

Afragola
AFRAGOLA. Archiviata l’era Grillo si pensa già al futuro. Gli scenari possibili
AFRAGOLA – L’era Grillo oramai è alle spalle. Gli afragolesi stamattina si sono svegliati con la consapevolezza di sorbirsi a distanza di quasi tre anni un’altra campagna elettorale. Adesso ci saranno circa cinque mesi con la Commissaria Prefettizia Anna Nigro e poi di nuovo alle urne. Campagna elettorale lampo quindi e dagli scenari visti già da diverse settimane, visuale ovviamente riservata solo a chi è seriamente sul pezzo in maniera quotidiana, a meno di sussulti di dignità da parte della società civile la prossima classe dirigente non dovrebbe essere diversa da quella finora “apprezzata”. Ma analizziamo i vari scenari possibili.
Senza alcun dubbio la caduta di Grillo ha due protagonisti assoluti, l’ex Senatore Nespoli da un lato e Gennaro Giustino leader di “A viso Aperto” dall’altro. Il primo ha permesso sin dal passaggio dei suoi due alfieri in Consiglio Comunale all’opposizione di innescare un lento ma inesorabile logorio degli equilibri già flebili fin dal primo minuto dell’insediamento, il secondo invece, lavorando alacremente ai fianchi e, come da suo modus operandi oramai conclamato, nell’ombra, ha fatto in modo che anche il duo Lanzano-De Stefano la potessero pensare alla stessa maniera del resto degli undici firmatari. Spiace per chi come Tuccillo ha tentato in tutti i modi di intestarsi una battaglia di legittimità su una eventuale caduta dell’Amministrazione ma in questo caso ha dovuto, per forza di cose, forse anche a malincuore, accodarsi alla volontà dell’intera opposizione e dei dissidenti, visto che la sua scelta di affidarsi a ricorsi fatti al Prefetto prima e al Tar poi, si è rivelata del tutto inutile.
Descritto lo scenario presente, bisogna adesso immaginare il futuro politico della città di Afragola e mentre l’ex Senatore Nespoli è costretto a guardarsi intorno per stabilire chi possa fare al caso suo compresa la scelta della sintesi di una sua probabile coalizione, chi naviga a vele spiegate, forse perché partito fin da subito dopo la liberazione dettata dalla sentenza sul caso Conad che nei fatti gli offuscava la mente facendolo, legittimamente, distrarre dalla vita pubblica cittadina è Gennaro Giustino. Attualmente leader politico indiscusso del centro moderato e liberale afragolese. Giustino come gli altri ha sempre ambito e continuerà ad ambire ad una posizione di rilievo che gli possa consentire di fare il salto di qualità dal punto di vista politico e la sua gavetta, la sua esperienza ma soprattutto la sua abnegazione alla vita pubblica glielo consentono pure, bisogna solo vedere in che modo si formerà e se si formerà la sua tanto ambita “casa dei moderati”.
Dall’altro lato si assiste ad un Tuccillo in netta difficoltà, privo di idee e nettamente in ritardo rispetto al suo antagonista di opposizione ed ex alleato. L’ex Sindaco in realtà paga anche lo scotto di un accordo mai raggiunto all’interno del suo partito, visto che, legittimamente e a ragion veduta, avendo aspettato, come fido scudiero sa fare, il proprio turno, Giovanni Boccellino recrimina la leadership a sinistra con la motivazione che l’ex deputato afragolese le sue carte per dimostrare quanto valesse se le è già giocate. Questo scenario logicamente non esclude che nel centro sinistra ci possa essere una spaccatura e che se dovesse riuscire a spuntarla Boccellino, allora la testardaggine più che determinazione di Tuccillo sarebbe quella di portarlo a presentarsi alle urne a capo di una coalizione civica formata dai suoi pochi fedelissimi che gli sono rimasti.
Come dicevamo prima l’ex Senatore Nespoli si guarda intorno, non ha risolto ancora i suoi problemi giudiziari ma non ci pensa nemmeno a rinunciare alla vita politica della sua città e tanti sono i nomi che satellitano intorno alla figura dell’ex Senatore. Come ad ogni tornata elettorale il primo nome che si pensa come sintesi del centrodestra è quello dell’alfiere di sempre Antonio Pannone, ma diverse sono state le offerte rifiutate anche in passato dal professore afragolese e allora c’è chi parla di una discesa in campo del pezzo forte rappresentato dall’On. Pina Castiello, anche se si dubita della sua discesa nell’agone cittadino visto che ai piani alti della Lega sta collezionando soddisfazioni oltre che ruoli e con un governo di larghe intese come quello varato ieri, per la deputata afragolese non è escluso che si possono aprire le porte di un ruolo da sottosegretario in qualche Ministero.
