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Cultura e spettacolo

[VIDEO] Simone Schettino chiarisce: ecco cosa penso veramente di Gomorra

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Molti avranno già visto il video virale che da circa un giorno circola sui maggiori social network, in cui Simone Schettino dice la sua su Gomorra durante uno spettacolo sulla lunga promenade di Napoli, via Carracciolo, vanto dei cittadini e meraviglia agli occhi dei turisti di ogni nazionalità.

Una delle caratteristiche dei video virali, è che vengono tanto condivisi quanto criticati, ma il comico napoletano non ha disdegnato immediati chiarimenti e, con onestà intellettuale, ha chiarito ai suoi fan il malinteso.

“Quando dico che qualcuno dovrebbe fare qualcosa per migliorare certi quartieri non mi riferisco certo a Sky o a chi ha scritto la serie…”  ci tiene a precisare, e in più sottolinea ” il fenomeno dell’emulazione”, per il quale nessuno può negare d’essersi preoccupato. Soprattutto, Simone Schettino vuole riferirsi in particolare a chi emula, senza dare colpe a nessun altro.

Che i mezzi di comunicazione abbiano una forte influenza sulla realtà circostante, è quello che ci ha preoccupati maggiormente negli ultimi anni: dalla nascita del cinematografo a Gomorra, davanti ai nostri occhi sono passate milioni di immagini e gli studiosi non hanno mai smesso di chiedersi di chi fosse la responsabilità delle stesse.
Se fosse vero che la colpa dell’emulazione è di chi ha trasmesso la serie o di chi l’ha pensata e poi creata, dovremmo ammettere anche che il successo della serie spetta solo e unicamente allo spettatore e ne il regista, ne l’emittente televisivo, avrebbero mai trasmesso qualcosa di inguardabile. Non sarebbe una novità veder chiudere una trasmissione perché nessuno la guarda.
In questo unico, grande quartiere che è l’hinterland napoletano, sembra quasi che i giovani provino una sorta di piacere ad essere etichettati come reietti della società, in fondo la camorra è nata proprio da questo tipo di mentalità: la condizione di schiavitù diventa un vanto, un’esclusiva, piuttosto che qualcosa dalla quale tentare di uscire.

“Ma poi perché un produttore cinematografico dovrebbe spendere soldi per migliorare un quartiere?” continua Schettino “sono altre le persone che dovrebbero farlo”.

Da anni i media sembrano essersi concentrati esclusivamente sul degrado di Napoli, che riguarda maggiormente l’hinterland e i quartieri degradati, ormai territori indipendenti per cultura e politica, abbandonati a se stessi, molto diversi da via Caracciolo, “gli stati uniti di scampia-secondigliano” come dice Salvatore Conte, gli stati uniti -più precisamente- dell’hinterland napoletano, dove l’aria veramente sembra non esserci e quello che è raccontato in Gomorra sembra una favola per bambini, perchè viverci è diverso, tanto per i giovani quanto per gli adulti e gli anziani, i bambini è meglio non osare nominarli.
Viverci significa non sapere dove andare a passeggiare, dimenticarsi degli odori, restare intere ore fuori a un bar nell’alienazione più totale.

Simone Schettino ci ha dato uno spunto di riflessione importantissimo, dal quale potremmo evolvere ulteriori domande: siamo noi che emuliamo Gomorra o è Gomorra che emula noi?
La serie riporta una storia vera, alla fine moriranno tutti (o quasi) uccidendosi l’uno con l’altro. Noi, invece, quale epilogo vogliamo dare alla nostra realtà? La nostra diventerà una vera storia d’amore per noi stessi e per il nostro paese o moriremo tutti?

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Riaperto al pubblico il Teatro romano antico di Neapolis

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Il Teatro antico di Neapolis, anche conosciuto come Teatro romano dell’Anticaglia, nel cuore del centro storico, torna visitabile grazie al progetto “Il Teatro tra le Mura”, che dal 27 luglio a gennaio 2025 prevede aperture straordinarie e percorsi guidati gratuiti.

Il progetto di scavo e valorizzazione del Teatro iniziò nel 2003, con fondi del Grande Progetto Centro storico di Napoli valorizzazione sito Unesco – Fondo Sviluppo e Coesione Regione Campania, commissionato dal Comune di Napoli, dall’Assessorato all’urbanistica, Area Trasformazione Urbana e Politiche dell’Abitare, e curato congiuntamente dalla Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Comune di Napoli e dal Comune di Napoli.

I lavori hanno fatto emergere un’ampia porzione delle sostruzioni e della cavea, rendendo possibile una stima delle dimensioni e della capienza dell’intera struttura paragonabile a quella dei teatri medio-grandi della Campania, in grado di accogliere fino a 5mila spettatori.

