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Politica

[ESCLUSIVA] Intervista a Gaetano Daniele direttore del Blog “Il Notiziario sul Web”: “Alle prossime elezioni, occhio al Movimento Caivano”

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In città cominciano ad avere le prime schermaglie post-ritiro dimissioni del sindaco Monopoli, la redazione di Minformo ha deciso di vederci in modo più chiaro, intervistando Gaetano Daniele, direttore de Il Notiziario sul web e veterano della critica politica sul territorio Caivanese.

Signor Daniele, Lei è un attento conoscitore della geografia politica locale, è stato candidato più volte a Caivano, si candidò anche nel PD quando parte dei candidati fuoriuscì dal U.D.C. di Russo, poi ha fondato il Fatto e il Notiziario. Lei è stato intimo amico del dott. Monopoli, poi perché all’improvviso questo sodalizio è terminato?
Si è vero, con Monopoli siamo stati ottimi amici,  la politica e qualche terza persona ha fatto il resto. C’è chi l’amicizia la vede come un punto d’arrivo e chi la vive, come me, come un sentimento, ecco, per alcuni ha prevalso il primo aspetto.

Alla fine chi ha avuto ragione?
Tutti e due. Perché chi ha anteposto l’arrivo politico all’amicizia ha raggiunto l’obiettivo. Viceversa ho avuto ragione anch’io, visto che quando dicevo che Monopoli non era in grado di governare, qualcuno rideva.

E’ stato detto tanto sul Pd e su quella postilla della domanda a Sirico in campagna elettorale ci vuole dire realmente come sono andati i fatti?
A cosa si riferisce?

Alla famosa domanda che tolse al candidato Sindaco Sirico
Beh, che dire, premetto che Luigi Sirico è una persona che nutre tutta la mia stima, perchè persona perbene, ma effettivamente in quella occasione mi scrisse palese che quella domanda doveva essere tolta

Ricordiamo ai nostri amici lettori che la domanda posta da Daniele al Candidato Sindaco Sirico, riguardava la sua assenza da Caivano per oltre un decennio. Quindi lei cosa fece?
Io inizialmente non la tolsi, poi mi arrivò una mail abbastanza forte da parte di un politico del Pd che mi invitò vivamente a togliere la domanda altrimenti avrebbero preso vie legali.

Per così poco?
Si, perché quella domanda ricordava all’amico Sirico momenti personali e difficili appunto di quel periodo.

Quindi lei tolse la frase?
Si, la tolsi, nonostante poi mi piombò addosso tutta la controparte politica che giustamente si accorse del gesto.

Poi come andò?
Tolsi la frase, per rispetto a quel lato personale che mi fu chiesto in maniera educata da Sirico ma anche in maniera scostumata da altri, conservo ancora quella mail che mia arrivò.

Vuole dirci chi era quella persona?
No, preferisco di no

Però in campagna elettorale il suo blog è stato molto vicino al Pd, anzi, è stato molto presente a tutte le iniziative dell’architetto Sirico, ne ha beneficiato di qualcosa?
Si, effettivamente, ho seguito molto attentamente la campagna elettorale del candidato Sirico, come le ho detto poc’anzi, lo reputo una persona molto intelligente, anche se all’interno del partito qualcuno gli rema contro, uscendo appunto ogni tanto con sparate da marciapiede poco ortodosse. Per quanto riguarda il resto, no, posso dire fiero, che non ho mai preso un solo centesimo di contributo dal Partito Democratico. Mai.

Lo rifarebbe?
Non credo. Sirico, il segretario Marzano, Angelino e anche altri del Pd nutrono tutta la mia stima, ma ci sono altre persone che preferisco non menzionarle che non amano il contraddittorio e neanche il libero pensiero, e questo non fa parte di un partito che si candida a governare un Paese, in totale democrazia.

Secondo lei come finirà con Monopoli?
Massimo un altro anno, poi si ritornerà alle urne.

