

Cronaca
Morte Prighozin, parla la ISW: “Putin ha ordinato di abbattere l’aereo”
L’Institute for the Study of War ha parlato dell’attacco aereo nel quale è morto il capo della Wagner Prigozhin:
“Putin, quasi certamente, ha ordinato al comando militare russo di abbattere l’aereo di Prigozhin. Sarebbe estremamente improbabile che elementi dell’esercito russo, in particolare il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e il capo di Stato maggiore dell’esercito, generale Valery Gerasimov, abbiano giustiziato Prigozhin senza l’ordine di Putin. L’intera sfera politica e di sicurezza russa, probabilmente considerava la sopravvivenza di Prigozhin dopo la ribellione di Wagner come una decisione discrezionale di Putin”.
Poi, aggiunge: “Putin potrebbe aver concluso di aver sufficientemente separato Prigozhin da Wagner e di poterlo uccidere senza trasformarlo in un martire per il restante personale di Wagner. Alcuni comandanti di Wagner recentemente, sembravano tradire il Gruppo unendosi a formazioni militari vicine al Ministero della Difesa russo, suggerendo che gli sforzi del Cremlino e del Ministero della Difesa russo per separare gli elementi di Wagner da quelli fedeli a Prigozhin, stavano parzialmente avendo successo. L’aumento delle segnalazioni sui problemi finanziari di Wagner e le segnalazioni di personale che lascia il gruppo a causa della diminuzione dei pagamenti e delle opportunità di schieramento, potrebbero aver portato Prigozhin a perdere il favore tra i ranghi di Wagner”.
Infine, conclude: “Il Ministero della Difesa russo ha stabilito le condizioni per sostituire il Gruppo Wagner con formazioni affiliate al Ministero della Difesa, e fonti russe hanno affermato che queste unità stanno tentando di reclutare personale Wagner attuale ed ex. Putin potrebbe aver deciso che il personale Wagner aveva raggiunto un punto in cui era sufficientemente più interessato ai pagamenti e agli schieramenti, con questi nuovi gruppi che alla loro lealtà a Prigozhin e che avrebbe potuto uccidere Prigozhin in sicurezza”.
Cronaca
Omicidio Alice Scagni, condannato a 24 anni di carcere il fratello Alberto

Era il primo maggio 2022, quando Alberto Scagni uccise la sorella Alice sotto la casa di lei a Genova Quinto. Oggi, a più di un anno di distanza dal dramma, l’uomo è stato condannato a 24 e sei mesi di reclusione in carcere.
Infatti, la Corte d’Assise lo ha ritenuto semi infermo di mente, nonostante il Pm Paola Crispo avesse chiesto la condanna all’ergastolo poiché ritenuto pienamente capace. Pertanto, Scagni è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla parentela.
Inoltre, dopo il carcere, dovrà rimanere per almeno tre anni presso una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.
Cronaca
Calcio in ansia per Alexis Beka Beka, che minaccia di lanciarsi nel vuoto: le ultime

Il mondo del calcio francese è sotto shock, dopo che il calciatore del Nizza Alexis Beka Beka ha minacciato di suicidarsi.
In particolare, il giovane vuole gettarsi nel vuoto dal ponte Magnan, vicino Nizza, con gli agenti della gendarmeria e un team di psicologi sul posto per dissuaderlo dai suoi insani propositi.
Secondo i media francesi, il 22enne centrocampista parigino vorrebbe togliersi la vita per una delusione d’amore. Infatti, la compagna del calciatore è attesa sul posto per cercare di evitare il peggio. Seguiranno aggiornamenti!
Cronaca
Ponticelli, infermiere pestato a sangue mentre soccorre un paziente: i dettagli

Ennesima aggressione ai danni del personale sanitario avvenuta a Ponticelli, nel Napoletano, dove un infermiere del 118 è stato picchiato. Pertanto, l’episodio è stato subito segnalato e denunciato dall’associazione ‘Nessuno Tocchi Ippocrate’ in una nota:
“Infermiere K.O., mentre si protesta contro le aggressioni! Asl Napoli 1: aggressione n.47 del 2023 (71 aggressioni totali tra Napoli 1 e Napoli 2 da inizio anno). Mentre è in corso la manifestazione contro le aggressioni al personale sanitario organizzata da CGIL e NTI, a Ponticelli un infermiere 118 viene malmenato! La postazione 118 di Ponticelli alle 10:15 viene allertata a Via Benedetto Cairoli per agitazione psicomotoria in paziente di sesso maschile. Sul posto, nonostante la presenza delle forze dell’ordine (addirittura 4 volanti), il paziente è riuscito a sferrare un pugno all’infermiere mettendolo K.O”.
A tal proposito, non poteva mancare il commento del deputato Francesco Emilio Borrelli:
“Una vergogna assoluta. Vogliamo che l’aggressore venga preso e punito severamente. All’infermiere aggredito va tutta la nostra solidarietà. Da anni, è in corso un vero e proprio attacco al personale sanitario che qui è al limite della sopportazione. In questo continuo clima di tensioni non è possibile lavorare. Ora chiediamo provvedimenti e la repressione di queste violenze”.
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