Resta sintonizzato

Caivano

CAIVANO. Politica d’Agosto non ti conosco! L’odore della poltrona desta i nuovi statisti.

Pubblicato

il

CAIVANO – Politica d’Agosto non ti conosco! Uno scioglimento per ingerenze criminali, un consigliere e un assessore organici alla camorra condannati in primo grado, un’annessione politica da parte del governo centrale, un’etichetta di comunità criminogena difficile da strappare via, piano di riqualificazione del territorio discutibilissimo, atto solo a creare un vero e proprio bancomat per gli amici imprenditori del governo – ultimo ma non per ultimo l’aula magna inaugurata nel silenzio della calura estiva dal solo Fabio Ciciliano che è costata sei milioni di euro ma mio zio capocantiere con duecentomila euro l’avrebbe fatto meglio – e nessuno ha mai parlato, nessun caivanese ha mai aperto bocca o detto la sua, l’omertà che caratterizza questo territorio e che ha permesso la crescita e l’attestazione dei clan camorristici ha continuato imperterrita a determinare l’andamento sociopolitico del territorio e adesso, solo adesso, a distanza di due mesi dalle elezioni, con l’odore della poltrona che si fa sempre più intenso, da sotto gli ombrelloni delle spiagge affollate a chilometri di distanza dai problemi reali della collettività, spuntano fuori opinionisti, salvatori della Patria, statisti, filosofi e pedagogisti.

L’incapacità e la sprovvedutezza, per non parlare di connivenza in alcuni soggetti, della vecchia classe dirigente, attraverso queste pagine l’ho declinate in tutte le salse, così come ho sempre promosso la creazione di una nuova nomenclatura ai nastri di partenza della prossima campagna elettorale. Ma ciò non vuol dire che tutti, dopo lustri, anni e mesi di silenzio, tutto d’un colpo si possano svegliare e dire: “sono io il nuovo che avanza”. Chi sei? Dove stavi prima? Cosa hai fatto per Caivano durante la tua vita sociale? Che azione politica fuori le mura ha caratterizzato mai la tua persona? Per cosa ti conoscono i caivanesi? Ma soprattutto: che competenze hai in materia politico-amministrativa?

Quest’ultima domanda me la sono conservata alla fine per puntualizzare come il momento storico di Caivano non permette più esperimenti. E lo dice un cultore del suffragio universale tanto decantato dal democristiano Giulio Andreotti. Ma Caivano, oggi, fa storia a sé. Non possiamo permetterci più improvvisazioni né tanto meno, come detto e scritto in altri miei editoriali, bamboline in mezzo al letto, messe lì per favorire gli interessi di qualche burattinaio.

Al comando della città serve una figura autorevole che abbia già dimostrato il suo amore per la città e l’attenzione verso l’interesse collettivo. Una guida che abbia già dimostrato la sua propensione alla trasparenza, legalità e alla denuncia. Un leader eticamente inattaccabile dalla condotta morale integerrima ma allo stesso tempo una persona impavida e pronta a prendersi le proprie responsabilità politiche sulle proprie visioni.

Fatta questa premessa, ora voglio illustrare ai caivanesi, quanto gli addetti ai lavori che si stanno muovendo in questa canicola agostana siano fuori da qualsiasi pista finora illustrata.

Vanno avanti ad oltranza le riunioni del centrosinistra, quel tavolo che ama farsi chiamare progressista. Ogni incontro che fanno è un passo indietro nella loro tabella di marcia. Non riescono a trovare la quadra su nulla, perché l’ostacolo è sempre lo stesso: chi deve decidere il nome della sintesi. Da un lato c’è il PD che dall’alto della sua incoerenza – scrive e redige documenti che nei fatti vengono continuamente sconfessati – tenta dei giochini che non piacciono neanche a loro stessi, per depistare gli alleati e alla fine calare il proprio asso e dall’altro lato c’è il M5S con a capo il deputato Pasqualino Penza che tenta di salire nel gradino più alto della scala immaginaria della coalizione e far valere il proprio peso politico attraverso il consenso conquistato alle ultime elezioni politiche ed europee. E in questa sfida a chi ce l’ha più grosso si bruciano tempo e nomi.

Da tempo è risaputo che il deputato pentastellato si sia chiuso in un accordo solido con quelli di “Caivano al Centro” sul nome del Tenente Colonello Biagio Abbate mentre il PD con i suoi alleati storici AVS e Italia Viva tentano di smontare questo accordo attraverso criteri politici inesistenti. Il PD dal canto suo tiene ben segreto il suo nome che con molte probabilità, non è escluso che sia proprio quello di Iuri Bervicato, tanto attivo nella formazione della coalizione progressista.

