

Afragola
AFRAGOLA. Iazzetta e il PD preparano la mozione di sfiducia alla Castiello ma già si è rivelata un flop dell’opposizione
AFRAGOLA – Vita lunga per Pannone. Si prospetta un mandato senza ostacoli per il professore afragolese che non dipende dalla bravura della sua Amministrazione ma dalla scarsità della sua opposizione. Dopo Pannone, il vuoto cosmico. Afragola non è capace di creare una nuova classe dirigente che esca fuori dai canoni oberdaniani e questo per colpa della incocludenza, inadeguatezza e incapacità dell’opposizione nell’affermarsi unita e compatta sul lavoro di controllo atto a fare gli interessi della collettività.
La sprovvedutezza più assoluta è da ascrivere al Consigliere Antonio Iazzetta che pur non avendo né i numeri né i giorni – per dirla alla maniera dei militari di leva di una volta – non perde tempo, insieme ai suoi amici sanchopanziani di Europa Verde, ogni tanto, di ergersi a professionista dell’a legalità’antimafia e nel caso odierno a leader dell’opposizione, promuovendo e redigendo una mozione di sfiducia per la vicesindaco Pina Castiello, rea, secondo i potenziali firmatari, di essere assenteista e obiettivo di alcuni pentiti di camorra.
Peccato però per l’aspirante leader dell’opposizione che quella mozione non sarà firmata né da Giacinto Baia né da Antonio Caiazzo e se non firmano loro, Gennaro Giustino non avrà ragione di accodarsi ad un’a lotta’azione politica inutile.
Ma in questa lotta da Don Chisciotte intrapresa da Iazzetta e dal PD c’è sempre una nota allegorica che fa sorridere ed è la onnipresente incoerenza del Consigliere Caiazzo che da un lato dichiara di non voler firmare la sfiducia all’Assessora Castiello e dall’altro lato non disdegna di presiedere all’evento organizzato dall’opposizione, in questo caso, capitanata da Antonio Iazzetta, il 16 novembre prossimo nella Scuola Addolorata in Piazza Castello dove si presenteranno alla stampa le rimostranze sui due anni di mandato di Pannone e le motivazioni della sfiducia al vicesindaco.
Ora, che Giacinto Baia col suo simbolo “Forza Italia” sia già allineato alla maggioranza non è un mistero, tanto è vero che sotto il manifesto della conferenza stampa dell’Addolorata dell’opposizione non compare la bandiera del partito azzurro, così come non compare quello di “A viso aperto” ma che Caiazzo si dichiari non partecipante alla mozione e poi autorizzi la prima posizione del simbolo di “Azione” alla base del manifesto è una delle incoerenze più assurde finora generate dal Consigliere metropolitano e saremo lieti di conoscere le giustificazioni a questo punto.
Sicuramente la sottosegretaria al Ministero dei Rapporti col Parlamento può dormire sonni tranquilli perché il miglior alleato dell’Amministrazione Pannone è proprio la sua opposizione.
Acerra
Questione ambientale. “no alla quarta linea del termovalorizzatore” trasmesso alla Regione Campania