Chi vincerà?
Il centro destra ormai dopo Monopoli non ha più punti di riferimento. Il centrosinistra se correrà unito farà un ulteriore bella figura ma non vincerà le elezioni. Ormai i cittadini sono stanchi, stufi. Stanno maturando il pensiero che tutti, dalla A alla Z hanno fallito. Tutti i partiti e anche le liste civiche rappresentate poi dagli stessi esponenti politici. Ovviamente non sono un tifoso, ma vedo di buon occhio il Movimento Caivano, che nonostante non ha consiglieri comunali nel civico consesso, riesce sempre a stare dietro ai problemi delle persone. In ultimo offrire il proprio sostegno ai terremotati delle Marche. Voglio precisare inoltre che non sono mai stato candidato nel PD ma nell’Ulivo.

Politica

SALERNO. Ritorna il problema dello straordinario al Ruggi di Salerno

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SALERNO – Riceviamo e pubblichiamo: Questa segreteria si rivede costretta a ritornare su un problema annoso quale quello dello straordinario, anche perché ci ritroviamo di fronte ad uno sforamento di 3 milioni di € per il Comparto, a fronte di 18 milioni di € per la Dirigenza Medica. Già a guardare i numeri si evince che probabilmente il problema non è il comparto, ma altro, ma volendo rimanere in tema di comparto, si chiede all’Azienda una volta adottato i criteri minimi di personale, perché continua minacciosa a inviare missive per ridurre ancora lo straordinario del comparto, forse perchè bisogna lavorare sotto organico? O forse bisogna lavorare senza marcarsi per salvare l’Azienda? Ma in tutto questo siamo sicuri che il problema presente in Azienda sia lo straordinario?

Oppure bisogna guardarsi intorno e capire;
 se tutti stanno svolgendo la propria mansione;
 se i progetti obiettivi sono utilizzati per abbattere lo straordinario;
 se i troppi ma veramente esagerati incarichi di funzione e anche tutti ben pagati servono a premiare qualcuno oppure servono per obiettivi precisi;

Probabilmente l’Azienda ha perso di vista quelli che sono gli obiettivi prefissi, sempre che ci siano. Questa segreteria come la massa dei lavoratori che si prodigano giorno dopo giorno per mandare avanti l’Azienda (perché c’è da precisare che l’azienda non viene mandata avanti dalle Direzioni ne dà scartoffie varie ma da coloro che tutti i giorni si prodigano dando il loro contributo, sottraendo del tempo alla loro vita privata e alla famiglia per quattro soldi) sono stanchi di essere sempre imputati di tutti i danni dell’Azienda.

Anche perché probabilmente i danni di un’Azienda non sono da imputare ai lavoratori ma a chi la dirige
Certi di un pronto riscontro
Porgiamo cordiali saluti
Segretario Provinciale Angelo Rambaldi

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Editoriale

FRATTAMAGGIORE. Russo pronto ad abbandonare il Pd ma i consiglieri non lo vogliono seguire

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FRATTAMAGGIORE – Un’altra esclusiva targata “Minformo” che alimenterà il dibattito a cominciare dalle prossime ore. Tra eventuali ed inutili smentite di rito e conferme di chi conosce cosa realmente sta accadendo dietro le quinte, la notizia è certa: Francesco Russo, l’ex sindaco, ha proposto ai suoi fedelissimi e a coloro che vogliono fare squadra con lui alle prossime elezioni Amministrative dell’anno prossimo, di lasciare il Partito democratico.

Una decisione per certi aspetti legittima perché proprio la telenovela sul simbolo del Pd alle scorse amministrative ha deciso la partita. A favore di Del Prete. A sfavore di Russo. Il partito a Napoli scelse di affidare il simbolo al sindaco uscente solo poche ore prima della presentazione delle liste. Senza serietà e nemmeno correttezza.

Russo è rimasto scottato da quella esperienza; ha compreso che la dinamica nel Pd non risponde nemmeno alle più elementari e logiche regole della politica; ha compreso che da quella dinamica difficilmente sarà lui la sintesi del partito per guidare la coalizione di centrosinistra l’anno prossimo e, a giusta ragione, si comporta di conseguenza. Ormai pronto a salutare la sezione e questa volta per sempre in quanto nemmeno l’attuale europarlamentare Lello Topo, riferimento politico storico di Russo, nei momenti che contavano a Frattamaggiore, si è dimostrato una garanzia per il medico frattese.

