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Verso il nuovo Dpcm del 25 febbraio: cosa cambierà?

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Mentre mezza Italia, con gli ultimi cambi di colore decisi ieri (Emilia Romagna, Campania e Molise arancioni da domani domenica 21 febbraio), è in zona arancione e l’Iss lancia l’allarme per il peggioramento della situazione, si avvicina sempre più la data del 25 febbraio, la data chiave in cui scade il divieto di spostamenti anche tra le regioni gialle, e monta la richiesta delle regioni per il superamento dello schema a colori con la richiesta da parte di alcuni governatori di un’omogeneizzazione su tutto il territorio nazionale per evitare gli ‘stop and go’.

Cosa farà dunque il governo in via della scadenza dal 25 febbraio?

Nel pomeriggio di oggi, sabato 20 febbraio, alle 17 il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha convocato la Conferenza delle Regioni per arrivare, se possibile, ad una proposta congiunta da sottoporre al nuovo governo Draghi.

Due sono i temi sul tappeto: il primo riguarda gli spostamenti tra regioni. In mancanza di un provvedimento del governo il 26 febbraio ci si potrà spostare liberamente tra le regioni gialle.

Ma è facile prevedere che dalle stesse regioni, così come è accaduto una settimana fa con la prima proroga, arrivi una richiesta di prorogare il divieto almeno fino al 5 marzo quando scadrà il Dpcm 16 gennaio.

Che si vada con certezza verso la proroga è chiaro anche dagli ultimi dati dell’epidemia con i contagi in crescita e l’Indice Rt che sale.

Inoltre nelle Regioni aumentano le perplessità per lo schema dei cambi di colore che crea disorientamento e mette in difficoltà con gli stop and go le categorie economiche (primi fra tutti bar e ristoranti).

E’ stato le stesso Bonaccini, preoccupato dei dati in crescita che arrivano dalla sua regione, ad avanzare la proposta di istituire una restrizione omogena in tutt’Italia di qualche settimana.

E l’ipotesi può essere quella di un’unica fascia arancione. Un’ipotesi che sembra non dispiacere al ministro Speranza ma che non trova l’unanimità tra i governatori.

Per la creazione di un sistema omogeneo sono d’accordo Attilio Fontana (Lombardia) ed Eugenio Giani (Toscana).

Scettico invece è Giovanni Toti (Liguria): “Ristoranti e bar chiusi, tutta Italia in arancione non mi sembra sostenibile. Facciamo invece delle divisioni su base provinciale“.

Il documento che uscirà questa sera dal confronto sarà sottoposto al governo, del resto lo stesso Draghi ha sottolineato la necessità di un confronto con le Regioni.

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Pasqua 2024, i dati di Federalberghi: “A Napoli l’80% delle camere occupate”

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Napoli si prepara all’ondata di turisti previsti per queste vacanze pasquali, che occuperanno l’80% delle camere degli alberghi e delle strutture ricettive della città. Sono questi i dati diffusi da Federalberghi Napoli.

Pertanto ci saranno circa 30mila pernottamenti nel weekend pasquale, leggermente meno rispetto al 2023. A tal proposito ecco il commento del presidente Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi:

“Ora bisogna lavorare in sinergia con le Istituzioni, confrontandoci sulle strategie da adottare per migliorare l’accoglienza dei nostri ospiti, un lavoro che riguarda soprattutto i servizi nelle porte di accesso alla città. Al Porto i lavori saranno completati entro maggio, pronti per la stagione estiva, finalmente i servizi di biglietteria e imbarco dei passeggeri potranno essere soddisfacenti”.

Poi prosegue parlando degli incontri avuti con gli assessori De Iesu e Santagada, mirati a migliorare l’accoglienza anche nella zona della Stazione Centrale:

“Ci siamo confrontati in maniera produttiva, chiedendo la realizzazione di presidi fissi di forze dell’ordine e l’aumento dello spazzamento e della raccolta dei rifiuti. Dopo i lavori, piazza Garibaldi deve essere gestita e valorizzata”.

Poi, conclude: “Ci dedichiamo molto alla formazione dei ragazzi che lavorano già nelle nostre strutture o si affacciano al mondo del lavoro nel comparto turistico, che in questo periodo offre importanti opportunità. Abbiamo apprezzato il lavoro dell’assessore Baretta di contrasto all’evasione fiscale, ma si tratta solo di un punto di partenza. È fondamentale proseguire in questa direzione e garantire qualità nelle strutture di accoglienza e nei servizi a chi sceglie Napoli per le proprie vacanze”.

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Caso Acerbi-Juan Jesus, il difensore dell’Inter rompe il silenzio: “Non sono un razzista, accanimento atroce nei miei confronti”

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Nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, il difensore dell’Inter Francesco Acerbi è tornato a parlare del caso Juan Jesus e dei fatti di Inter-Napoli, a seguito dell’assoluzione del Giudice Sportivo. Ecco le sue dichiarazioni:

“Adesso che c’è una sentenza vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario, perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto”.

Poi, ha aggiunto: “La sentenza è stata una liberazione, ma sono comunque triste per tutta la situazione che si è creata, per com’era finita in campo, per come ci hanno marciato sopra tutti senza sapere niente. Anche dopo l’assoluzione ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno. Questa non è lotta contro il razzismo, non c’è stato nessun razzismo in campo e io non sono una persona razzista: il mio idolo era George Weah e, quando mi fu trovato il tumore ricevetti una telefonata a sorpresa da lui che ancora oggi mi emoziona. Si sta solo umiliando una persona, massacrando e minacciando la sua famiglia, ma per che cosa? Per una cosa che era finita in campo e nella quale il razzismo non c’entra nulla. Il razzismo purtroppo è una cosa seria, non un presunto insulto”.

Infine, conclude parlando della possibile convocazione per gli Europei:

“Io non mi aspetto niente. Ma per adesso preferisco non dire nulla sulla Nazionale, è giusto che prima ne discuta con Spalletti. Sono stanco, dopo oggi metto un punto alla vicenda. E non voglio parlarne mai più”.

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Ordina le figurine online ma gli consegnano un carico di eroina: i dettagli

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Nel corso della mattinata odierna, un 43enne incensurato di Pompei si è recato presso la locale stazione dei carabinieri per consegnare una scatola imballata.

A quel punto l’uomo ha iniziato a raccontare agli agenti che qualche giorno prima, aveva acquistato alcuni pacchi di figurine di calciatori su un portale online, ma che al loro interno vi ha trovato un carico di eroina.

Pertanto i militari hanno preso in consegna il pacco e analizzato la sostanza all’interno con un narcotest: si tratta di eroina pura, 180 grammi di stupefacente, un carico del valore di diverse migliaia di euro. La droga è stata sequestrata, ma proseguono le indagini per risalire all’identità del cliente e alle origini della spedizione.

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