‘No alla quarta linea del termovalorizzatore’, il documento dei sindaci trasmesso al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Campania ed alla Città Metropolitana. Nove gli amministratori che hanno sottoscritto l’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale di Acerra, che punta a creare una rete tra sindaci lavorando in maniera sinergica per la tutela ambientale e sanitaria dei territori. Firmatari i Comuni di Acerra, Afragola, Brusciano, Casalnuovo di Napoli, Castello di Cisterna, Marcianise, Marigliano, Pomigliano d’Arco e San Felice a Cancello, i quali si impegnano ad istituire un Tavolo Permanente che tenga conto di un piano d’azione per “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.
“La tutela della salute e dell’ambiente costituisce un obiettivo prioritario dell’azione amministrativa – recita il documento – anche e soprattutto al fine di contenere i rischi sanitari che rappresentano un problema particolarmente avvertito nelle nostre città. Il dramma ambientale di questi territori deve assurgere, in modo concreto, a ‘questione politica nazionale’ di cui i governi, nazionali e regionali, devono farsi carico per le rilevanti implicazioni sociali, umane, finanziarie ed epidemiologiche”.
I sindaci manifestano la contrarietà alla paventata realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore di Acerra rifacendosi anche al principio di precauzione quale riferimento giuridico qualificante dell’azione amministrativa comunale al fine di prevenire e contenere ogni rischio per le proprie comunità. “Il termovalorizzatore di Acerra è l’impianto di trattamento rifiuti più rilevante della Campania ed è una delle concause che concorrono all’indice di saturazione – sottolinea il sindaco di Acerra Tito d’Errico ecco perché è fondamentale che Città Metropolitana individui questo territorio come area non idonea alla localizzazione di ulteriori impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti nel rispetto dei criteri generali stabiliti dalla Regione Campania”. Tra le richieste dei sindaci figurano:
non realizzare la quarta linea del termovalorizzatore ubicato sul territorio di Acerra e di giungere ad un suo progressivo decremento operativo; adottare atti e provvedimenti che escludano categoricamente la realizzazione di una nuova linea di combustione dell’impianto di Acerra, la cui ricaduta, in termini di sostenibilità ambientale coinvolge i territori limitrofi oltre che l’originaria ubicazione dell’impianto; prevedere l’eventuale carico di ulteriori impianti di trattazione termica dei rifiuti diluito su tutto il territorio regionale salvaguardando le province di Napoli e Caserta; adottare atti e provvedimenti che escludano categoricamente l’insediamento di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti speciali nel comparto territoriale di riferimento;
prevedere forme incentivanti per i Comuni che raggiungono un’alta percentuale di Raccolta Differenziata ed un alto grado di riciclabilità del materiale riducendo al minimo i rifiuti pro capite destinati ad incenerimento; implementare percorsi di screening gratuiti in tutte le aree coinvolte in accordo con le Asl di competenza; rendere operativo con urgenza l’Osservatorio Ambientale Regionale del termovalorizzatore di Acerra previsto dall’art 21 bis della L.R. 26 maggio 2016 n. 14 coinvolgendo i rappresentanti territoriali dei Comuni interessati; implementare con urgenza le azioni di monitoraggio dei livelli di inquinamento atmosferico per i Comuni sede di impianti di trattamento rifiuti, così come previsto dall’art.21 ter della L.R. 14/2016, estendendole ai Comuni limitrofi; la partecipazione dei Comuni al recupero di energia che si ricava dal termovalorizzatore.
Afragola
Dirigenti dell’Academy Afragolese scelti come selezionatori di giovani talenti dall’Empoli Football Club

AFRAGOLA – Motivo di vanto per la società di calcio afragolese e della città in generale, dato che alcuni dirigenti del settore giovanile, nello specifico il Direttore dell’Academy Mirko Iazzetta, l’allenatore Mister Domenico Leone e il preparatore atletico Arcangelo Crispino, lunedì 13 novembre scorso, hanno avuto l’opportunità di condurre le selezioni delle classi 2010 e 2011 della società calcistica di Serie A Empoli Football Club.
I dirigenti della società toscana si sono avvalsi delle professionalità dei loro colleghi afragolesi per poter scegliere i migliori talenti partenopei da poter inserire nelle loro rispettive rose.
Una punta d’orgoglio e di emozione si è letta negli occhi del dirigente afragolese Mirko Iazzetta che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “Sono molto orgoglioso di questa richiesta e con grande felicità ho aderito, portando sempre con me i colori rosso blu e marchiando a fuoco il simbolo dell’Afragolese nelle start up delle carriere di questi piccoli potenziali campioni di calcio. Ringrazio il mister Leone e il preparatore Crispino con cui faccio squadra e se una società come l’Empoli si è accorta della nostra realtà sul territorio è soprattutto merito del lavoro di gruppo ma anche della società rappresentata dal Presidente Raffaele Mosca che tanto sta facendo per gli appassionati di calcio della nostra città”.
Afragola
Afragola. 45enne arrestato perchè ritenuto a capo di un gruppo malavitoso, scacco al clan Moccia

Beni per circa due milioni di euro sono stati sequestrati dagli agenti della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Napoli a Girolamo Scafuro, 45 anni, ritenuto a capo del gruppo malavitoso Ferone, costola del clan Moccia di Afragola.
La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, su richiesta del questore, ha emesso un decreto – notificato dalla Polizia di Stato – con il quale ha disposto il sequestro di diverse abitazioni rapporti finanziari e due società operative nel settore delle onoranze funebri, attive nel comune di Arzano e già destinatarie di provvedimenti interdettivi antimafia emessi nel corso del 2022 dal Prefetto di Napoli
A carico di Scafuro ci sono già condanne definitive per concorso in estorsioni aggravate dal metodo mafioso, illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso, tentato furto aggravato e furto militare: lo scorso gennaio è sotto sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza in virtù di un provvedimento della durata di tre anni.
Il decreto di sequestro riguarda beni intestati formalmente ai familiari del 45enne ma acquistati durante il periodo in cui – secondo gli inquirenti e i giudici – Scafuro ha espresso la propria pericolosità.
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