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Cronaca

Truffa sul bonus facciate, la GdF sequestra 52 milioni di euro: la situazione

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Blitz della Guardia di Finanza, che ha sottoposto a sequestro beni per 52 milioni di euro, riconducibili a 37 società. In particolare, si tratta di una truffa riguardo l’utilizzo dei fondi per il bonus facciate, in cui sono indagate 31 persone.

Pertanto, l’inchiesta è partita dalla denuncia presentata al Gruppo di Locri della Guardia di Finanza dai proprietari degli appartamenti di un condominio, i quali avevano notato la presenza di crediti d’imposta connessi ad agevolazioni finalizzate ad interventi di recupero edilizio, da loro mai richiesti né realizzati, risultati ceduti a quattro imprese con sede a Roma e a San Cesareo.

Tuttavia, i successivi accertamenti hanno consentito di appurare che le quattro imprese prime cessionarie, tutte amministrate da uno stesso soggetto che è indagato, risultavano aver accettato cessioni di crediti inesistenti da parte di 160 persone che erano ignare di tutto.

In seguito, le quattro società hanno provveduto a monetizzare parte del credito, cedendo la quota restante ad altre 33 società seconde cessionarie, con sedi su tutto il territorio nazionale.

Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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