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Cronaca

Napoli in lutto. E’ morto Michele Rubino, “l’ingegnere del caffè”

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E’ morto a 71 anni Michele Rubino, “l’ingegnere del caffè”: figlio di uno dei tre fratelli fondatori di “Cafè Do Brasil” che dal 2013 ha preso il nome del notissimo marchio Kimbo.

Aveva dedicato la sua vita alla bevanda simbolo di Napoli, il caffè, ed era stato amministratore della società per undici anni, fino al 2010.

Le strade poi si divisero ma lui rimase sempre legato all’industria del chicco tanto amato dagli italiani: fondò infatti, con la sorella Marzia, la Projeko Srl, che produce il caffè Kamo e della quale era ancora oggi titolare.

Il nuovo marchio aveva in poco tempo scalato il mercato nazionale, imponendosi in tutta la penisola e non solo.

E’ morto sabato 20 febbraio ma la notizia della sua scomparsa è trapelata solo oggi, a funerali già eseguiti.

Il gruppo Projeko Srl ha voluto ricordarlo, in queste ore, con una nota ufficiale: “Sabato 20 febbraio è scomparso il Cavaliere Ingegner Michele Rubino, protagonista dell’industria del caffè da oltre cinquant’anni e fondatore nel 2012 della Projeko Srl, proprietaria del marchio Kamo. Noi del team Kamo lo ricorderemo costantemente come esempio di intelligenza, umanità, ironia e dedizione al proprio lavoro“.

I funerali si sono tenuti lunedì 22 febbraio alle ore 14 nella Chiesa di Santa Caterina a Chiaia di Napoli: cerimonia strettamente riservata ai familiari anche in osservanza delle normative anti contagio da Coronavirus.

Ha lasciato la moglie Amelia e la figlia Flavia. Classe 1949, Rubino ebbe l’intuizione di aprire in parallelo all’azienda di torrefazione anche un’azienda di importazione di caffè crudo da offrire ad altri torrefattori. E intuito e genialità ne hanno da sempre accompagnato l’attività.

Laurea in ingegneria meccanica dedicata, appunto, alla produzione del caffé, aveva oltre 50 anni di esperienza nel settore. Nel 2010 Michele Rubino era stato insignito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dell’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine Al Merito del Lavoro”.

 

 

 

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Cronaca

Centro Direzionale di Napoli, furia sulle auto dei residenti

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Rabbia e preoccupazione tra i residenti del Centro Direzionale di Napoli dopo il danneggiamento delle automobili parcheggiate ai piedi dei grattacieli.

Una brutta sorpresa per una dozzina di autisti che hanno ritrovato la propria auto con parabrezza sfondato e vetri in frantumi ma senza alcun oggetto portato via dall’abitacolo.

Rabbia e preoccupazione tra gli abitanti del Centro Direzionale di Napoli dopo il danneggiamento delle automobili parcheggiate ai piedi dei grattacieli. Una brutta sorpresa per una dozzina di autisti che hanno ritrovato la propria auto con parabrezza sfondato e vetri in frantumi ma senza alcun oggetto portato via dall’abitacolo.

Il fatto è accaduto nel sottopasso delle torri residenziali della cittadella posta a due passi dalla stazione centrale. In particolare, si tratta del “corridoio” a ridosso di via Taddeo da Sessa che consente l’accesso ai garage di diversi edifici privati, dunque di centinaia di persone e famiglie. L’idea dei residenti è che l’autore del gesto possa essere un disperato che si è accanito sui veicoli in sosta senza un motivo preciso. Ma al momento non si conoscono i motivi che hanno spinto l’ignoto – o gli ignoti – a tale gesto.

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Cronaca

Stalking, chiesto oltre un anno di carcere per l’ex gieffina Lulù Selassie

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La Procura di Roma ha chiesto una condanna ad un anno e 4 mesi di reclusione per Lucrezia Hailé Selassie, 26enne ex Grande Fratello, accusata di stalking ai danni di Manuel Bortuzzo, anch’egli ex concorrente del noto programma di Canale 5.

In particolare fu lo stesso atleta paralimpico a denunciare la donna, accusata di averlo perseguitato per mesi, con l’aggravante delle minacce di morte. I due infatti, avevano una relazione iniziata proprio nel GF, mentre gli atti persecutori sarebbero stati perpetrati per mesi dopo la rottura.

Inoltre Bortuzzo sarebbe stato più volte pedinato, poiché la 26enne non accettava la fine della loro storia, arrivando anche ad aggredirlo fisicamente. Pertanto fu sottoposta al divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.

Secondo i magistrati, la donna “avrebbe procurato al suo ex fidanzato, con i suddetti atteggiamenti, uno stato d’ansia e di paura e un fondato timore per la sua incolumità, costringendolo a modificare le proprie abitudini di vita, al punto di bloccarlo e di non sentirsi libero di spostarsi serenamente e di iniziare una nuova relazione”.

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Cronaca

Il mondo della tv piange la scomparsa di Pietro Genuardi: aveva 62 anni

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Il mondo della tv piange la scomparsa dell’attore Pietro Genuardi, morto all’età di 62 anni per una grave malattia del sangue.

L’uomo era ricoverato presso il Policlinico Umberto I di Roma e si è spento stamane circondato dall’affetto dei suoi cari, con l’annuncio dato dalla moglie Linda, il figlio Jacopo, la mamma Gabriella e il padre Pippo.

Nel corso della sua carriera ha recitato nelle soap ‘Vivere’ e ‘Centovetrine’, mentre il suo ultimo lavoro è la fiction Rai ‘Il Paradiso delle Signore’, che ha abbandonato circa un anno fa per intraprendere le cure.

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