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AFRAGOLA, come distruggere una comunità scolastica e vivere contenti

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AFRAGOLA – Pubblichiamo di seguito le riflessioni di un cittadino, una disamina attenta e minuziosa, sulle condizioni generali di un famoso istituto di Afragola.

Affondare una scuola a indirizzo Tecnico Commerciale che tanto ha dato ai cittadini Afragolesi radicata da anni sul territorio in poche mosse.Tutto passa attraverso il pensiero che la funzionalità delle scuole è secondaria alla capienza. Fin qui nulla di male se non che si sta discutendo di istruzione e dell’avvenire dei nostri figli.Non esiste un piano organico a lunga gittata basato sui bisogni reali del territorio. Siamo ancora a discutere del falso problema del funzionamento delle segreterie delle aree tecniche, delle entrate in ritardo dei ragazzi e del panierino con la merenda che devono portarsi a scuola. Anziché pensare a politiche che possano prevenire la dispersione scolastica aprendo la scuola anche di pomeriggio, la scuola la si chiude il sabato e si fanno ruotare gli alunni per mancanza aule. Assurdo!

Si scelgono di avventurarsi in indirizzi professionali che proiettano più velocemente i ragazzi nel mondo del lavoro. Questo non è combattere la dispersione scolastica (in Italia intorno al 18–20% a fronte dell’obiettivo del 10% posto dal Piano Lisbona 2020), ma di costruire una nazione più ignorante e indirizzata verso la produzione specializzata. Per chi? Non si capisce allora la miopia di chi decide di non investire anche su potenziamento delle strutture di studio (biblioteche scolastiche e ambienti digitali, per esempio).

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AFRAGOLA. Il Presidente Raffaele Mosca dichiara stranezze sulla gestione della CUC dell’area nolana

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AFRAGOLA – Come un fulmine a ciel sereno compare sui social un post che porta la firma del Presidente dell’Afragolese Raffaele Mosca. Un post molto polemico che fa riferimento alla Centrale unica di committenza dell’area nolana, la stessa di cui si serve il Comune di Afragola per indire bandi di gara pubblica e assegnare servizi.

Nel post si fa chiaro riferimento a delle incongruenze per non dire atti illegali, dato che il Presidente della squadra di calcio della città fa riferimento a ricorsi a Forze dell’Ordine.

Il post recita: “Sto valutando la possibilità di tenere nei prossimi giorni una conferenza stampa per affrontare pubblicamente alcune questioni delicate che riguardano il nostro territorio. In particolare, intendo fare luce sulla gestione della CUC Area Nolana e sui rapporti con l’Azienda Consortile di Afragola.

Prima di procedere, sto raccogliendo ulteriori elementi e verificando alcuni aspetti fondamentali. Se emergeranno riscontri chiari, ritengo doveroso portare alla luce fatti che potrebbero non essere ancora noti alle forze dell’ordine e che meritano attenzione da parte di tutti.

Su questi punti, è arrivato il momento che ciascuno di noi si ponga una domanda precisa. La trasparenza e la responsabilità non possono più essere rimandate”.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le remostranze del Presidente però riguardano la sua sfera professionale e non sportiva, vi terremo aggiornati.

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Afragola, 34enne precipita dal balcone di casa sua: è gravissima, in codice rosso

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Questa mattina, ad Afragola, una donna di 34 anni è precipita dal primo piano di un immobile, ricoverata in codice rosso.

E’ successo in via Amendola, sul posto la polizia municipale coordinata dal colonnello Antonio Piricelli, di stato che hanno raccolto testimonianze e avviate le indagini e il 118 che l’ha trasportata d’urgenza a Napoli.

Saranno le telecamere di sorveglianza installate in zona a capire se si tratta di un tentato suicidio o una caduta accidentale. 

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AFRAGOLA. Pannone candidato per il bis. Il destino dell’alternativa nelle mani di Pd e “collaborazionisti” rosso-verdi

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AFRAGOLA – Da molto tempo nessuno si occupa degli scenari politici locali, molto frastagliati, in vista delle prossime Amministrative verificato che Pannone ormai ha superato ampiamente il giro di boa. La destra, senza terremoti esterni magari dovuti ad interventi di Procura e Prefettura, lascerà tutto così com’è: Pannone candidato a sindaco per il bis e coalizione di civiche a stampo leghista più la lista di Fratelli d’Italia costruita da Biagio Castaldo, attuale Presidente del Consiglio comunale.

