

POLITICA
Sono loro
Sbraitano, fanno finta di incazzarsi, litigano per poi ritrovarsi nel primo bar a sorseggiare il caffè con quell’aria strafottente di chi sa che gli sarà perdonata qualunque magagna.
A volte si divincolano dalla morsa del “si fa come dico io, altrimenti tutti a casa”, sparlano alle spalle degli amici di camerata, organizzano gavettoni, agguati con pistole ad acqua, sputano sentenze insieme alla saliva resa acida dai roghi tossici, poi tornano quieti perché hanno da accontentare gli elettori.
Trascorrono una vita sotto il ricatto di una croce sulla scheda elettorale; è la loro croce, i debiti si pagano fino all’ultima lira, non importa se non hai soldi, te li prestano ad usura. Così funziona quando si promette l’impossibile per legge.
Chiudono un occhio, e spesso, anche due, per non vedere lo scempio degli appalti, i soldi dati a valanga alle ditte amiche, le fogne che straripano luridume da sotto terra e nascondono quello che c’è sopra.
Si ritrovano nei pub a festeggiare non si sa quali vittorie e si ubriacano di sé stessi.
Sono loro, i politici Caivanesi.
Poi ci sono le associazioni, quelle nate da una puzza e che adesso si ritrovano attorno a un fuoco, quello dei roghi, detentori di verità assoluta, quelli che “se voti puoi morire”, se non voti sei un Coglione.
Quelle che difendono le loro idee e calpestano quelle degli altri, e ti escludono, e ti fanno il sorrisino come i tifosi della juve all’acquisto di Higuain. Si chiudono dentro e combattono contro tutti, il razzismo del razzismo.
Quelle che temono tu possa prenderti qualcosa del nulla che hanno costruito, e allora niente dialogo, solo attacchi.
La puzza del fumo di satana, dei copertoni bruciati, dell’amianto scoppiettante, li aggrada, De Luca ci mette i soldi e loro il silenzio.
Ci sono i giovani e gli adulti, quelli che lavorano tra il baccano infernale delle mimetiche ecclesiali e il silenzio colpevole delle istituzioni. Cittadini qualsiasi, agnelli sacrificali che ci sperano davvero, e combattono, e denunciano.
Sono loro che cambieranno le coscienze di una generazione che continua a generare odio e rassegnazione, che punta il dito e non ammette contraddittorio.
Loro si, ci riusciranno. Perché hanno il cuore un passo avanti.
POLITICA
CAIVANO. La Corte dei Conti indaga l’ex Sindaco Tonino Falco e sei dei suoi assessori. Tutti i nomi

CAIVANO continua a far parlare di sé. Un’altra indagine e altri personaggi politici raggiunti da provvedimenti della Magistratura. Questa volta è la Corte dei Conti che va a spulciare i motivi e i colpevoli del vero dissesto finanziario dell’ente comunale.
Notizia di questa mattina è quella che vede l’ex Sindaco Tonino Falco protagonista, insieme a sei dei suoi assessori, accusato di aver condotto al tracollo finanziario il Comune attraverso una «gestione disinvolta dei fondi pubblici», che avrebbe anche creato un «terreno favorevole allo sviluppo della criminalità organizzata».
I provvedimenti della Procura regionale della Corte dei Conti della Campania riguardano l’ex sindaco Antonio Falco, per il quale si chiede la condanna al pagamento di 69.205,2 euro mentre si chiede la condanna al pagamento di 31.142,4 euro per gli ex assessori Francesco Casaburo, Bartolomeo Perna, Enzo Pinto e Vincenzo Semonella, Antonio De Rosa e Giulio Di Napoli.
Oltre alle sanzioni pecuniarie la Procura ha inoltrato anche la richiesta di applicazione, per tutti, della sanzione interdittiva di cui all’art. 248 del TUEL, comma 5, la quale prevede l’impossibilità di ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati.
L’ udienza pubblica di discussione del ricorso sarà celebrata nel Gennaio 2024.
POLITICA
DL Campi Flegrei, Più Europa: “Monitorare e ascoltare i territori”

