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Ambiente

CAIVANO: Scuola “Collodi” del Parco Verde, struttura fatiscente a causa della mancanza di fondi

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Stamattina mentre andava in scena il saggio natalizio dei bambini della scuola dell’infanzia Collodi del Parco Verde, abbiamo accolto la denuncia di un operatore scolastico, nonché assistito al degrado in cui versa la struttura dello stesso plesso.

Se da un lato abbiamo potuto vedere con quanta passione e parsimonia, il corpo docente dedica anima e cuore a quei bambini che sono costretti a vivere in un’area ghettizzata dalla malapolitica, con la speranza di donargli un futuro migliore, dall’altra parte abbiamo potuto osservare con quanta negligenza e incapacità, quest’amministrazione svolge il proprio ruolo in termine di prevenzione e sicurezza.

Mentre all’interno si respirava l’aria natalizia e si scorgeva, attraverso i loro occhi, la gioia dei genitori accorsi lì per vedere esibire i propri pargoli, all’esterno abbiamo potuto registrare rifiuti sparsi ovunque, cavi elettrici penzolanti, erba ed alberi cresciuti al punto tale da formare veri e propri sentieri simili a quelle delle giungle, mura di cinta decrepiti dai quali fuoriesce ferro arruginito, cassette antincendio vuote e divelte. Il tutto accessibile tranquillamente ai bambini, senza alcuna misura di sicurezza, i quali possono farsi male durante la ricreazione e senza che nessuno possa porre rimedi.

Dal canto della dirigenza scolastico, almeno per quanto in nostro possesso, sono state espletate tutti i riti di forma, sia il dirigente Perna che gli stessi operatori scolastici, attraverso istanze regolarmente protocollate alla segreteria comunale, hanno informato sindaco e dirigenza del degrado del Collodi, e a quanto pare la risposta, ormai diventata cantilena monopoliana, è sempre la stessa: Il comune è in dissesto e non abbiamo fondi, intanto però non mancano le richieste di rimpinguamento delle casse comunali, per intascare le indennità di sindaco, assessori e presidente del consiglio.

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Attualità

Terremoto a Napoli, Eav sospende corse linee Cumana e Circumflegrea

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L’Ente Autonomo Volturno (Eav) sospende la circolazione lungo le linee Cumana e Circumflegrea a causa della scossa di magnitudo 4.0 registrata alle ore 13.46 nei Campi Flegrei.

Lo fa sapere la stessa azienda di trasporti che in una nota spiega che “per consentire le opportune verifiche tecniche all’infrastruttura ferroviaria ed agli impianti, Eav è obbligata a sospendere la circolazione ferroviaria” sulle due linee.

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Cronaca

Terremoto a Napoli poco fa, forte scossa avvertita in tutta la città

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Una forte scossa di terremoto, alle 13:46, è stata avvertita distintamente dai napoletani in diverse aree della città. I dati registrati dai sismografi sono ancora in fase di analisi da parte degli esperti dell’Osservatorio Vesuviano.
Secondo le prime stime disponibili sul sito dell’INGV, sarebbero stati quattro i sismi registrati tra le 13:44 e le 13:51, con un quinto a cinque minuti di distanza, ma i dati sulle magnitudo e gli epicentri non sono ancora disponibili.
L’Osservatorio Vesuviano dell’INGV aggiorna alle 14:01 la magniduto della scossa delle 13:46. Avrebbe raggiunto i 4 gradi sulla scala Richter, l’evento sismico rilevato dai sismografi dell’istituto. L’epicentro, secondo i dati resi noti, sarebbe stato localizzato in mare, a largo del golfo di Pozzuoli, in direzione Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, il ministro Musumeci: “Cittadini incoscienti, negano il problema”

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Il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, torna a parlare del fenomeno del bradisismo nell’area vulcanica dei Campi Flegrei, e lo fa ai microfoni di LaPresse.

“Responsabilizzare i cittadini? Il tema serio è che la gente non percepisce il pericolo pur sapendo, e ormai lo si sa da millenni, che lì c’è un vulcano che non si vede ma c’è. Come per tutti i vulcani bisogna essere prudenti ed evitare, come è accaduto, che si costruisca a ridosso della caldera. Non c’è una responsabilità dei cittadini ma c’è una sorta di incoscienza, di minimizzazione del rischio”, ha detto a LaPresse il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare. “E chi doveva mettere in guardia dal rischio non lo ha fatto”.

“Quella zona negli Anni ’60 e ’70 – prosegue Musumeci – è stata oggetto di una certa speculazione edilizia. Bisognava costruire nuovi alloggi e quindi bisognava non parlare di rischi, evitando il tema. Le nostre esercitazioni da quando siamo al governo vengono disertate perché la gente del luogo dice di non parlare di bradisismo perché lì si vive di turismo. La preoccupazione per il dirottamento del flusso turistico è comprensibile ma io dico invece che bisogna parlarne e rendere compatibile la presenza di una popolazione vigile e attenta e la presenza di un flusso turistico che se ben orientato può anche trarre giovamento da quel territorio per soddisfare curiosità che oggi vengono soddisfatte solo dalla comunità scientifica o accademica. Il problema non si risolve negandolo ma parlandone e rendendo ognuno protagonista della propria autodifesa. Ognuno deve fare la propria parte”, ha aggiunto l’ex presidente della Regione Sicilia.

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