I problemi nascono quando si volge lo sguardo verso l’alternativa. E come storia racconta, il migliore alleato di Pannone e della Lega ad Afragola, ironia della sorte, resta proprio una parte della sinistra, in particolare parliamo di gruppi del Pd e dai Verdi o ex Verdi, legati alla costola ambientalista di Salvatore Iavarone.

Entriamo nei dettagli. Le liste che hanno maggiore consenso e maggiore radicamento in città sono quelle di centro, in particolare “A viso aperto” di Gennaro Giustino. Il quale da candidato sindaco, metterebbe ancora insieme Azione, la lista dei giovani e la civica “Giustino sindaco”. Quattro liste espressione della sua leadership. E la candidatura di Giustino troverebbe gradimento anche in parte di Forza Italia, quella guidata dal consigliere Botta. I problemi al centro arrivano dai consiglieri Caiazzo e Baia. Con un piede all’opposizione e uno nel campo da gioco di Nespoli e Pannone. Non fanno opposizione in aula e sugli atti qualificanti, vedi il Piano urbanistico comunale, Caiazzo e Baia hanno votato a favore. Una posizione da doppiogiochisti che lascia tutti col fiato sospeso per il futuro. Giocano di rimessa e sceglieranno alla fine la coalizione che sulla carta offrirà maggiori garanzie di vittoria. Lega, centro o campo largo in alleanza con la sinistra, per loro non fa nessuna differenza. Hanno un solo obiettivo: vincere.

Discorso diverso per Italia viva. Mimmo Tuccillo ormai, individuato dai centristi come il principale responsabile dei “collaborazionisti” allo scorso ballottaggio a sostegno di Pannone, è diventato il nemico numero uno dei moderati. Quindi, nel partito di Renzi se dovessero prevalere le ambizioni di Tuccillo, Italia viva dovrà isolarsi a sinistra per poi tornare a sostenere sottobanco Pannone al ballottaggio pur di determinare, ancora una volta, la sconfitta del centro. Se dovesse, invece, prevalere, la linea di Annalisa Salzano, figura vicina all’ex sindaco Tuccillo ma dotata di autonomia e intelligenza politica, Italia Viva potrebbe guadagnarsi un ruolo da protagonista al centro proprio in alleanza con le civiche e la coalizione di Giustino.

A sinistra c’è tanta buona volontà, soprattutto nei giovani del Pd, ma scarsa capacità di incidere sui temi, complice pure l’assenza di un rappresentante democratico dal civico consesso. Il Pd e il Movimento Cinque stelle, da soli, non sono autosufficienti nemmeno per accedere al ballottaggio. Allora hanno di fronte due strade obbligate: schierare il solito candidato di bandiera al primo turno e poi al ballottaggio dichiarare il non voto e lasciare libertà di coscienza favorendo poi nell’urna Pannone e Nespoli. Come avvenuto alle ultime amministrative, almeno per una parte dei democratici. Oppure, riconoscere chi sul campo la leadership se l’è conquistata con battaglie costanti e continue su temi spinosi, assumendosi la responsabilità di metterci la faccia e di caricarsi lo studio di tutti gli atti settore per settore. Portando in aula e in altre istituzioni tutte le zone d’ombra.

Sui grandi temi spinosi e che parlano di presunte illegalità, c’è solo Gennaro Giustino. In larga parte il centrosinistra è assente o nella migliore delle ipotesi va a traino del leader di “A Viso Aperto”. La seconda strada, riguarda il riconoscimento della leadership a Giustino, sostenerlo e vincere le elezioni. Due strade diverse che oggi alimentano e dividono il dibattito nel Pd tra le varie anime. I segnali che arrivano, però, non sono confortanti in vista del campo largo. Pannone e Nespoli fanno, ovviamente, il tifo per la divisione sapendo che al ballottaggio, col centrosinistra fuori gioco, possono, come storia racconta, contare su numerosi collaborazionisti che arrivano proprio da sinistra. Un’anomalia tutta afragolese che trova radici nell’analisi storica del contesto trentennale dominato da una sola medaglia a due volti, quello di Nespoli e quello di Tuccillo.

Poi c’è “Più Europa”, dei consiglieri Iazzetta e De Stefano che si sono chiamati fuori sin da subito dallo sfascio amministrativo della Lega e lavorano alla costruzione di uno schieramento ambizioso alle Amministrative nonostante il gruppo sarà impegnato con un proprio rappresentante candidato alle prossime elezioni Regionali. Un appuntamento che, poi, inciderà anche sulla scelta della coalizione a livello locale.

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