“Il Decreto Legge ‘Campi Flegrei’, che dovrà essere convertito in legge, prevede uno stanziamento di circa 53 milioni di euro per i comuni interessati dal fenomeno del bradisismo, che negli ultimi mesi ha fatto registrare numerose scosse nei comuni di Pozzuoli, Bacoli, Quarto e Monte di Procida. Vigileremo affinché i soldi destinati ai Campi Flegrei non producano storture come è accaduto per la legge speciale 887/84, dove centinaia di migliaia di euro sono stati spesi senza un reale coinvolgimento delle comunità locali, utilizzando il sistema del commissario straordinario”. Lo affermano Bruno Gambardella, coordinatore regionale di +Europa in Campania, e Rosario Mariniello, membro della direzione nazionale. “In Parlamento – continua il segretario di +Europa Riccardo Magi – monitoreremo la situazione per fare in modo che le richieste dei Consigli Comunali e della popolazione residente nei Campi Flegrei siano accolte e tenute in considerazione, senza scelte calate dall’alto. Va fatta chiarezza quanto prima in merito all’articolo 4 del Decreto Legge che parla di ‘Pianificazione speditiva di emergenza in caso di recrudescenza del fenomeno’: il governo spieghi se sta pensando a sgomberi ed evacuazioni su larga scala anche in assenza di un concreto rischio di eruzione. Sorgono dubbi e preoccupazioni sulle condizioni per adottare il piano, le destinazioni dei cittadini, la durata e le finalità degli eventuali allontanamenti”, conclude Magi.
POLITICA
AFRAGOLA. Rapporti tra Camorra e Politica? Catalano si dimette a causa di una foto che lo ritrae col figlio del boss.

AFRAGOLA – Dopo i fatti di Caivano, l’ombra dei clan, questa volta quello dei Moccia, anche nella giunta Pannone? Non è detto, ma gli ultimi fatti di cronaca politica sono alquanto inquietanti.
Dopo l’inchiesta giornalistica del collega Nello Trocchia sulle pagine de “Il Domani” stamattina l’articolo apparso sulle pagine delle “Cronache di Napoli” a firma del collega Francesco Celardo.
Il primo parla di alcune dichiarazioni di un pentito di camorra che testimonierebbero collegamenti tra la vicesindaco e Sottosegretaria parlamentare Pina Castiello e il clan egemone sul territorio.
Il secondo ci spiega le vere motivazioni che hanno indotto ieri l’assessore Giuseppe Catalano a rassegnare le proprie dimissioni. Galeotta è stata una foto finita in mano ai politici di maggioranza che ritrae l’ormai ex assessore in compagnia del figlio del boss Antonio Moccia, Angelo ed un altro esponente borderline casoriano all’uscita di una festa scattata durante un non ben definito weekend.
La testimonianza di questo rapporto del Catalano con determinati ambienti – seppur i catturati nella foto non risultano né indagati né colpevoli di alcun reato ma potrebbero solo creare un fumus viste le parentele – ha dato il la ad alcuni esponenti di maggioranza, due su tutti, Giuseppe Affinito e Arcangelo Ausanio, di compulsare il Sindaco Pannone affinché si adoperasse per un azzeramento di giunta. Magra è stata la consolazione dei due, dove il primo soprattutto ha sempre definito, al netto di Pina Castiello, la giunta un esecutivo di bassissimo profilo. L’occasione poteva essere ghiotta per il Sindaco per dare una sterzata anche all’attività gestionale dell’Amministrazione ma così non è stato.
L’unica nota positiva, viste sempre le frequentazioni, è che l’Assessore Catalano si sia dimesso. Anche perché l’opportunità politica vuole che al minimo dubbio, nessun dubbio e se si considera che la vicesindaco è già finita nell’occhio del ciclone di un’inchiesta giornalistica, una nuova testimonianza di commistione non sarebbe proprio costruttiva per l’Amministrazione vigente.

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