

Politica
SANT’ANTIMO. Appalto di 98mila euro revocato. Chieste le dimissioni dell’Ass. Vergara
SANT’ANTIMO – La storia non poteva finire senza colpevoli. Troppo comodo scaricare il barile sulla classe dirigenziale senza fare mea culpa. Ricordiamo ai nostri lettori e ai politici che spesso se ne dimenticano che il compito di un organo elettivo è quello di indirizzo e controllo, e laddove un funzionario comunale dovesse sbagliare è dovere dell’istituzione politica assumersi tutte le responsabilità.
La revoca dell’appalto di 98mila euro al padrino del figlio del Sindaco con annesso accordo col compagno dell’Assessore Vergara non può non avere strascichi in termini di equilibri politici. 98mila euro non sono bruscolini e qui si è tentato di fare il passo più lungo della gamba. Di chi è stata la colpa? Se c’era una “cambiale elettorale” da pagare questo non lo possiamo sapere ma ad oggi sappiamo, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, che c’è una parte della maggioranza che è stufa delle pretese di qualche consigliere che finora rappresenta il vero tiragiacca del primo cittadino.
Già in un precedente articolo (leggi qui) ho parlato di quanto si fosse prodigato il Sindaco Buonnano nell’accontentare il Consigliere Carmine Maisto e le sue richieste, a partire dalla nomina del Comandante della Polizia Locale fino a passare per l’affidamento diretto monstre pel tramite dell’Assessora sua espressione in giunta.
A mantenere gli equilibri si sa, specialmente quando si ha a che fare con una maggioranza eterogenea e litigiosa, è difficilissimo e se da un lato cerchi di accontentare uno, dall’altro ne scontenti quattro. Come nel caso dell’Amministrazione Buonanno dove quattro consiglieri di maggioranza Pietro Paolo Di Matteo, Antimo Puca, Francesco Cesaro e Andrea Petito hanno chesto informalmente le dimissioni dell’Assessora Alessandra Vergara per i fatti già noti alla platea santantimese.
I quattro amministratori sul piede di guerra hanno tutta l’intenzione di fare le cose serie e infatti hanno già fatto sapere alla fascia tricolore che la posta in palio è alta e laddove il Sindaco non dovesse prendere in considerazione le loro posizioni, essi si potranno vedere costretti anche a far saltare il banco sull’approvazione del bilancio previsionale.
E in effetti hanno anche ragione. L’Amministrazione Buonanno se vuole uscire indenne da questa vergognosa pagina familistica clientelare deve trovare il colpevole e metterlo ai margini dell’attività amministrativa. Solo così il Sindaco può restaurare l’immagine del politico che bada soprattutto all’etica e alla morale che fa di un’istituzione un esempio per i propri concittadini. Vi terremo aggiornati
Afragola
AFRAGOLA. Carabinieri e GDF al Comune. Acquisiti bilanci dal 2015 e decreti di nomina della giunta

AFRAGOLA – Giornate intense quelle passate dai dirigenti della macchina amministrativa afragolese. Alcuni giorni fa i responsabili dei settori, più nello specifico quello delle Finanze, hanno ricevuto nei propri uffici i missari della Corte dei Conti.
Carabinieri e Guardia di Finanza hanno preso d’assalto il Municipio. A condurre le operazioni delle fiamme gialle è stato direttamente il viceprocuratore generale della Corte dei Conti Ferruccio Capalbo. Motivo della visita? Accertamento delle colpevolezze sulla dichiarazione di dissesto votata in aula nel giugno del 2022.
Secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, il viceprocuratore ha ufficialmente aperto un fascicolo per individuare i responsabili dello stato di dissesto del Comune di Afragola a partire dagli attori che hanno votato i bilanci previsionali e consuntivi dal 2015 fino all’ultimo bilancio stabilmente riequilibrato dell’esercizio 2022 che, è giusto ricordarlo, è stato rimandato al mittente dal Ministero degli Interni già due volte.