Quindi, Russo sta lavorando già da settimane al nuovo progetto. Fuori dal Pd. Fatto di civiche e magari di partiti di centro come Italia viva. Il replay della coalizione che cinque anni fa lo ha visto alla guida ma con uno zoccolo duro diverso in quanto punta ad aggregare i consiglieri uscenti attualmente a sostegno ancora di Del Prete come Parolisi, Rossi, Vitale, D’Ambrosio, Capasso e Barbato. Attualmente tutti tesserati “democrat”. Se andasse in porto questo disegno, si punta poi all’effetto domino capace di far crollare a fine mandato il castello dei “cespugli” a difesa di Del Prete, scatenando una corsa dell’ultim’ora proprio verso la coalizione di Russo. Anche perché i cosiddetti cespugli, rappresentati in aula e in giunta da Pezzullo, Arborino, Granata, Franco e Pasquale Del Prete, Aveta, tanto per fare qualche nome, non hanno mai dimostrato, tranne Granata, da soli, una capacità di mettere in piedi una coalizione e una proposta politica diversa dal “trio” Enzo Del Prete-Francesco Russo-Luigi Grimaldi.

Alla fine i cespugli puntano a vincere e si aggregano sempre al carro migliore. E su questa caratteristica di gran parte della politica locale, la strategia di Russo può avere un senso. Unico ostacolo: nessuno dei consiglieri si muoverà dal Pd senza un accordo preventivo sulla leadership. Quindi, è inutile rinviare questo discorso ad un mese prima del voto. Non pagherà. Meglio affrontare subito l’argomento, senza favorire giochetti e colpi bassi dell’ultim’ora. E nemmeno restare con un piede dentro il Pd e uno fuori servirà a qualcosa. Meglio affrontare il percorso con serietà e trasparenza, anche di fronte all’opinione pubblica, ed aggregare, eventualmente, chi ci crede davvero.

Marco Del Prete, invece, punta coi cespugli ad arrivare a fine mandato senza intoppi. In quel gruppo fatto di singoli e mini-liste “fai da te”, ad personam, l’unico in grado di poter costruire una coalizione di candidati alla carica di consiglieri comunali e metterli a disposizione di un candidato a sindaco è proprio il primo cittadino. Senza di lui, nella sua maggioranza, non c’è né progetto politico, né liste. Un solo aspirante candidato a sindaco, Pasquale Del Prete, che al momento ha aggregato metà Pasquale Aveta e Franco Del Prete, mentre l’outsider per la leadership, capace di riaprire i giochi perché molto radicato nell’ambiente politico, si chiama Andrea Saviano, giovane segretario del Pd e staffista onnipresente di Marco Del Prete. Ma qui il discorso bisogna rinviarlo, al contrario di Russo, proprio a fine mandato. Perché una eventuale decisione benedetta da Marco Del Prete e ufficializzata oggi, diversa da Pasquale Del Prete come candidato a sindaco della continuità, metterebbe a repentaglio il destino della consiliatura.

Una partita a “risiko”, interessante, dove prevarrà l’intelligenza e la capacità. Fuori dallo schema secco degli ultimi trent’anni. È cambiato lo scenario e parte dei protagonisti. Vedremo come finirà. Sta di fatto che Russo è pronto ad abbandonare il Pd ma senza un percorso chiaro nessuno dei consiglieri lo seguirà. E il medico è costretto a restare con un piede dentro ed uno fuori al partito, Una posizione scomoda, soprattutto per chi vuole costruire un qualcosa di vincente.

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Crispano

CRISPANO. Una riflessione sul “Forum” dei rancori

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CRISPANO – Una riflessione sulle elezioni del “Forum dei giovani” va fatta perché davvero si tratta di una bella iniziativa che si sta trasformando nell’ennesima faida dove i giovani occupano il ruolo di pretesto. L’ennesima faida che coinvolge la vecchia politica, con i suoi rancori, i suoi pessimi esempi e, cosa peggiore, li sta trasferendo anche ai giovani. Almeno a quelli della prima linea.

