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Cronaca

L’operazione della Guardia di Finanza: nei guai sei imprenditori per evasione fiscale

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Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno, su disposizione di questa Procura della Repubblica, ha eseguito un decreto di sequestro finalizzato alla confisca per equivalente, per oltre un milione e mezzo di euro, nei confronti di sei soggetti, indagati a vario titolo per diversi reati di natura tributaria.

Le attività investigative sono state avviate alla luce delle anomalie riscontrate nel corso di una verifica della posizione fiscale di un’impresa edile di Canegrate, in provincia di Milano, che nel 2015 aveva trasferito la sede legale a Sala Consilina, in provincia di Salerno, presso lo studio di un commercialista salernitano.

Si tratta di una circostanza anomala, soprattutto se si considera che l’originario amministratore di Legnano, in provincia di Milano, aveva contestualmente intestato la società a due prestanome, di cui uno già noto alle forze dell’ordine, con precedenti, tra gli altri, per associazione a delinquere ed autoriciclaggio.

Nonostante il cambio di domicilio, l’azienda continuava a emettere documenti fiscali con la vecchia intestazione, che riportava l’ubicazione nella cittadina dell’hinterland milanese, così da non destare sospetti nella clientela.

Parallelamente, per “schermare” l’operatività di quella ceduta sulla carta, che versava da tempo in una situazione di grave dissesto finanziario per i debiti accumulati con il Fisco, il titolare de facto aveva avviato in Lombardia due nuove imprese, sempre operanti in analoghi settori commerciali.

L’incrocio della documentazione acquisita dai Finanzieri di Sala Consilina con gli accertamenti bancari svolti ha permesso di ricostruire che l’impresa verificata, proprio per eludere le rivendicazioni dei creditori, era stata “svuotata” di tutto il patrimonio, mediante la cessione fittizia di beni strumentali e rami d’azienda alle due società neo-costituite.

Nel corso degli approfondimenti, gli inquirenti hanno poi appurato che i titolari di queste ultime, sotto la guida “tecnica” del professionista di Salerno (L.C. classe ’48), avevano pure adoperato una serie di èscamotage contabili, per risolvere a modo loro i “problemi” con il Fisco.

In sostanza, ricorrendo all’emissione e all’utilizzo di fatture false, gli indagati riuscivano a documentare sistematicamente crediti d’imposta in realtà del tuto inesistenti, con cui annullavano le esposizioni debitorie verso lo Stato, compresi i contributi previdenziali ed assistenziali dei lavoratori dipendenti.

Ed infatti, il personale impiegato presso le aziende lombarde era rimasto in carico alla società del Vallo di Diano, che in ogni caso non sosteneva alcun esborso, proprio grazie a queste artificiose compensazioni.

Ricostruito il complessivo meccanismo di evasione fiscale, il G.I.P. del Tribunale alla sede, su richiesta di questa Procura, ha disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie nella disponibilità dei sei indagati e delle tre società, fino alla concoorrenza dell’importo di 1,7 milioni di euro, così da garantire tutti i crediti erariali insoluti emersi nello sviluppo delle indagini.

I responsabili sono ora chiamati a rispondere delle gravi fattispecie di natura penaltributaria ipotizzate a loro carico, quali l’indebita compensazione con falsi crediti, la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, l’emissione e l’utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, accuse per le quali rischiano condanne fino a 8 anni di carcere.

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Cronaca

Paura al Rione Sanità, crolla solaio nella camera da letto di un 83enne

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Paura questo pomeriggio nella strada che diede i natali a Totò, nel Rione Sanità.

I carabinieri della stazione Napoli Stella sono intervenuti in via Santa Maria Antesecula. Poco prima il solaio di un appartamento al 4º piano è crollato.

Il solaio è corrispondente alla camera da letto. L’unico occupante – un 83enne – è rimasto illeso, era in un’altra stanza. I vigili del fuoco stanno mettendo in sicurezza l’appartamento.

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Aversa

Rapinava donne mentre parcheggiavano: preso rapinatore seriale nel Casertano

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E’ ritenuto l’autore di tre raid commessi nel Casertano – una rapina consumata lo scorso 8 luglio ad Aversa, e anche di due tentativi messi a segno a Villa Literno e a Trentola Ducenta – tutti commessi ai danni di donne che stavano parcheggiando, il quarantenne di Castel Volturno (Caserta) a cui la Squadra Mobile di Caserta e il Commissariato di Aversa hanno notificato, lo scorso 18 luglio, un provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Napoli Nord, coordinata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, convalidato dal gip che ha disposto per lui il carcere.

Particolarmente odiosa è risultata la rapina compiuta proprio ad Aversa dove ad essere stata presa di mira da un malvivente armato di pistola e con una mascherina sul volto è stata una mamma che stava parcheggiando la sua auto con a bordo il suo bimbo di pochi mesi.

In quell’occasione alla vittima è stata strappata una collana e sottratti alcuni anelli e 300 euro in contanti.
Grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza, la Polizia di Stato è riuscita a risalire inequivocabilmente alla Fiat Panda adoperata dal bandito a cui peraltro aveva sostituito le targhe, rubate a proprio a Castel Volturno.
Le informazioni raccolte hanno consentito di contestargli anche le tentate rapine (sventate dalla presenza di testimoni) commesse con lo stesso “modus operandi” a Trentola Ducenta e a Villa Literno, anche queste ai danni di donne che stavano parcheggiando.
L’uso della stessa vettura, l’identikit dei testimoni, il sequestro di abiti e accessori – come un paio di occhiali – uguali a quelli adoperati dal rapinatore, hanno indotto gli inquirenti a emettere un provvedimento di fermo, notificato con non poche difficoltà dalla Polizia di Stato: l’indagato, infatti, risultato con precedenti per reati contro il patrimonio, per alcune ore è riuscito a sfuggire alla misura precautelare.

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Cronaca

Melito, auto si cappotta e finisce contro vetrina di un bar

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Poco dopo le 13 di oggi, un incidente che sarebbe potuto diventare molto pericoloso – non ci sono conseguenze – è avvenuto a via Po a Melito, in provincia di Napoli.

Una Fiat Panda grigia è uscita di strada, ribaltandosi e terminando la sua corsa contro la vetrina di un bar della zona. I due giovani a bordo sono usciti indenni dall’autovettura nonostante il violento impatto.

L”auto, dopo aver perso il controllo, ha abbattuto diversi paletti di delimitazione del marciapiede e danneggiato un altare votivo che era nelle vicinanze. Sono stati dei passanti i primi a soccorrere e ad estrarre dalla vettura capovolta i due occupanti.

Poco dopo i vigili del fuoco sono intervenuti per mettere in sicurezza l’area e rimuovere il veicolo incidentato. L’esatta dinamica dell’incidente è in corso di verifica da parte della polizia municipale.

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