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Cronaca

Giugliano. La nuova ordinanza di Pirozzi: “Zona rossa rafforzata in città”

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Il Sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi, ha firmato una nuova ordinanza, istituendo la zona rossa in città.

L’emergenza per i contagi è troppo alta e così il primo cittadino ha chiuso piazze, spiagge, villa comunale e il mercato del giovedì per fronteggiare l’aumento dei contagi nel terzo comune della Campania per popolazione e, con i suoi 125mila abitanti, comune non capoluogo di provincia più popoloso d’Italia.

Fino a pochi giorni fa eravamo abbondantemente sotto il livello di allarme della Regione, lo abbiamo appena superato e interveniamo subito per frenare la diffusione del contagio. Ci preoccupa il trend e dobbiamo fare tutti assieme un altro piccolo sacrificio per tutelare la salute dei cittadini”, ha affermato il sindaco Nicola Pirozzi.

Le nuove disposizioni sono state prese in collaborazione con il Coc (Centro Operativo Comunale).

Appena abbiamo superato la soglia regionale di “alert”, ho convocato il Centro operativo comunale per assumere nuove disposizioni in vigore dall’11 al 21 marzo” ha scritto Pirozzi sulla sua pagina Facebook.
 
In sintesi ho deciso per la chiusura del mercato settimanale anche agli operatori che operano nel settore alimentare; la chiusura al pubblico di tutte le piazze e della villa comunale; il divieto di circolazione dei minori dalle 18 alle 22 che, per i casi previsti dalla legge, potranno uscire di casa solo se accompagnati da un genitore o da un familiare e che dalle 18 alle 5 del mattino sarà possibile per gli esercenti della ristorazione e per i bar solo l’attività di delivery. Possibile la consegna a domicilio, assolutamente vietato l’asporto” ha affermato il primo cittadino.
Sul fronte dei controlli, mi sono confrontato con i vertici delle forze dell’ordine e durante la riunione del “C.o.c.” ho chiarito che ero disposto ad inasprire le misure solo se fossimo stati in condizione di intensificare i controlli e punire i trasgressori. Comprendo la carenza di organico della Polizia municipale e delle forze dell’ordine; sono consapevole degli enormi sacrifici che i tutori della legge fanno quotidianamente per garantire sicurezza alla cittadinanza su più fronti, innanzitutto nella lotta alla criminalità organizzata. Ma le nuove restrizioni hanno un senso se riusciamo a garantire maggiori controlli perché è evidente che la stragrande maggioranza della popolazione si è dimostrata matura e responsabile, a differenza di una minoranza che a questo punto va affrontata con rigore” ha continuato Pirozzi, con un appello alle forze dell’ordine.
Concludendo “Ai cittadini l’appello di sempre: massima attenzione e rispettate le norme anti-contagio, l’unico modo per arginare in questo momento la crescita del virus e salvare numerose vite“.

Cronaca

Spari tra la folla davanti al bar: gambizzato un 25enne

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Momenti di terrore nella serata di ieri, giovedì 19 giugno, a Scafati, nella provincia di Salerno: un giovane di 25 anni è stato gambizzato, ferito da colpi di pistola alle gambe tra la folla, mentre si trovava all’esterno di un bar in via Martiri d’Ungheria.

Soccorso dal 118, il giovane – già noto alle forze dell’ordine – è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli, dove è ricoverato: da quanto si apprende, il 25enne non sarebbe in pericolo di vita.

Sulla vicenda indagano i carabinieri che, giunti sul posto, hanno effettuato i rilievi del caso per ricostruire i contorni dietro il raid e identificare il responsabile, o i responsabili.

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Cronaca

Danneggiata la statua di Giògio Cutolo in piazza Municipio a Napoli

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Il monumento posizionato in piazza Municipio a Napoli per ricordare Giovanbattista Cutolo, il ragazzo ucciso in quella zona a colpi di arma da fuoco a soli 24 anni, è stata inaugurata a marzo e seriamente danneggiata a maggio: «Proprio il giorno della mia denuncia sulle videochiamate effettuate dal carcere dal killer di Giogiò», sottolinea la mamma del musicista assassinato nell’agosto del 2023, Daniela Di Maggio.

Da due mesi la targa che raffigurava Giogiò mentre suona il corno è rotta e sistemata momentaneamente con dello scotch.

«I ragazzi che si occupano di pulirla la trovarono a terra, rotta e danneggiata anche nell’effige». Daniela racconta di avere presentato denuncia: «Gli inquirenti mi hanno detto che poteva trattarsi anche di qualche soggetto che, manovrando un monopattino, l’avrebbe potuta rompere. Per me invece siamo di fronte ad un nuovo oltraggio a mio figlio».

Per questo la donna annuncia che provvederà a sostituire le parti rotte: «Perché questa gente non può averla vinta».

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Capua

17enne ucciso nel Casertano: c’è un sospettato

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Ci sarebbe un sospettato per l’omicidio del 17enne gambiano, avvenuto ieri pomeriggio nel ristorante della Masseria Adinolfi di Sant’Angelo in Formis, frazione di Capua: è un altro straniero, un bengalese, che pare lavorasse già da tempo nella struttura, e che avrebbe litigato con la vittima, colpendolo poi più volte al corpo.
I sostituti della Procura di Santa Maria Capua Vetere Mariangela Condello e Gionata Fiore, coordinati dal procuratore Pierpaolo Bruni, hanno aperto un fascicolo per omicidio volontario, ma mantengono, con i carabinieri della Compagnia di Capua delegati alle indagini, il riserbo sugli accertamenti in corso, anche perché il quadro non è stato ancora ricostruito con chiarezza.

Di certo c’è che il lavoratore bengalese e la vittima hanno litigato; la stessa proprietaria della struttura, sentita dagli inquirenti, avrebbe infatti confermato di aver visto il primo brandire un’arma, probabilmente delle forbici, senza però vederlo colpire il gambiano.

Anche il presunto aggressore avrebbe reso delle dichiarazioni, dicendo di aver litigato con il 17enne ma di essere poi svenuto, e di non ricordare dunque nulla.
Sembra inoltre che subito dopo il fatto sia stato chiamato il 118, mentre i carabinieri sono arrivati in un secondo momento, trovando una scena del delitto in cui gli elementi di prova non emergevano con nitidezza; la forbice, che potrebbe essere l’arma del delitto, è stata rinvenuta ma sembra senza impronte. Si tratta di particolari che si apprendono da fonti investigative, che non cristallizzano dunque un quadro chiaro, e che potrebbero anche essere confutati nel prosieguo degli accertamenti.

Importanti saranno anche i riscontri sulla condizione lavorativa della vittima e del presunto aggressore. In particolare la vittima pare lavorasse a giornata e comunque da pochi giorni; sono in corso accertamenti anche sulla presenza di eventuali contratti part-time fatti al 17enne. La famiglia Adinolfi ha dato incarico all’avvocato Mauro Iodice di rappresentarla.

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