Il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Lara Imitazione, ha attuato un’idea che era nell’aria da tempo. Istituire anche a Crispano, finalmente, il “Forum dei giovani”. I complimenti per Imitazione sono arrivati da più parti, anche dalla stessa opposizione. Quest’ultima, oltre a riconoscere la bontà dell’iniziativa, ha anche consigliato all’Amministrazione di istituire in bilancio soldi per le Politiche giovanili e per i giovani, creando spazi di impegno, di partecipazione concreta, di confronto. Altrimenti, il “Forum” rischia di diventare l’ennesima iniziativa vuota, ipocrita, dove lo spazio verrà occupato da giovani politicizzati col ruolo di fare da cravatta ai più grandi. Una storia già vista e rivista in alcuni casi su questi territori.

Come sta andando a Crispano? Addirittura peggio. La campagna elettorale per il “Forum” è stata monopolizzata da tutta la politica e si sta trasformando in uno scontro, all’insaputa anche di molti giovani che non rientrano nelle dinamiche più putride del sottobosco, tra maggioranza e opposizione. Tra vecchi e nuovi. E non è nemmeno una battaglia ideologica. Come spesso accade da queste parti, lo scontro degenera nel corpo a corpo personale. Destra e sinistra si mischiano, non c’entra nulla l’ideologia di soggetti che non fanno parte nemmeno di partiti. Un vero e proprio scontro tra persone per i voti, fatto di inciuci, offese, veleni, bugie, colpi bassi, dove i giovani occupano un ruolo di facciata ma ai giovani nessuno è veramente interessato.

Spenderanno belle parole, smentiranno a chiacchiere ciò che scrivo in questa riflessione ma i fatti stanno raccontando tutt’altro, stanno confermando proprio ciò che sto dicendo. I voti non saranno espressione delle idee proposte dai giovani per Crispano. Saranno frutto della campagna elettorale dei politici che approfittano dell’ennesima occasione per scontrarsi, per farsi la guerra. Nemmeno tutti, scriviamo la verità. Sempre i soliti, pochi e rumorosi, che rischiano di diventare responsabili dell’ennesima degenerazione in cui può sprofondare questo territorio sfortunato. Un recinto nel quale nemmeno i giovani hanno la libertà di organizzarsi, di esprimersi scevri da condizionamenti, di rivendicare un ruolo, uno spazio di discussione, di riflessione, di partecipazione. Fungendo, magari, da esempio e da stimolo per la politica e per l’Amministrazione.

In questo modo la politica usa i giovani, non li valorizza. Li opprime, mostra loro il peggiore volto della politica, magari allontanandoli sempre di più dall’impegno pubblico. E non erano queste, non sono queste le intenzioni di tutti coloro che volevano offrire, anche tra maggioranza e opposizione, solo un contributo positivo. A dimostrazione che questo paese è tutt’altro che normalizzato, a testimonianza che la polvere è stata messa da questo punto di vista sotto al tappeto e alla prima “spazzata” tutto può riemergere nel suo volto e nelle sue dinamiche peggiori. Da un lato e dall’altro.

I giovani, quelli veri, i “giovani giovani” hanno la forza di ribellarsi di fronte a questo meccanismo e di isolare pure chi vuole per forza alimentare questo clima di rancore? I “giovani giovani” hanno la forza e gli anticorpi per sottrarsi a questo ruolo di strumento nelle mani dei più grandi per una resa dei conti che con i giovani e con Crispano non ha nulla a che vedere? I più grandi, almeno leggendo la carta d’identità, possono fermarsi lasciando i giovani liberi di muoversi, liberi di chiedere consensi, liberi di esprimere idee e anche di alimentare il classico e naturale spirito critico che un giovane dovrebbe avere?

Oppure i giovani a Crispano e solo a Crispano sono diversi dai giovani del resto del mondo e quindi devono prestare la faccia e limitarsi al battimani? I temi non mancano e purtroppo nemmeno la “campagna” per il “Forum” riesce ad alzare l’asticella del confronto.

Scusate la verità. Povera Crispano. Si cambi registro e subito perché questa pagina sta diventando triste. Ascoltando i vecchi e pure i nuovi. Molto triste davvero. Paragonando anche cosa è accaduto sullo stesso argomento nei paesi limitrofi che non sono certo Oxford. Eppure lì, festa di partecipazione e giovani protagonisti. A Crispano, al contrario, sta andando in scena il peggiore volto che la politica di questi territori possa mostrare. Senza che nessuno si chiami fuori. C’è ancora tempo per fermare questo meccanismo perverso. Lo si faccia subito perché davvero è brutto. Persino parlarne.

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