Su entrambi i nomi, ovviamente si riversano facilmente le domande di cui sopra e il mio personalissimo e opinabile giudizio negativo sull’autorevolezza che entrambi possano conquistare nei confronti di chi deciderà realmente la loro investitura, lascia ancora di più l’amaro in bocca.

A questo punto, tanto vale scommettere sulla sprovvedutezza. Se questo è il quadro che ci accompagnerà ai nastri di partenza, allora sarà meglio scommettere su chi, magari alla sua prima esperienza in Consiglio comunale, se proprio non ha peccato di incapacità, si può sempre attribuire il beneficio dell’inesperienza. Per la serie: “non mi sono accorto di nulla perché stavo ancora imparando”. E credo che per adesso possa andare bene così…

Continua a leggere
Pubblicità

Caivano

Caivano, 16enne con deficit psichiatrico costretto a prostituirsi: sei indagati

Pubblicato

il

Ancora una volta Caivano è teatro di squallore, e – ancora una volta – con ragazzini protagonisti in una vicenda a sfondo sessuale.

Un minorenne, con deficit psichiatrico, sarebbe stato costretto a prostituirsi.

La Procura di Napoli ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a sei indagati: tre persone accusate di aver organizzato il commercio del corpo di un sedicenne e tre clienti che avrebbero acquistato le sue prestazioni sessuali.

I sei indagati, tutti della provincia di Caserta (Recale, Maddaloni e Orta di Atella), dovranno ora difendersi dalle accuse mosse nei loro confronti.



Continua a leggere

Caivano

A CAIVANO non ci sarà il rinnovamento totale. Il PD ha bluffato. Caivano Conta il più coerente

Pubblicato

il

CAIVANO – Hanno vinto loro, la vecchia classe dirigente non si è voluta assumere la responsabilità politica del fallimento. Ha procrastinato fino ad oggi, fino a due mesi dalla presentazione delle liste e quando, esasperando i lavori non lavori politici, si è avuta la stasi totale, qualcuno ha cominciato ad uscire fuori con i propri spot pubblicitari.

A cominciare è stato il PD che con ben due documenti ha comunicato alla cittadinanza caivanese la sua voglia di cambiare, la sua necessità di rinnovamento. Nel documento scritto di pugno dal nuovo sottosegretario Iuri Bervicato i dem caivanesi fanno sapere che nella loro idea di rinnovamento c’è quella di non candidare ex consiglieri. Praticamente tutto quello che il sottoscritto auspica da due anni e propone come soluzione al degrado politico registrato e terminato con gli arresti del 2023: la formazione di una nuova classe dirigente che passi attraverso la candidatura di nuovi nomi in ogni lista.

Lo stesso PD forma il tavolo e il sottoscritto, svestendo i panni del giornalista, cercando di dare un contributo alla sua amata ma martoriata città natale, siede al tavolo con la convinzione di poter offrire il proprio contributo a tali principi, dando una mano al PD e agli altri commensali sulla formazione di una coalizione del rinnovamento.

Il sottoscritto suggerisce di redigere un manifesto di intenti della coalizione, partendo da una bozza dove ogni gruppo politico seduto al tavolo, potesse poi aggiungere le proprie mozioni o emendamenti. Viene redatta la bozza e la cosa appare subito molto strana, l’unico ad aver approntato emendamenti è stato solo il sottoscritto, dato che nella bozza mancavano i passaggi fondamentali che parlassero di nuova nomenclatura, rinnovamento totale e ripristino della dignità e centralità della politica a Caivano. Passa una settimana e nel frattempo sembra che il tavolo prenda una direzione opposta al rinnovamento totale, il sottoscritto viene a sapere che nella coalizione entreranno anche quelli di “Caivano al centro”. La domanda al vicesegretario del PD è quasi scontata: “candideranno anche i loro ex consiglieri?” Alla risposta positiva con relativa motivazione di poter comandare in casa propria e non in casa degli altri, il sottoscritto, accortosi della leggerezza del PD e dell’incapacità di formare un tavolo su principi e criteri ben prestabiliti e visto pure che nel frattempo erano stati bocciati anche tutti i suoi emendamenti al documento, decide di abbandonare il tavolo e di non dover più neanche mediare nei confronti di Più Europa, partito molto vicino alle lotte di “Caivano Legalitaria” e che sicuramente avrebbe seguito i lavori più da vicino.