In questo vuoto a destra chi cerca di farsi spazio può darsi sia proprio il candidato sindaco mancato alle scorse elezioni Nicola Perrino. Infatti da indiscrezioni raccolte in esclusiva l’ex Presidente del Consiglio pare abbia avuto più di un colloquio col dominus afragolese e nessuno può negare che potrà essere proprio lui il leader carismatico del centrodestra.
Al di là degli scenari che si sono presentati a Roma da ieri con il varo del nuovo Governo Draghi e che si ripercuoteranno sicuramente sui territori, il Movimento 5 Stelle di Afragola è formato principalmente da anime della prima ora, ossia quelli che hanno amato e amano l’era dei vaffa e dell’uno vale uno e non ci meraviglieremo se nella prossima tornata elettorale i grillini correranno da soli in vecchio stile con a capo della loro lista il loro più alto in grado Tommaso Malerba, già Consigliere Regionale e fondatore del meetup di Afragola.
Colui che appare sempre più un pesce fuor d’acqua è Antonio Caiazzo che come ogni addetto ai lavori, legittimamente, anche lui cova sogni di gloria ma la sua recente storia politica appare agli occhi dei più un vero disastro. Da capogruppo del primo partito afragolese è riuscito a diventare il fanalino di coda di una lista civica che ha subito il triste epilogo della quattordicesima firma di uno dei suoi colleghi di partito. Era il Responsabile del gruppo politico consiliare più numeroso e sotto il suo comando il suo gruppo si è sfaldato con vari cambi di casacca, fino a diventare il Consigliere con più prese di distanze della storia repubblicana. L’ex Consigliere azzurro, a differenza di altri suoi colleghi, vantava un pedigree di tutto rispetto: già consigliere all’opposizione, consigliere di maggioranza e infine consigliere metropolitano. In poco tempo è diventato un semplice cittadino. Un reietto che date le sue straconosciute ambizioni nessuno vuole. Potrebbe, in realtà, essere concorrente di Nicola Perrino e buttarsi tra le braccia dell’ex Senatore ma come spiegherebbe alla città che si è alleato con chi gli lanciò l’asta della bandiera tra le gambe la sera della vittoria alle scorse elezioni?
Una cosa è certa, alle prossime elezioni Afragola non vivrà più il dualismo tra destra e sinistra ma, visti gli scenari, ci saranno varie coalizioni con altrettanti candidati sindaco e questo è un bene rispetto al passato. La pluralità aiuta la cittadinanza nelle scelte e se oltre i soliti noti, la società civile o quel che resta dell’elettorato liquido afragolese volesse misurarsi alla prossima competizione elettorale con un nome illustre potrebbe realmente rappresentare il vero rinnovamento politico. Staremo a vedere.
Afragola
Afragola. Prossimo Consiglio Comunale il giorno 30 maggio presso la Casa Comunale di Piazza Municipio

Il Consiglio Comunale è stato convocato, dal Presidente del Consiglio geom. Biagio Castaldo, presso l’Aula Consiliare del Palazzo Comunale di Piazza Municipio per oggi martedì 30 maggio 2023 alle ore 14.00 per la trattazione dei seguenti argomenti: Lettura ed approvazione delle deliberazioni adottate dal Consiglio Comunale nelle sedute del 03/04/2023 e 24/04/2023;Mozione presentata dai consiglieri Salierno Marianna ed altri avente ad oggetto: “mozione sul disegno di legge contenente disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario”;
Richiesta convocazione consiglio comunale art. 39 del TUEL ad oggetto: “voto di sfiducia all’assessore alla cultura dott. Ernesto Salzano”; Conferma Aliquota Addizionale Comunale all’ IRPEF Anno 2023”; Imposta municipale propria anno 2023 – approvazione aliquote; Approvazione del regolamento per la disciplina della tassa rifiuti (TARI) – adeguamento alla deliberazione n. 15/2022/rif”; Approvazione delle tariffe Tari (tassa rifiuti) anno 2023. La seduta del Consiglio Comunale potrà essere seguita in diretta streaming collegandosi al sito del Comune di Afragola www.comune.afragola.na.it
Afragola
AFRAGOLA. Carabinieri e GDF al Comune. Acquisiti bilanci dal 2015 e decreti di nomina della giunta

AFRAGOLA – Giornate intense quelle passate dai dirigenti della macchina amministrativa afragolese. Alcuni giorni fa i responsabili dei settori, più nello specifico quello delle Finanze, hanno ricevuto nei propri uffici i missari della Corte dei Conti.
Carabinieri e Guardia di Finanza hanno preso d’assalto il Municipio. A condurre le operazioni delle fiamme gialle è stato direttamente il viceprocuratore generale della Corte dei Conti Ferruccio Capalbo. Motivo della visita? Accertamento delle colpevolezze sulla dichiarazione di dissesto votata in aula nel giugno del 2022.
Secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, il viceprocuratore ha ufficialmente aperto un fascicolo per individuare i responsabili dello stato di dissesto del Comune di Afragola a partire dagli attori che hanno votato i bilanci previsionali e consuntivi dal 2015 fino all’ultimo bilancio stabilmente riequilibrato dell’esercizio 2022 che, è giusto ricordarlo, è stato rimandato al mittente dal Ministero degli Interni già due volte.
Ma prima abbiamo scritto che a far visita nella casa comunale sono stati Carabinieri e Guardia di Finanza, si perché gli uffici comunali sono stati raggiunti contestualmente da due indagini, la prima è quella appena descritta e la seconda parrebbe sia propedeutica alla denuncia sporta dal Consigliere Antonio Iazzetta nei confronti dell’Assessore Ernesto Salzano per l’aggressione ricevuta, la quale ha aperto uno scenario più ampio nelle stanze della Procura che hanno spinto la stessa a chiedere alla Polizia Giudiziaria l’acquisizione di tutte le nomine e le deleghe firmate dal primo cittadino. Nelle maglie delle indagini, pare ci fosse finito anche un altro assessore che non disdegna frequentazioni poco raccomandabili sul territorio. Ma questa è una storia che magari approfondiremo in altri editoriali.
Chi sono, invece, per la legge i responsabili del dissesto finanziario di Afragola? Stando a quanto ci dice il TUEL (Testo Unico degli Enti Locali ndr) la normativa che si occupa di regolamentare le ipotesi di illecito per provocato dissesto ed in linea generale prevede l’irrogazione di sanzioni inibitorie e patrimoniali nei confronti di chi ha contribuito, nell’esercizio delle proprie funzioni, a determinare il dissesto dell’ente territoriale. Nello specifico le disposizioni (Art. 6, comma 1, d.lgs. 149/2011) in esame sanciscono delle conseguenze pregiudizievoli in capo agli amministratori degli Enti locali che la Corte dei conti ha riconosciuto responsabili, anche in primo grado, di danni cagionati con dolo o colpa grave, nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario. Le sanzioni consistono nella:
- Interdizione, della durata di dieci anni, per tutti gli autori degli illeciti
dalle cariche di: assessore, revisore dei conti di enti locali e di
rappresentante degli stessi verso altre istituzioni ed organismi pubblici
e privati. - Incandidabilità, della durata di dieci anni, per sindaci e presidenti di
provincia.
Ma chi sono i potenziali maggiroi responsabili secondo la legge, tenendo conto degli ultimi cinque anni di Amministrazione comunale? Fare i conti è facile, chi ha amministrato la città negli ultimi cinque anni e siede ancora in Consiglio Comunale sono Biagio Castaldo e Giuseppe Affinito che nel 2018 vestivano i panni di assessori e oggi quelli di Consiglieri comunali. Benito Zanfardino 76, Maria Carmina Sepe, Antonio Lanzano, Arcangelo Ausanio, Assunta Di Maso e Francesco Fusco che siedevano nei banchi della maggioranza allora come oggi, poi c’è Antonio Caiazzo nella maggioranza nella passata consiliatura e all’opposizione – neanche tanto spietata o esplicita – in quella attuale. Tra le fila dell’opposizione da sempre troviamo: Gennaro Giustino, Gennaro Davide Castaldo e Lello Botta che hanno sempre votato a sfavore gli ultimi bilanci.
Tra tutti questi nomi potranno essere individuati, insieme al Sindaco Antonio Pannone e agli attuali amministratori ed assessori, i responsabili e quindi gli incandidabili per i prossimi 10 anni alle prossime elezioni amministrative e provinciali.
A tutto questo si aggiunge il fatto che lo scorso 26 Aprile è stato consegnato al Ministero degli Interni – che fece esplicita richiesta di dettagli sul Bilancio stabilmente riequilibrato antecedentemente consegnato – un dossier di 60 pagine contenenti note, prospetti e tabelle inerenti il previsionale dell’esercizio 2022.
A questo punto diventa remota l’ipotesi che il Ministero possa approvare il bilancio, anche perché sembra confusionario l’elenco temporale e modale degli allegati forniti.
Pertanto appare lecito pensare che l’Amministrazione Pannone veramente sia finita in un collo di bottiglia dal quale sembra difficile uscire indenni. I nodi da sciogliere diventano tanti – PUC, bilancio stabilmente riequilibrato e PNRR – praticamente si è arrivati al punto che le indagini della magistratura e della Corte dei Conti dettino l’agenda politica ad Afragola.
