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POLITICA

[La pucELLE] DONNE E SACERDOZIO: perchè no? Un mistero.

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Donne e sacerdozio. Perchè no? Te lo sei mai chiesto? E quali risposte ti sei dato?
Questa è la mia esperienza, queste le mie domande su quello che per me è un mistero insondabile.
D’altronde Maria è, per eccellenza, la Madre del Mistero di Dio.

Paolo IV, fedele alla tradizione, si espresse chiaramente in merito al sacerdozio femminile:

«…non è ammissibile ordinare donne al sacerdozio, per ragioni veramente fondamentali. Queste ragioni comprendono: l’esempio, registrato nelle Sacre Scritture, di Cristo che scelse i suoi Apostoli soltanto tra gli uomini; la pratica costante della Chiesa, che ha imitato Cristo nello scegliere soltanto degli uomini; e il suo vivente magistero, che ha coerentemente stabilito che l’esclusione delle donne dal sacerdozio è in armonia con il piano di Dio per la sua Chiesa»

 

Mi soffermerei su alcuni punti, cercando di esprimere una visione ignorante dei fatti, di una che cerca una spiegazione e si fa domande umane, un po’ come lo Young Pope di Sorrentino.

L’esempio, registrato nelle Sacre Scritture, di Cristo che scelse i suoi apostoli soltanto tra gli uomini.

E certo. Le donne lo seguirono senza aver bisogno di una chiamata specifica -Maria ha sentito dal ventre materno la sua vocazione, oltre che da un angelo che, per antonomasia, non ha sesso.
Ma poi, sempre da profana, mi chiedo: non erano tempi un po’ diversi? Se Cristo avesse scelto, in quel tempo, apostole donne, sarebbero state veramente credibili? Non tanto per loro de-merito, ma per la mentalità comune…

La pratica costante della Chiesa, che ha imitato Cristo nello scegliere soltanto degli uomini

Ripropongo la questione: non erano tempi un po’ diversi?
Una cosa però mi è chiara e mi pare (teo)logica: se la Chiesa è Donna, ci credo bene che scelga soltanto uomini. Io che sono donna posso confermare.

…E il suo vivente magistero, che ha coerentemente stabilito che l’esclusione delle donne dal sacerdozio è in armonia con il piano di Dio per la Sua Chiesa.

Qui chiudo la bocca, abbasso la testa e accetto. Dico “si”, insomma.
Mi sta bene, scorgo un senso talmente grande in questa decisione del magistero che, nonostante le mie infinite domande, posso solo tacere e accettare.

San Giovanni Paolo II ne ha parlato nella sua enciclica Ordinatio Sacerdotalis, riprendendo le parole di Pio IV e argomentandole ampiamente.
Scrive:

A queste ragioni fondamentali il medesimo documento aggiunge altre ragioni teologiche che illustrano la convenienza di tale disposizione divina, e mostra chiaramente come il modo di agire di Cristo non fosse guidato da motivi sociologici o culturali propri del suo tempo.

Ecco che la mia domanda “ma non erano tempi un po’ diversi?” viene messa in crisi.
Vado avanti nella lettura e scorgo altri stimolanti particolari:

Nella Lettera Apostolica Mulieris dignitatem, io stesso ho scritto a questo proposito: «Chiamando solo uomini come suoi apostoli, Cristo ha agito in un modo del tutto libero e sovrano. Ciò ha fatto con la stessa libertà con cui, in tutto il suo comportamento, ha messo in rilievo la dignità e la vocazione della donna, senza conformarsi al costume prevalente e alla tradizione sancita anche dalla legislazione del tempo» [5].

 

Non faccio fatica a crederlo e a capirlo. Se Cristo è il completamento dell’Uomo in unione con Dio, non di certo si sarebbe fatto limitare dai tempi.
Gesù era (ed è) libero da convenzioni sociali e culturali, questo lo so non solo perchè è scritto nella Sacra Scrittura, ma soprattutto perchè di questa libertà ne ho potuto avere un briciolo di esperienza e mi è sembrato di afferrare tra le mani qualcosa di immenso che tutt’oggi sfugge, a causa mia, ma che so per certo essere l’unica via possibile per una Vera Libertà.

La presenza e il ruolo della donna nella vita e nella missione della Chiesa, pur non essendo legati al sacerdozio ministeriale, restano comunque assolutamente necessari e insostituibili. Come è stato rilevato dalla stessa Dichiarazione Inter Insigniores, «la Santa Madre Chiesa auspica che le donne cristiane prendano pienamente coscienza della grandezza della loro missione: il loro ruolo sarà oggigiorno determinante sia per il rinnovamento e l’umanizzazione della società, sia per la riscoperta, tra i credenti, del vero volto della Chiesa»

Prendere coscienza della grandezza della nostra missione: il nostro ruolo sarà oggigiorno determinante sia per il rinnovamento e l’umanizzazione della società, sia per la riscoperta del vero volto della Chiesa.