Ma prima abbiamo scritto che a far visita nella casa comunale sono stati Carabinieri e Guardia di Finanza, si perché gli uffici comunali sono stati raggiunti contestualmente da due indagini, la prima è quella appena descritta e la seconda parrebbe sia propedeutica alla denuncia sporta dal Consigliere Antonio Iazzetta nei confronti dell’Assessore Ernesto Salzano per l’aggressione ricevuta, la quale ha aperto uno scenario più ampio nelle stanze della Procura che hanno spinto la stessa a chiedere alla Polizia Giudiziaria l’acquisizione di tutte le nomine e le deleghe firmate dal primo cittadino. Nelle maglie delle indagini, pare ci fosse finito anche un altro assessore che non disdegna frequentazioni poco raccomandabili sul territorio. Ma questa è una storia che magari approfondiremo in altri editoriali.
Chi sono, invece, per la legge i responsabili del dissesto finanziario di Afragola? Stando a quanto ci dice il TUEL (Testo Unico degli Enti Locali ndr) la normativa che si occupa di regolamentare le ipotesi di illecito per provocato dissesto ed in linea generale prevede l’irrogazione di sanzioni inibitorie e patrimoniali nei confronti di chi ha contribuito, nell’esercizio delle proprie funzioni, a determinare il dissesto dell’ente territoriale. Nello specifico le disposizioni (Art. 6, comma 1, d.lgs. 149/2011) in esame sanciscono delle conseguenze pregiudizievoli in capo agli amministratori degli Enti locali che la Corte dei conti ha riconosciuto responsabili, anche in primo grado, di danni cagionati con dolo o colpa grave, nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario. Le sanzioni consistono nella:
- Interdizione, della durata di dieci anni, per tutti gli autori degli illeciti
dalle cariche di: assessore, revisore dei conti di enti locali e di
rappresentante degli stessi verso altre istituzioni ed organismi pubblici
e privati. - Incandidabilità, della durata di dieci anni, per sindaci e presidenti di
provincia.
Ma chi sono i potenziali maggiroi responsabili secondo la legge, tenendo conto degli ultimi cinque anni di Amministrazione comunale? Fare i conti è facile, chi ha amministrato la città negli ultimi cinque anni e siede ancora in Consiglio Comunale sono Biagio Castaldo e Giuseppe Affinito che nel 2018 vestivano i panni di assessori e oggi quelli di Consiglieri comunali. Benito Zanfardino 76, Maria Carmina Sepe, Antonio Lanzano, Arcangelo Ausanio, Assunta Di Maso e Francesco Fusco che siedevano nei banchi della maggioranza allora come oggi, poi c’è Antonio Caiazzo nella maggioranza nella passata consiliatura e all’opposizione – neanche tanto spietata o esplicita – in quella attuale. Tra le fila dell’opposizione da sempre troviamo: Gennaro Giustino, Gennaro Davide Castaldo e Lello Botta che hanno sempre votato a sfavore gli ultimi bilanci.
Tra tutti questi nomi potranno essere individuati, insieme al Sindaco Antonio Pannone e agli attuali amministratori ed assessori, i responsabili e quindi gli incandidabili per i prossimi 10 anni alle prossime elezioni amministrative e provinciali.
A tutto questo si aggiunge il fatto che lo scorso 26 Aprile è stato consegnato al Ministero degli Interni – che fece esplicita richiesta di dettagli sul Bilancio stabilmente riequilibrato antecedentemente consegnato – un dossier di 60 pagine contenenti note, prospetti e tabelle inerenti il previsionale dell’esercizio 2022.
A questo punto diventa remota l’ipotesi che il Ministero possa approvare il bilancio, anche perché sembra confusionario l’elenco temporale e modale degli allegati forniti.
Pertanto appare lecito pensare che l’Amministrazione Pannone veramente sia finita in un collo di bottiglia dal quale sembra difficile uscire indenni. I nodi da sciogliere diventano tanti – PUC, bilancio stabilmente riequilibrato e PNRR – praticamente si è arrivati al punto che le indagini della magistratura e della Corte dei Conti dettino l’agenda politica ad Afragola.