Il Sindaco Pannone da qui a poco avrà altre gatte da pelare se si considera che a tutto questo si ha a che fare anche con una giunta esautorata dal tanto non fare niente ed è per questo che forse il dominus ha deciso che entro il 30 Giugno, si vota il PUC e poi tutti a casa per un azzeramento completo dell’esecutivo e lì ne scriveremo delle belle. Restate sintonizzati.
Afragola
AFRAGOLA. Sfiducia all’Assessore Salzano. Tutto finisce a tarallucci, vino e rose rosse.

AFRAGOLA – La subcultura dell’Assessore Ernesto Salzano ha contagiato l’intera maggioranza e parte della minoranza. Allo scandalo di non essersi presentati in aula nonostante il sollecito del Prefetto Palomba fatto al Presidente del Consiglio dove suggeriva di fissare nei punti all’ordine del giorno la mozione di sfiducia dell’Assessore, si è aggiunto l’imbarazzo di aver beccato tutti, parte della maggioranza nelle persone di Giuseppe Affinito – costui lo si intravedeva anche dal video della diretta streaming in aula, al di fuori degli scranni, attento a controllare che nessuno dei suoi colleghi si presentasse – Benito Zanfardino e il Sindaco Pannone con tanto di fascia tricolore indossata, tutti intenti ad applaudire l’Assessore – contestato e resosi imbarazzante nei suoi modi poco ortodossi – mentre si dilettava come cantante provetto nell’interpretazione di “Rose Rosse” di Massimo Ranieri con tanto di allungamani sulla spalla della malcapitata e imbarazzata teenager finita al suo fianco.
Dopo il suo post social dove sbeffeggiava un agente di Polizia Locale, l’aggressione e le minacce verbali fatte al Consigliere Antonio Iazzetta e la sua performance da boomer regalata ieri dal palco del Gelsomino si può affermare tranquillamente che lo stile, l’etica e la morale di una persona non è certo dettata da un titolo di studio men che meno da un ruolo istituzionale ed è per questo che, una volta insorta l’opposizione, il Sindaco Pannone, oramai dichiarato pieno sostenitore degli atteggiamenti del suo assessore, tiene a far veicolare a mezzo social di messaggistica istantanea una foto scattata in un rinomato bar della città che ritrae insieme a parte della maggioranza, anche tre consiglieri di minoranza: Crescenzo Russo, Giacinto Baia e Antonio Caiazzo.

Che tipo di messaggio ha cercato di mandare la fascia tricolore con quegli inoltri immagine? Che parte dell’opposizione sia d’accordo col modus operandi dell’Assessore perché non indignata dall’assenza in aula della maggioranza si incontra per un aperitivo come se nulla fosse accaduto? Oppure vuole dimostrare alla parte restante dell’opposizione, che si batte realmente per il bene pubblico, la sua forza dei numeri corroborata anche dalla somma dei tre di minoranza?
Fermo restando che sia naturale incontrarsi in un bar a prendersi un caffè o aperitivo insieme alla controparte politica, ci mancherebbe altro, si tratta di rapporti umani che vanno al di là dello schieramento politico ma prestarsi a così chiare strumentalizzazioni – in un arco temporale così ristretto che va dallo scandalo del post pubblicato a quello dell’indignazione provata in aula per l’assenza della maggioranza ma soprattutto considerando anche l’eventuale ignoranza del precedente o post evento canoro, con tanto di applausi da parte della maggioranza, fascia compresa – fa denotare, senza ombra di dubbio, un bassissimo livello politico, umano e culturale della classe dirigente attuale afragolese.
Un atteggiamento del genere ce lo saremmo aspettati da un Giacinto Baia che dal momento dell’elezione a Consigliere è sempre stato alla ricerca spasmodica della “felluccia di pane” – come amava chiamarla il suo mentore – in maggioranza. Ce lo saremmo aspettati da Antonio Caiazzo che pur di conservarsi la cadrega a Piazza Matteotti e, contestualmente, tenere fede alle motivazioni che lo hanno spinto a votare favorevole alla delibera sul Piano Casa, non disdegna il fatto di intessire rapporti sempre più stretti con l’Amministrazione. Ma non riusciamo a spiegarci cosa ci facesse intorno a quel tavolo Crescenzo Russo, fedelissimo dell’ex Sindaco Domenico Tuccillo, da sempre rappresentante della fazione opposta e in netta contrapposizione col vero dominus dell’attuale Amministrazione. Magari sarà lui a spiegarlo direttamente alla città. Ai posteri l’ardua sentenza.
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