

Attualità
The Kolors, bufera MTV Awards, Stash sputa alle telecamere e litiga con Francesco Mandelli, poi si scusa
Triste capitolo nella storia dei The Kolors, band vincitrice della scorsa edizione di Amici capitanata da Stash, frontman notoriamente di origini carditesi.
L’esibizione del gruppo appare spenta e svogliata, e in un particolare frangente, è possibile vedere Stash sputare in direzione della telecamera che lo sta riprendendo dal basso.
Dopo l’esibizione, possiamo vedere Francesco Mandelli chiamare la band per la consegna dei premi che, con aria di sufficienza, snobba il presentatore per ritirarsi dietro le quinte.
Nel backstage la diatriba continua, e in questo tweet, è possibile vedere il conduttore attaccare Stash: <<Io qui sto lavorando, chi ca**o sei?>> e sentire il leader della band rispondere qualcosa in napoletano.
Mandelli urla a stash:”TI STAVO DANDO IL PREMIO MA CHI CAZZO SEI? IO STO LAVORANDO” #ItalianMTVAwards pic.twitter.com/qFXpzPOcUd
— ♡ (@LauraCaizzi) 19 giugno 2016
Stash si è subito scusato con i suoi fan con un post su Facebook, chiarendo che il suo comportamento non era assolutamente rivolto a loro.
E aggiungendo poi un messaggio:
A proposito di ciò che è successo questa sera sul palco degli Mtv Awards, purtroppo avete conosciuto un lato di me di cui non sono fiero e del quale mi scuso. E’ chiaro che il mio gesto non era affatto rivolto al pubblico o agli spettatori ma, a volte, quando il lavoro per il quale ti dedichi interamente viene colpito, la rabbia e la delusione che ne derivano sono così forti che ti portano ad avere una reazione di pari portata. Sono molto dispiaciuto per tutti coloro che si sono sentiti offesi dal mio comportamento.
Ma le origini del comportamento di Stash e dei The Kolors rimangono per ora ignote.
Attualità
Blitz dei carabinieri, ritrovata scultura del Duomo di Milano sparita nel 1943

Importante ritrovamento avvenuto a Vallefoglia, nelle Marche, dove è stata rinvenuta una gargolla del Duomo di Milano, una scultura in marmo a forma di drago alato, che faceva parte della guglia numero 6, ed è stata posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Milano.
In particolare, il fregio ornamentale del peso di 250 kg per un metro e mezzo di altezza, si era staccato dopo un bombardamento degli Alleati nel 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale, che aveva danneggiato il Duomo.
Pertanto, il pezzo è stato trovato in possesso di un gallerista marchigiano, ora indagato per ricettazione ed esportazione illecita di bene culturale, poiché voleva venderlo ad una fiera d’antiquariato in Olanda.
Attualità
Autorità portuale di Napoli, nove anni dal blitz cadono le accuse per peculato, truffa e turbativa di gara

Non c’è stato alcun accordo tra Autorità portuale e gruppi di imprenditori concessionari. Non ci sono stati condizionamenti di procedure amministrative e di appalti, né sono stati dimostrati degli abusi da parte dei vertici che gestiscono le banchine napoletane. Accuse crollate al termine del processo di primo grado, a distanza di nove anni dal blitz disposto dalla Procura di Napoli, a colpi di misure cautelari, sequestri e avvisi di garanzia. Eccolo il verdetto firmato due sere fa dai giudici del Tribunale di Napoli, in favore degli ex vertici dell’autorità portuale di Napoli. Parliamo di una ipotesi investigativa che non ha retto alla prova del dibattimento, non essendo emerse dal processo contatti irregolari tra presidenza e imprenditori. Assoluzione piena anche per Nicola Coccia, che ha dimostrato la correttezza della propria condotta a capo del Terminal di Napoli.
Nessun commento pubblico da parte dell’ammiraglio Dassatti, perfettamente in linea con il suo rispetto per le istituzioni. Preferisce che a parlare siano i magistrati, al termine del dibattimento, anche se chi gli è stato vicino in queste ore sottolinea la soddisfazione per essere uscito a testa alta da una vicenda che “nove anni fa devastò la sua vita professionale e la sua carriera militare”. Ad essere assolti anche Vincenzo Ambrosino Di Bruttopilo, Bruno Dardani, Barbara Gazzale, Pasquale Legora De Feo, al termine di un dibattimento nel corso del quale l’ente Autorità portuale si era anche costituita parte civile. “Tutto ha inizio da esposti di alcuni concessionari, in una sorta di battaglia condotta da blocchi imprenditoriali – potenzialmente concorrenti – nella gestione delle concessioni per la gestione delle banchine. Decisivo l’esame degli imputati, ma anche il deposito – nel corso del dibattimento – dei vari pronunciamenti amministrativi di Tar, Consiglio di Stato, Autorità garante che imponevano una revisione dei regolamenti, per abbattere eventuali posizioni dominanti.”
Attualità
Napoli. Procuratore Riello: “Il buonismo delle norme è criminogeno soprattutto sui minori”

“Una depenalizzazione camuffata “: il procuratore generale della corte d’appello di Napoli Luigi Riello nel suo intervento alla inaugurazione dell’anno giudiziario nello storico tribunale di Castel Capuano definisce così la legge Cartabia. E dalle prime battute si intuisce che due saranno gli argomenti del giorno: la riforma appena entrata in vigore e il tema delle intercettazioni. “Non è certo una conquista di civiltà – prosegue Riello riferendosi alla Cartabia – rendere perseguibili a querela di parte reati gravi come addirittura il sequestro di persona e la gran parte delle fattispecie di furto aggravato. Non è un segnale positivo il sostanziale disinteresse dello Stato che abbraccia la concezione civilistica del diritto penale che non tiene conto della rottura del patto sociale che a sua volta si realizza attraverso condotte gravi e violente “. Un duro affondo alla riforma appena entrata in vigore.
“Io – sono sempre parole del Pg – credo che ricorrere a una legge spazzafascicoli o a una strisciante amnistia sia una strada più comoda e facile che procedere ad una effettiva razionalizzazione del processo. Le nuove disposizioni hanno complicato in modo incredibile gli adempimenti settimanali delle Procure della Repubblica nei confronti delle Procure Generali in tema di avocazione. Grandi assenti in questa riforma continuano a essere le persone offese, le vittime del dovere, le loro famiglie e la loro dignità, il loro dolore e i loro diritti”. Fornito dal presidente della Corte d’Appello Eugenio Forgillo il quadro della situazione in cui versa la giustizia nel distretto di Napoli e l’andamento dei reati: calano omicidi e tentati omicidi di matrice mafiosa ma si registra una impennata di furti e rapine, come pure di tentati omicidi finalizzati alla commissione di tali reati. E aumenta in maniera più che preoccupante il ruolo dei minori che delinquono: “Il buonismo normativo nei confronti dei minorenni che delinquono – prosegue Riello – è contrario all’interesse del minore ed è anzi criminogeno”.
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