Il Sindaco Pannone da qui a poco avrà altre gatte da pelare se si considera che a tutto questo si ha a che fare anche con una giunta esautorata dal tanto non fare niente ed è per questo che forse il dominus ha deciso che entro il 30 Giugno, si vota il PUC e poi tutti a casa per un azzeramento completo dell’esecutivo e lì ne scriveremo delle belle. Restate sintonizzati.
Caivano
CAIVANO. Il Sindaco “a ppane ‘e ppuparuole” rimasto senza numeri in aula fa vergognare un’intera città

CAIVANO – Se non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire, non c’è neanche miglior cieco di chi non vuol vedere, così come non c’è Sindaco più duraturo di chi è attaccato alla poltrona e alla fascia, facendo finta di non vedere l’assenza dei numeri.
È il caso del Sindaco Enzo Falco che si ostina ad andare avanti, caricandosi di responsabilità non sue – al limite di finire nelle indagini della Magistratura – pur di non vedere la realtà di non avere più i numeri né in aula e né in città per governare. La sua unica fortuna è quella di non avere consiglieri comunali di alto profilo politico e umano. Quel tipo di politico che quando si sente mortificato per non aver potuto dare le risposte che il suo elettorato si aspetta, saluta, alza i tacchi e chiude i rapporti. Invece questi tentano sempre di beccare qualcosa, al punto da far capire alla fascia tricolore che vanno bene anche le briciole di pane, ma non per dimostrare qualcosa ai suoi elettori ma per dimostrare ai propri colleghi, addetti ai lavori, che qualcosa sono stati pur in grado di prendere.
Oramai i Pippo Ponticelli, i Mimmo Falco e i Gaetano Lionelli che si spingono, perfino, ad aprire ring per strada ma non in aula, abbiamo imparato a conoscerli ma quelli che ci sorprendono sono i consiglieri scafati come Antonio De Lucia e Raffaele Del Gaudio che aprono scenari inquietanti circa l’andamento del settore edile in città ma poi non danno seguito alle loro parole in termini di fatto.
Ci meravigliano anche i 5 stelle, che oramai si sono talmente assuefatti al “sistema” che la luce dell’onestà che brillava tra il 2015 e il 2017 si è spenta al punto tale che le stelle sono diventate cadenti. Il Consigliere Francesco Giuliano con la sua assessora Maria Pina Bervicato non vedono i due milioni di euro spesi per manutenzioni fantasma? E dire che nel 2016 per molto meno (lavori di riqualificazione del centro storico) fu chiesta addirittura interrogazione parlamentare, ma all’epoca tra le loro fila militava gente con le palle. Il deputato Pasqualino Penza, oggi non interroga il Parlamento sui motivi che hanno spinto un delinquente del territorio a chiedere il pizzo alla ditta che si accingeva a fare i lavori di riqualificazione di strade? Non interroga il Ministro su alcune frequentazioni che alcuni segretari di partito tendono a trattenere? Non ci si interroga sui posti di lavoro elargiti all’interno dell’organico della ditta di igiene urbana, facendo registrare anche qualche assunzione di parente o affine di qualche pregiudicato-boss del territorio? L’onorevole grillino, insieme al suo Consigliere non chiedono al Ministro come mai un vetro di una porta a Caivano costa 45mila euro? Come mai i finanziamenti ricevuti per un canile non vengono investiti? E perché non si censiscono gli abitanti del Parco Verde e non si alienano più le case di quel rione? Eppure lì la Corte dei Conti è stata chiara! Eppure nel programma del Sindaco c’era l’abbattimento del Parco Verde in stile Vele di Scampia. Come mai i grillini, i possessori dell’onestà non chiedono spiegazioni alla fascia tricolore del perché è stato naufragato il project financing sul Delphinia che prevedeva la riqualificazione interamente con soldi privati?
Siamo sicuri che pur di restare a galla tutti, a queste domande non si ascolteranno mai risposte ma da caivanese, la cosa che più mi rattrista è vedere la mia città rappresentata da gente, incolta, triste, arrogante, supponente e ignorante e l’apice di tutto questo si è intravisto ieri sera durante i festeggiamenti dello scudetto organizzati dal Club Napoli Caivano.
