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Politica

Bufera sulla Meloni, la premier scambia due comici russi per il presidente della Commissione africana: i dettagli

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Era lo scorso 18 settembre, quando la premier Giorgia Meloni riceve una telefonata nell’ambito dei suoi contatti in vista della riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tenutasi tra il 19 e il 21 settembre.

Fin qui nulla di strano, se non fosse che dall’altra parte ci fossero i due comici russi Voyan e Lexus, che con le loro domande hanno messo a rischio la sicurezza dell’Italia stessa, se la premier avesse detto qualche parola di troppo.

Tuttavia, fa specie l’incredibile leggerezza della segreteria diplomatica di Palazzo Chigi, che non ha verificato la provenienza della chiamata. Ecco il comunicato diramato dall’ufficio del Consigliere diplomatico Francesco Talò:

“Per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il presidente della Commissione dell’Unione Africana”.

Pertanto Talò, ambasciatore dal 2017, ora potrebbe rischiare l’incarico con altre 17 persone, che lo supportano in questo lavoro, tra cui il ministro plenipotenziario Alessandro Cattaneo. Inoltre, un altro contorno della vicenda che lascia perplessi, è il fatto che sia la Meloni che i suoi consiglieri diplomatici abbiano scambiato l’inflessione nordica dell’interlocutore con quella del presidente della Commissione dell’Unione Africana.

Infatti, sarebbe bastato un rapido consulto su Wikipedia per accertare che dal 2017, il rappresentante dell’organizzazione è l’ex ministro degli Esteri del Ciad, Moussa Faki, di cui sul web è facile reperire i video dei discorsi in inglese e francese.

Ecco cosa dice il presidente del Consiglio in 2 minuti e 49 secondi della telefonata:

“Posso chiederti qualcosa, [che rimanga] tra me e te…”, e qui Giorgia Meloni ridacchia: “Pensi che ciò che sta succedendo in Niger, per esempio, è qualcosa contro la Francia?”. Così alla risposta affermativa del finto presidente africano, la premier aggiunge: “Vedo che la Francia sta spingendo un po’ per un certo intervento, ma sto cercando di capire come noi si possa sostenere un tentativo diplomatico, ma dobbiamo stare attenti. Hanno altre priorità in nazioni come il Niger, che non sono l’emigrazione. Il loro punto di vista non è necessariamente il mio. Intendo dire, sì, hanno uranio, hanno FCA, forse intende il franco CFA, la valuta in circolazione nelle unioni economiche africane: ‘Insomma, hanno alcune priorità che sono priorità nazionali per la Francia’”.

Poi, al minuto 4 e 15 della chiamata, dopo aver praticamente rivelato che la Francia vorrebbe bombardare il Niger, la Meloni aggiunge:

“Questa è la ragione per cui stiamo anche cercando di dire loro, che dobbiamo essere, dobbiamo essere…” rivela in inglese al finto presidente: “We have to be, we have to be, come si dice?”.

Adesso la domanda è un’altra: chi si fiderà più di Giorgia Meloni, dopo che che sono bastati due comici russi per informare gli amici di Vladimir Putin che in Africa la Francia vuole scatenare un’altra guerra?

Attualità

Crollo Scampia, Vincenzo De Luca: “Pronti a dare una mano. Sconcertati dalla perizia ignorata”

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“Noi della Regione Campania siamo disponibili a dare una mano per il futuro rispetto al problema di lunga data nella Vela Celeste di Scampia. Anche perchè leggiamo sui giornali che c’era una relazione tecnica già di otto anni fa che segnalava la condizione di pericolo gravissimo proprio su quel ballatoio, perché i giunti erano in pratica saltati”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nella sua diretta su Facebook.

“Sapendo che c’era una perizia tecnica – ha sottolineato De Luca – di otto anni fa, immaginiamo come erano quei giunti 8 anni dopo e con i lavori in corso. Sono notizie che lasciano sconcertati e anche un po’ indignati sinceramente. Sono cose che saranno accertate dalle autorità competenti. Noi siamo pronti a dare mano per evitare altre tragedie e per far prevalere la solidarietà ma anche l’efficienza e la concretezza operativa”.

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Politica

Autonomia differenziata, a Napoli raccolte 11mila firme per il referendum abrogativo

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La campagna per il referendum abrogativo contro l’Autonomia differenziata continua a vele spiegate a Napoli.

Un movimento che vede il Sud in prima linea, con un bilancio positivo, in continua crescita. Ad oggi sono state raccolte, solo in città, 11mila firme.
L’obiettivo, arrivare a quota 500mila, è sempre più vicino. Nuova linfa, una spinta propulsiva, verrà data dall’attivazione della piattaforma online. Lì, accedendo con lo SPID, sarà possibile firmare da casa. Una mossa per invogliare ancora di più i cittadini e per arrivare, quanto prima, al voto.

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Crispano

Comune di Crispano, approvata mozione contro Autonomia differenziata: è tra i primi in Italia

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L’amministrazione comunale di Crispano, è tra le primissime in Italia ad aver approvato una mozione contro la legge sull’autonomina differenziata.

Ieri pomeriggio in consiglio comunale, la mozione – firmata dal sindaco e da tutti i consiglieri di maggioranza – è stata approvata all’unanimità.

Il sindaco Michele Emiliano ha sottolineato che con la mozione approvata, si esprime una posizione di disapprovazione rispetto alla legge 86/2024 di introduzione del siste­ma di autonomia regionale differenziata per le evidenti ripercussioni negative che la sua attuazione avrà sul sistema dei diritti essenziali del nostro Paese e, segnatamente, delle comunità socio­economiche più deboli, per la forma di assegnazione della compartecipazione al gettito tributario che penalizzerà le Regioni più deboli e rafforzerà ulteriormente quelle più ricche, per l’evidente rischio di minare l’unità nazionale, in termini istituzionali e di riconoscimento dei diritti dei citta­dini.

La mozione verrà trasmessa in ogni forma e a ogni livello istituzionale, parlamentare, governativo, regionale anche al fine di promuovere l’adesione del Comune di Crispano a interventi, determina­zioni, ricorsi e ogni altra forma di contrarietà all’autonomia differenziata che venisse stabilita.

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