Insomma, appare chiaro, chiarissimo, adesso, perchè Papa Francesco, al ritorno dal viaggio in Svezia, abbia ri-confermato le sintesi di Giovanni Paolo II:

<<Sulle donne ordinate: l’ultima parola è chiara ed è stata quella data da Giovanni Paolo II. E questa rimane. Ma le donne possono fare tante cose meglio degli uomini. L’ecclesiologia cattolica ha due dimensioni. La dimensione petrina, quella degli apostoli, Pietro e il collegio episcopale, i vescovi; e la dimensione mariana, che è quella femminile della Chiesa. Chi è più importante nella teologia e nella mistica della Chiesa? Gli apostoli o Maria? È Maria, la Chiesa è donna. Si dice la Chiesa non il Chiesa, è donna. La Chiesa sposa Gesù Cristo. È un mistero sponsale e alla luce di questo mistero si capisce il perché di queste due dimensioni. Non esiste la Chiesa senza questa dimensione femminile»

Questo steam of consciousness mi è servito moltissimo.
Anche Papa Ratzinger ha parlato abbondantemente di questo argomento, che ogni volta mi mette in crisi e mi esalta al contempo.

Mi sembra di aver capito che la dimensione stessa del Mistero; la stessa esistenza di una differenza inspiegabile tra l’uomo e la donna; la figura di Maria, immagine di colei che aveva capito e meditava tutto nel suo cuore; sono l’esatta rappresentazione dell’Umanità, quella che ha scelto, dell’Umanità che ha partorito, che ha accolto Dio dentro di se nonostante la gravidanza fosse un mistero insondabile, un desiderio assurdo e inspiegabile.

E’ questa la Chiesa, che sceglie il Suo Sposo, è questa la Donna, che sceglie il suo Uomo.

Direi che la domanda “perchè le donne non possono essere sacerdotesse?” debba cambiare.
Non è una questione di “permessi”, non è una questione di “privilegi”; con Dio non lo è mai stata.
Io direi che è più una questione di essenza, di quello che veramente la Donna è chiamata a presentare al mondo intero con la sua presenza all’interno della Chiesa.
In realtà il magistero della Chiesa, formato da sacerdoti (e quindi uomini) non intende decidere al posto delle donne, non intende proporsi come autorità assoluta.
Con il tempo ha imparato a valorizzare il ruolo della donna, della quale ha spesso avuto paura; ha compreso di non poter dare giudizi.

Lascio il (lunghissimo) discorso aperto, ci sarebbe da parlarne per mesi, per adesso vi lascio  con un video che ho fatto (tantissimo) tempo fa, quando avevo i capelli lunghi e sfibrati:

https://www.youtube.com/watch?v=Xckhgh58IFE

Attualità

Crollo Scampia, Vincenzo De Luca: “Pronti a dare una mano. Sconcertati dalla perizia ignorata”

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“Noi della Regione Campania siamo disponibili a dare una mano per il futuro rispetto al problema di lunga data nella Vela Celeste di Scampia. Anche perchè leggiamo sui giornali che c’era una relazione tecnica già di otto anni fa che segnalava la condizione di pericolo gravissimo proprio su quel ballatoio, perché i giunti erano in pratica saltati”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nella sua diretta su Facebook.

“Sapendo che c’era una perizia tecnica – ha sottolineato De Luca – di otto anni fa, immaginiamo come erano quei giunti 8 anni dopo e con i lavori in corso. Sono notizie che lasciano sconcertati e anche un po’ indignati sinceramente. Sono cose che saranno accertate dalle autorità competenti. Noi siamo pronti a dare mano per evitare altre tragedie e per far prevalere la solidarietà ma anche l’efficienza e la concretezza operativa”.

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Politica

Autonomia differenziata, a Napoli raccolte 11mila firme per il referendum abrogativo

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La campagna per il referendum abrogativo contro l’Autonomia differenziata continua a vele spiegate a Napoli.

Un movimento che vede il Sud in prima linea, con un bilancio positivo, in continua crescita. Ad oggi sono state raccolte, solo in città, 11mila firme.
L’obiettivo, arrivare a quota 500mila, è sempre più vicino. Nuova linfa, una spinta propulsiva, verrà data dall’attivazione della piattaforma online. Lì, accedendo con lo SPID, sarà possibile firmare da casa. Una mossa per invogliare ancora di più i cittadini e per arrivare, quanto prima, al voto.

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Crispano

Comune di Crispano, approvata mozione contro Autonomia differenziata: è tra i primi in Italia

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L’amministrazione comunale di Crispano, è tra le primissime in Italia ad aver approvato una mozione contro la legge sull’autonomina differenziata.

Ieri pomeriggio in consiglio comunale, la mozione – firmata dal sindaco e da tutti i consiglieri di maggioranza – è stata approvata all’unanimità.

Il sindaco Michele Emiliano ha sottolineato che con la mozione approvata, si esprime una posizione di disapprovazione rispetto alla legge 86/2024 di introduzione del siste­ma di autonomia regionale differenziata per le evidenti ripercussioni negative che la sua attuazione avrà sul sistema dei diritti essenziali del nostro Paese e, segnatamente, delle comunità socio­economiche più deboli, per la forma di assegnazione della compartecipazione al gettito tributario che penalizzerà le Regioni più deboli e rafforzerà ulteriormente quelle più ricche, per l’evidente rischio di minare l’unità nazionale, in termini istituzionali e di riconoscimento dei diritti dei citta­dini.

La mozione verrà trasmessa in ogni forma e a ogni livello istituzionale, parlamentare, governativo, regionale anche al fine di promuovere l’adesione del Comune di Crispano a interventi, determina­zioni, ricorsi e ogni altra forma di contrarietà all’autonomia differenziata che venisse stabilita.

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