Nel corso del tempo, il Teatro è stato oggetto di una serie di interventi di restauro, di cui sono ancora visibili gli archi in laterizio lungo via Anticaglia; progressivamente abbandonato e coperto, il sito ha finito con l’integrarsi nel tessuto urbanistico cittadino, fino all’avvio dei lavori di recupero e riqualificazione.
Possibile prenotare il proprio ingresso tramite la piattaforma Eventbrite, e partecipare all’esperienza di una visita archeologica al cantiere tuttora in corso, nel quale è stato individuato un percorso che consentirà di ammirare le strutture rinvenute e scoprire la storia del complesso, la cui parte attualmente visibile è datata alla fine del I secolo d.C.
Le visite saranno condotte da archeologi professionisti della società Apoikia, in collaborazione con l’impresa Samoa.

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Il trash batte la cultura: cancellato il programma di Alberto Angela

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La dura legge degli ascolti tv miete un’altra, questa volta illustre, vittima: stiamo parlando di Alberto Angela. La Rai ha deciso di cancellare il programma “Noos – L’avventura della conoscenza”.
Il motivo? L’impietoso confronto con “Temptation Island”. La trasmissione di Canale 5 condotta da Filippo Bisciglia ha surclassato “Noos” negli ascolti, spingendo viale Mazzini a sospendere il programma di Alberto Angela.

I numeri, in effetti, parlano da soli: “Noos”, già partito in sordina, settimana scorsa ha totalizzato solo l’11,5% di share. Contemporaneamente “Temptation Island” toccava punte del 31,1%. E questa settimana sono in programma le due puntate finali, di cui la prima andata già in onda nella serata di ieri.

Insomma, il pubblico ha fatto la sua scelta e la Rai si è dovuta adeguare, tenendo così nel cassetto “Noos” fino a giovedì 22 agosto, dopo Olimpiadi e Ferragosto, per salvaguardare il prodotto.

Stavolta, la cultura non ha arginato il successo di un reality come Temptation Island, dove le coppie portano i loro problemi di coppia in tv e provano a risolverli in un villaggio composto da ragazzi e ragazze single e dei “falò di confronto”. Un successo, quello di Mediaset, che fa registrare circa tre milioni e mezzo di spettatori, contro il milione e mezzo di Noos.

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Televoto Sanremo, 6,5 milioni di sms non conteggiati

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Se per le scarpe sfoggiate da John Travolta la Rai si becca una sanzione da oltre 206 mila euro per pubblicità occulta, sempre in merito al festival l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni chiede alla tv di Stato anche una “revisione del Capitolato tecnico della piattaforma del televoto, con riferimento alla capacità di elaborazione di più elevati flussi di voti mediante SMS, in modo da prevenire futuri analoghi disservizi, comunicando all’Autorità le azioni intraprese”. Tutto questo è uscito dalla riunione del 24 luglio 2024 dopo l’esito delle verifiche “sul rispetto delle condizioni di trasparenza ed efficacia” del televoto per la 74ª edizione di Sanremo, a seguito di tante segnalazioni.

Nel giro di poche settimane dall’attività di inchiesta del tg satirico ‘Striscia la Notizia’ di Antonio Ricci risultava che i voti non conteggiati fossero appunto quasi sette milioni. Pinuccio aveva raggiunto anche Palazzo San Macuto, dove si riunisce la Vigilanza Rai. Sui milioni di televoti non conteggiati a Sanremo serviva dunque un supplemento d’indagine con Tim, seppur tardivo.

In queste ore si è arrivati alla svolta: l’Agcom scrive che una specifica attenzione è stata dedicata all’ultima serata del festival quando “sono stati fatturati circa 1,8 milioni di voti con relativo riscontro all’utente mediante SMS, altri circa 0,9 milioni hanno ricevuto un SMS di informativa di mancato addebito, mentre 0,3 milioni di voti non validi, pur essendo stati elaborati, non sono stati riscontrati”.  È emerso che “a fronte di un numero di voti mediante SMS contabilizzati pari a circa 3 milioni, il numero di SMS effettivamente pervenuti alla piattaforma è stato di circa 9,5 milioni”. Il valore in eccesso non contabilizzato è stato causato da una “saturazione della capacità di elaborazione della piattaforma”. Tim ha comunicato “di aver avuto contezza” del numero effettivo non durante il festival, “ma solo a seguito di una analisi successiva” ossia dopo la richiesta stessa di informazioni da parte dell’Autorità”.

La società di telefonia ha analizzato gli SMS non contabilizzati, “rilevando che circa 4,3 milioni avevano superato il limite dei 5 voti validi, con la conseguenza che i voti potenzialmente validi e non elaborati erano pari a circa 2,2 milioni”. Secondo l’Autorità, pur a fronte dei risultati emersi, la piattaforma avrebbe operato “in linea con i Service Level Agreement richiesti dalla Rai” che prevedevano un limite massimo di elaborazione per ora in base ai flussi di traffico delle edizioni precedenti. “Tale limite appare oggi alla luce dell’analisi compiuta evidentemente inadeguato” è la valutazione dell’Autorità.

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