Prima di illustrare tutta l’arretratezza dei personaggi più in vista di questa città, voglio prima fare i miei complimenti al Club Napoli Caivano, al suo Presidente in pectore Pio Brianese e a tutti quelli che hanno reso possibile una serata come quella di ieri, che forse, a queste latitudini, non si è mai vista.
La presenza di personaggi del calibro di Antonio Careca e dei colleghi giornalisti sportivi ha inorgoglito una città intera, tranne quella di quei pochi privilegiati che hanno scelto di discriminare il resto della popolazione con una poltroncina in più.
Bene ha fatto Peppe Iodice che col suo sarcasmo e la sua ironia ha saputo suonargliele di santa ragione a chi ha pensato che qualche “riccone” caivanese, solo perché ha messo mano alla tasca e ha aiutato i ragazzi del club a sostenere le spese, dovesse, in qualche modo, tracciare una linea di differenza tra il volgo e la borghesia, godendo dello spettacolo stando comodamente seduto nelle prime file.
Roba da medioevo, come da medioeva era l’outfit e la metacomunicazione usata dal primo cittadino, anch’essi finiti nel mirino del talentuoso cabarettista. Ieri sera, il primo cittadino col suo modo di voler essere pauperista a tutti i costi, ha fatto vergognare la parte sana, nobile e professionale della città per essere rappresentata da gente così cafona. Il sottoscritto tutto questo lo anticipò già in campagna elettorale (leggi qui)
Emblematico è stato lo sfottò del comico napoletano che vedendo un uomo seduto in prima fila, abbigliato in stile rurale, bucolico e pauperistico, alla stregua di un bracciante – con tutto il rispetto per il nobile mestiere – con camicia fuori dai pantaloni e jeans usurati, stentava a credere che un uomo vestito così fosse il Sindaco della città che lo stava ospitando tanto da etichettarlo: “O sindaco a ppane ‘e ppuparuole!”. Una scena surreale quella vissuta dai circa settemila caivanesi presenti, accorsi tutti per festeggiare più che lo scudetto, il riscatto culturale della propria città. Riscatto svanito subito dopo le prime battute dello showman, quando ha evidenziato tutta la cafonaggine e la spocchia dei maggiori esponenti della città.
Politica
POZZUOLI. Maxrimpasto di giunta in vista. Il tutto accadrebbe dopo il bilancio

POZZUOLI – Mancano poche ore: Manzoni vuole mettere al sicuro il bilancio e poi aprire una vivace discussione nell’ambito della maggioranza (e non solo). Sono diversi i mal di pancia che aleggiano tra le file dei consiglieri e ad oggi non è detto che ci sia la “medicina” per tutti.
Come avevamo anticipato il sindaco Manzoni ha un serio problema con il bilancio, delega che ha tenuto per sé, credendo di poter contare sul contributo del capo di gabinetto Elio Buono, il quale, preso dal resto delle vicende amministrative, non riesce a dedicare tempo alla materia economica. Un’insoddisfazione, quella della mancanza di un assessore al bilancio, che più volte è stata richiamata dal consigliere d’opposizione, nonché candidato sindaco alternativo a Manzoni, Paolo Ismeno, già assessore al bilancio con Figliolia e “corteggiato” da parti della maggioranza, per tornare a ricoprire quel ruolo. Il primo nodo da sciogliere, quindi, sarà proprio quello del bilancio. Il sindaco ha un solo membro nominato da lui in giunta, Giacomo Bandiera, e potrebbe sacrificare proprio quest’ultimo per mettere un nome di suo gradimento alle finanze. Diversamente dovrebbe ricomporre l’intero assetto di maggioranza e trovare un equilibrio che deve soddisfare tutti.
L’altro gruppo scontento è quello di Uniti per Pozzuoli (Consiglieri: Pastore-Di Dio Guardascione, Assessori: Monaco-Lasorella), come riporta il giornale on line Cronaca Flegrea. Non è ancora ufficiale l’uscita dal gruppo dei consiglieri Pastore e Di Dio. Non ancora ufficiale e non ancora certa la strategia. I due, infatti, potrebbero far rientrare la crisi con un nuovo assetto: Filippo Monaco resta vicesindaco e Alba Lasorella cede il posto ad un nome “gradito” a Pastore. In quel caso pace è fatta.
Ma se in “Uniti per Pozzuoli” non tira un’aria serena anche negli altri gruppi non si scherza. Il primo è quello dei Verdi (Consiglieri: Andreozzi-Pafundi, Assessore: Zazzaro), col capogruppo Andreozzi insoddisfatto del lavoro dell’assessore Titti Zazzaro, vicina però al consigliere Vincenzo Pafundi. Andreozzi, da navigato politico, non ne fa una questione di nomi e pone tutto l’accento su ciò che si poteva fare e non è stato fatto: poche sono state le proposte e l’attività politica della Zazzaro, che lo stesso Andreozzi porrà sul tavolo di maggioranza.
Anche Pozzuoli Libera (Consiglieri: Cossiga-De Simone-Pisano, Assessori: Coppola-Buonaiuto) non passa un buon momento. Secondo indiscrezioni raccolte da Minformo, la figura di Antonio Buonaiuto, deus ex machina della lista, sarebbe blindata dallo stesso sindaco, mentre quello di Lucia Coppola è in serio pericolo, e dovrebbe essere una delle prime da escludere dalla giunta. I consiglieri Cossiga e De Simone, infatti, già da tempo stanno valutando una figura alternativa da sostituire alla Coppola, colpevole, anch’essa di “poca attività politica”. Per Buonaiuto, invece, la sostituzione sembra più complessa, in quanto conta sul sostegno del neo eletto Arcangelo Pisano e di un rapporto di stretta fiducia col sindaco Manzoni.
Se Atene piange, Sparta non ride. Anche l’opposizione presenta le sue criticità. Proprio nei giorni scorsi abbiamo ospitato il consigliere d’opposizione Riccardo Volpe nel nostro talk show “L’Assise City Focus” condotto dal sottoscritto, che candidamente ci ha mostrato un quadro di un’opposizione divisa in due parti. Una che fa capo a Figliolia, delle quali modalità abbiamo già parlato in un precedente articolo e che starebbe perdendo altri pezzi per strada, come Paolo Ismeno, pronto ad una “collaborazione” (non necessariamente sullo scranno di assessore) nell’interesse della città. L’altra più “dialogante” composta da Villani, Tozzi e lo stesso Volpe, che pur non nascondendo l’insoddisfazione per questo anno di amministrazione Manzoni è sembrato, ai nostri microfoni, in una posizione di “neutralità”.
Forse un po’ troppo “attendista”, affinché le proposte che lui stesso ci ha comunicato in trasmissione su valorizzazione dei beni archeologici, programmazione degli eventi e gestione del Rione Terra, possano trovare una soluzione vicina a quella che era nel suo programma elettorale.
Insomma, non ci resta che aspettare e capire come si risolverà la vivacità della politica puteolana.
-
Attualità6 mesi fa
Napoli. Grido d’allarme del re delle cravatte Maurizio Marinella “Non trovo dei dipendenti, per tramandare la tradizione”
-
Politica4 mesi fa
Regionali Lazio. Più Europa punta su Raffaello Adesso
-
Attualità7 mesi fa
Napoli. Chiusure in Tangenziale per una settimana
-
Attualità5 mesi fa
Napoli. Arrivano le macchine “mangia plastica”, per ogni bottiglia si ottiene un ecopunto
-
Attualità5 mesi fa
Napoli. Notte bianca alla Sanità: trenta cantanti, da Rosario Miraggio ai Foja,
-
Attualità7 mesi fa
Napoli. Mostra d’Oltremare oggi il concorsone per la categoria C si contano 79mila gli ammessi
-
campania6 mesi fa
Napoli. Urla dei passanti, intervengono i Carabinieri e trovano un uomo in auto con un presepe
-
Afragola4 mesi fa
Chiudono due supermercati nel Napoletano, la scure sul Ipercoop di Afragola e l’Auchan di Nola