

Cronaca
Scafati, prende a martellate la sorella per l’eredità
Tragedia sfiorata nella giornata in via Poggiomarino, a Scafati, dove un uomo avrebbe aggredito a martellate sua sorella a seguito di una lite degenerata per questioni di eredità. La donna è ricoverata in gravi condizioni. A renderlo noto è il quotidiano locale ‘La Città’.
Stando ad una prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri, l’uomo, un libero professionista di 60 anni, avrebbe inveito contro sua sorella, una 58enne, colpendola ripetutamente alla testa con un martello. La violenza sarebbe seguita ad un’accesa discussione intercorsa tra i due su questioni familiari legate all’eredità.
Sul posto sono accorsi i sanitari del 118 che, appurando le critiche condizioni, hanno trasferito d’urgenza la vittima presso il reparto di rianimazione dell’ospedale ‘Umberto I’ di Nocera Inferiore dove è attualmente ricoverata in gravi condizioni. L’aggressore le avrebbe, infatti, fracassa il cranio.
Quanto al fratello, invece, poco dopo l’aggressione sarebbe stato fermato dai militari dell’arma con l’accusa di tentato omicidio. Intanto, mentre la donna lotta tra la vita e la morte, proseguono le indagini per chiarire le dinamiche della vicenda. Si tratta dell’ennesima lite sfociata in un vero e proprio dramma e consumata all’interno delle mura domestiche. Una vicenda che ha sconvolto l’intera cittadinanza che spera in una veloce ripresa della 58enne.
Cronaca
Omicidio Alice Scagni, condannato a 24 anni di carcere il fratello Alberto

Era il primo maggio 2022, quando Alberto Scagni uccise la sorella Alice sotto la casa di lei a Genova Quinto. Oggi, a più di un anno di distanza dal dramma, l’uomo è stato condannato a 24 e sei mesi di reclusione in carcere.
Infatti, la Corte d’Assise lo ha ritenuto semi infermo di mente, nonostante il Pm Paola Crispo avesse chiesto la condanna all’ergastolo poiché ritenuto pienamente capace. Pertanto, Scagni è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla parentela.
Inoltre, dopo il carcere, dovrà rimanere per almeno tre anni presso una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.
Cronaca
Calcio in ansia per Alexis Beka Beka, che minaccia di lanciarsi nel vuoto: le ultime

Il mondo del calcio francese è sotto shock, dopo che il calciatore del Nizza Alexis Beka Beka ha minacciato di suicidarsi.
In particolare, il giovane vuole gettarsi nel vuoto dal ponte Magnan, vicino Nizza, con gli agenti della gendarmeria e un team di psicologi sul posto per dissuaderlo dai suoi insani propositi.
Secondo i media francesi, il 22enne centrocampista parigino vorrebbe togliersi la vita per una delusione d’amore. Infatti, la compagna del calciatore è attesa sul posto per cercare di evitare il peggio. Seguiranno aggiornamenti!
Cronaca
Ponticelli, infermiere pestato a sangue mentre soccorre un paziente: i dettagli

Ennesima aggressione ai danni del personale sanitario avvenuta a Ponticelli, nel Napoletano, dove un infermiere del 118 è stato picchiato. Pertanto, l’episodio è stato subito segnalato e denunciato dall’associazione ‘Nessuno Tocchi Ippocrate’ in una nota:
“Infermiere K.O., mentre si protesta contro le aggressioni! Asl Napoli 1: aggressione n.47 del 2023 (71 aggressioni totali tra Napoli 1 e Napoli 2 da inizio anno). Mentre è in corso la manifestazione contro le aggressioni al personale sanitario organizzata da CGIL e NTI, a Ponticelli un infermiere 118 viene malmenato! La postazione 118 di Ponticelli alle 10:15 viene allertata a Via Benedetto Cairoli per agitazione psicomotoria in paziente di sesso maschile. Sul posto, nonostante la presenza delle forze dell’ordine (addirittura 4 volanti), il paziente è riuscito a sferrare un pugno all’infermiere mettendolo K.O”.
A tal proposito, non poteva mancare il commento del deputato Francesco Emilio Borrelli:
“Una vergogna assoluta. Vogliamo che l’aggressore venga preso e punito severamente. All’infermiere aggredito va tutta la nostra solidarietà. Da anni, è in corso un vero e proprio attacco al personale sanitario che qui è al limite della sopportazione. In questo continuo clima di tensioni non è possibile lavorare. Ora chiediamo provvedimenti e la repressione di queste violenze”.
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