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Cronaca

Lutto nel mondo dello spettacolo, è morto il cantautore Federico Salvatore: aveva 63 anni

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Lutto nel mondo dello spettacolo per la scomparsa di Federico Salvatore, noto cantautore napoletano spentosi all’età di 63 anni. A darne notizia, ci ha pensato la moglie Flavia:

“Sono stati i mesi più difficili e dolorosi della nostra storia d’amore. Mesi in cui ho pregato e sperato che lui tornasse a casa da me e dai ragazzi, e che tornasse tra le persone che lo amano e che in questi mesi hanno pregato e sperato con me. La cosa più complicata è gestire il dolore”.

Poi, ha proseguito: “Federico è andato via in un’ora. È successo tutto velocemente. In un primo momento avevo pensato ad una cerimonia privata, ma non sarebbe stato giusto. Federico non avrebbe voluto. Le persone che hanno seguito Federico nella sua carriera artistica non sono semplicemente fans. Sono suoi amici. Tutti gli artisti che hanno collaborato con lui non sono stati solo colleghi. Sono i suoi amici”.

Infine, ha concluso: “Mi sembra giusto dare a tutti loro la possibilità di un ultimo saluto a Federico. Cosa che non sono riuscita a fare io. Non sono riuscita a salutarlo. Per chi volesse accompagnarlo in quest’ultimo viaggio, i funerali saranno celebrati domani 20 aprile, alle 12.30, nella Basilica di San Ciro a Portici. Grazie a chi ci ha tenuto la mano e si è preso cura di Federico in questi mesi, medici, infermieri”.

Cronaca

Danneggiata la statua di Giògio Cutolo in piazza Municipio a Napoli

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Il monumento posizionato in piazza Municipio a Napoli per ricordare Giovanbattista Cutolo, il ragazzo ucciso in quella zona a colpi di arma da fuoco a soli 24 anni, è stata inaugurata a marzo e seriamente danneggiata a maggio: «Proprio il giorno della mia denuncia sulle videochiamate effettuate dal carcere dal killer di Giogiò», sottolinea la mamma del musicista assassinato nell’agosto del 2023, Daniela Di Maggio.

Da due mesi la targa che raffigurava Giogiò mentre suona il corno è rotta e sistemata momentaneamente con dello scotch.

«I ragazzi che si occupano di pulirla la trovarono a terra, rotta e danneggiata anche nell’effige». Daniela racconta di avere presentato denuncia: «Gli inquirenti mi hanno detto che poteva trattarsi anche di qualche soggetto che, manovrando un monopattino, l’avrebbe potuta rompere. Per me invece siamo di fronte ad un nuovo oltraggio a mio figlio».

Per questo la donna annuncia che provvederà a sostituire le parti rotte: «Perché questa gente non può averla vinta».

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Capua

17enne ucciso nel Casertano: c’è un sospettato

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Ci sarebbe un sospettato per l’omicidio del 17enne gambiano, avvenuto ieri pomeriggio nel ristorante della Masseria Adinolfi di Sant’Angelo in Formis, frazione di Capua: è un altro straniero, un bengalese, che pare lavorasse già da tempo nella struttura, e che avrebbe litigato con la vittima, colpendolo poi più volte al corpo.
I sostituti della Procura di Santa Maria Capua Vetere Mariangela Condello e Gionata Fiore, coordinati dal procuratore Pierpaolo Bruni, hanno aperto un fascicolo per omicidio volontario, ma mantengono, con i carabinieri della Compagnia di Capua delegati alle indagini, il riserbo sugli accertamenti in corso, anche perché il quadro non è stato ancora ricostruito con chiarezza.

Di certo c’è che il lavoratore bengalese e la vittima hanno litigato; la stessa proprietaria della struttura, sentita dagli inquirenti, avrebbe infatti confermato di aver visto il primo brandire un’arma, probabilmente delle forbici, senza però vederlo colpire il gambiano.

Anche il presunto aggressore avrebbe reso delle dichiarazioni, dicendo di aver litigato con il 17enne ma di essere poi svenuto, e di non ricordare dunque nulla.
Sembra inoltre che subito dopo il fatto sia stato chiamato il 118, mentre i carabinieri sono arrivati in un secondo momento, trovando una scena del delitto in cui gli elementi di prova non emergevano con nitidezza; la forbice, che potrebbe essere l’arma del delitto, è stata rinvenuta ma sembra senza impronte. Si tratta di particolari che si apprendono da fonti investigative, che non cristallizzano dunque un quadro chiaro, e che potrebbero anche essere confutati nel prosieguo degli accertamenti.

Importanti saranno anche i riscontri sulla condizione lavorativa della vittima e del presunto aggressore. In particolare la vittima pare lavorasse a giornata e comunque da pochi giorni; sono in corso accertamenti anche sulla presenza di eventuali contratti part-time fatti al 17enne. La famiglia Adinolfi ha dato incarico all’avvocato Mauro Iodice di rappresentarla.

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Cronaca

Nola, poliziotti vanno a demolire una casa abusiva: 53enne li aggredisce lanciando una tanica di benzina

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Un uomo di 53 anni è stato arrestato questa mattina dopo aver aggredito i poliziotti durante le operazioni di demolizione di un immobile libero ed in stato di abbandono. La vicenda è avvenuta a Nola, in provincia di Napoli: gli agenti del commissario di Nola, assieme a personale della Polizia Municipale e a quello dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nola, erano giunti sul posto per le operazioni, quando sono stati avvicinati dal 53enne napoletano.

L’uomo era un ex occupante abusivo di uno degli appartamenti, che con veementi proteste ha tentato di ostacolarne le operazioni. Gli agenti hanno provato a riportare la situazione alla calma, ma l’uomo è riuscito ad entrare nello stabile. Una volta all’interno, il 53enne ha preso una tanica di benzina e l’ha lanciata addosso ad uno degli agenti intervenuti, minacciandolo con un accendino. La situazione è diventata così preoccupante: il 53enne, poco dopo, ha tentato di fuggire scappando da una finestra, ma è stato bloccato dagli agenti. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato tratto in arresto e dovrà ora rispondere di lesioni personali, minacce e resistenza a Pubblico Ufficiale.

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