Praticamente, la coalizione di centro sinistra, quella che sul manifesto che da qui a breve uscirà per le strade apporrà la scritta “rinnovamento” sarà formata dagli stessi partiti che formavano la maggioranza sciolta per camorra, che nel frattempo non si sono rinnovati nelle proprie cariche dirigenziali, dato che i segretari o riferimenti di partito sono sempre gli stessi – PD: Franco Marzano; Italia Viva: Raffaele Sirico; Alleanza Sinistra Verdi: Antonio Perrotta e Mariella Donesi, Donato ed Enzo Falco (quest’ultimo ex sindaco); M5S Pasqualino Penza (oggi deputato ma già assessore all’Ambiente prima giunta Falco); Caivano al Centro: Mena Sorrentino (assessore giunta Monopoli sciolta anch’essa per ingerenze criminali) – ma che non si rinnoveranno neanche nella nomenclatura delle liste dato che con molta probabilità Caivano al Centro candiderà il duo Mimmo Falco e Gaetano Lionelli, il PD o Verdi candideranno Marcantonio Falco e non è escluso che Antonio Perrotta vorrà far parte di nuovo della partita.

Insomma come l’isola di Peter Pan, il centrosinistra avrà un rinnovamento che non c’è. Saranno i soliti, imperterriti, inossidabili, inamovibili che pur di dimostrare alla città che un giorno ce la potranno fare, continuano non solo a proporre i propri nomi e muovere i fili del centro sinistra ma nel contempo ostacolano il progresso e la selezione naturale, lo sviluppo fisiologico di un’intera comunità. E menomale che si fanno chiamare progressisti.

Dall’altra parte invece, c’è Caivano Conta che, visto i tentativi di aggregazione del centro sinistra, cerca di allargare gli orizzonti e strizza l’occhio verso destra, non spingendosi però oltre Forza Italia.

Se proprio rinnovamento totale non ci può essere, perché la società civile non ha sentito il bisogno di interrompere un percorso trentennale di una classe dirigente, allora ben venga almeno la coerenza. Quelli di Caivano Conta, pur promuovendosi come eterni giovani anche a quarant’anni non hanno mai detto di essere il rinnovamento, tranne qualche delirio di qualche organo di stampa vicino. Essi si sono sempre promossi e sponsorizzati come l’alternativa ad un sistema marcio fatto di poltrone, prebende e organicità con le zone d’ombra della città.

Questo gli va riconosciuto. Pur presentando anche loro candidature di ex consiglieri, per la maggiore saranno quelle dei quali non hanno mai amministrato e pertanto non organici ad alcun sistema sia esso personalistico che camorristico.

Quindi la lotta a Caivano non sarà tra competenti e incompetenti se la vogliamo mettere sul piano che nessuno si è mai accorto di alcuna ingerenza criminale. Ma si tratterà di coerenti contro incoerenti, di chi già ha dimostrato il fallimento dato che ha avuto l’opportunità di amministrare – male – questa città e chi è stato protagonista passivo del fallimento di un’intera classe dirigente. Praticamente i caivanesi saranno costretti a scegliere il male minore o l’Amministrazione che risolleverà Caivano. Ma di certo non il rinnovamento totale.

Continua a leggere

Caivano

Caivano, nuovo ricovero per il bimbo morso dal ragno violino

Pubblicato

il

Ore di apprensione a Caivano per Matteo (nome di fantasia), il bimbo di quattro anni, morso da un ragno violino dieci giorni fa.

Il piccolo da venerdì scorso, è ricoverato presso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, per una febbre molto alta che non accenna a diminuire nonostante le cure dei sanitari. Lo scorso 13 luglio, il piccolino era stato ricoverato presso lo stesso nosocomio, dove era stato portato dai genitori terrorizzati per la crescita abnorme di una sorta di neo su una delle gambe di Matteo, che altro non era che l’inizio della necrosi (tessuto morto) provocato dal veleno inoculato dal  morso del ragno violino.

E nel corso del primo ricovero, il piccolino era stato sottoposto ad un intervento chirurgico, necessario per asportare il tessuto in necrosi e bloccare così il propagarsi dell’infezione.
E dopo qualche giorno di ricovero Matteo era stato dimesso. Ora invece, questo piccolo guerriero di trova ad affrontare l’infezione che si è ripresentata e che sembra davvero non voler mollare la presa. La notizia del secondo ricovero del piccolino si è sparsa in un attimo in tutta la città, che si è stretta intorno ai genitori di Matteo.


(fonte: IlMattino)

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy