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Cronaca

Scampia, crollo ballatoio nella Vela Celeste: gli indagati passano da nove a sei

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Fa registrare lo stralcio di alcune posizioni, e l’ ingresso di nuove, l’inchiesta della Procura di Napoli sul crollo del ballatoio nella Vela Celeste di Scampia che nella serata del lunedì 22 luglio 2024, esattamente un anno fa, poco dopo le 22,30, provocò tre morti e undici feriti, tra cui sette bambini.

Dopo le notifiche degli avvisi di conclusione indagini a nove persone, dipendenti del Comune di Napoli, gli inquirenti hanno ascoltato gli indagati e ridotto da nove a sei (tra fuoriuscite e nuovi ingressi) gli indagati, anche questa volta tutti dipendenti dell’ amministratore comunale.

A breve dovrebbe anche partire la notifica degli avvisi a firma del sostituto procuratore Manuela Persico che sta indagando sulla triste vicenda che ha scosso la città e l’ Italia con il collega Mario Canale. I reati ipotizzati rimangono crollo colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni gravissime colpose.

I filoni, com’è noto, sono sempre due: quello che riguarda il mancato sgombero dopo l’ordinanza emessa il 12 ottobre 2015 (di cui a un certo punto non si è più saputo nulla) e la mancata manutenzione. Viene confermata anche in questa seconda tornata di avvisi l’ estraneità nel coinvolgimento della Napoli Servizi.

Le richieste di rinvio a giudizio al giudice per le indagini preliminari dovrebbero essere notificate a settembre. Non si esclude anche un secondo giro di interrogatori qualora gli indagati lo dovessero richiedere.

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Cronaca

“Castello delle Cerimonie”, La Sonrisa non chiude: il Tar rinvia la decisione al 2026

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Nuovo rinvio per la confisca del “Grand Hotel La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, che ora potrà continuare a operare fino al 29 gennaio 2026.

È quanto ha disposto il Tar della Campania (settima sezione) a cui la famiglia Polese si è rivolta per bloccare il provvedimento che consegna di fatto l’area all’amministrazione locale.

La confisca, ormai definitiva, fu disposta per il reato di lottizzazione abusiva, ma, facendo leva, tra l’altro, su due consulenze di esperti in urbanistica e in geologia e su riprese video, i tre professionisti stanno cercando di convincere l’autorità giudiziaria che gli interventi edilizi in questione non hanno trasformato il territorio, nè vi è stato alcun pregiudizio per l’ambiente e il paesaggio.

Nel frattempo però pendono due processi penali riguardanti l’incidente di esecuzione e la richiesta di revisione del processo. “È un provvedimento giudiziario che non va commentato, ma va rispettato. I giudici avranno altro tempo a disposizione per valutare correttamente l’iter amministrativo intrapreso dai nostri uffici con il massimo della trasparenza e della condivisione istituzionale”, fa sapere il Sindaco di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale.

Lo scorso aprile, davanti alla Corte di Appello di Roma, è approdata la richiesta di cancellazione della confisca avanzata da Concetta Polese.

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Caivano

Caivano, nuovo ricovero per il bimbo morso dal ragno violino

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Ore di apprensione a Caivano per Matteo (nome di fantasia), il bimbo di quattro anni, morso da un ragno violino dieci giorni fa.

Il piccolo da venerdì scorso, è ricoverato presso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, per una febbre molto alta che non accenna a diminuire nonostante le cure dei sanitari. Lo scorso 13 luglio, il piccolino era stato ricoverato presso lo stesso nosocomio, dove era stato portato dai genitori terrorizzati per la crescita abnorme di una sorta di neo su una delle gambe di Matteo, che altro non era che l’inizio della necrosi (tessuto morto) provocato dal veleno inoculato dal  morso del ragno violino.

E nel corso del primo ricovero, il piccolino era stato sottoposto ad un intervento chirurgico, necessario per asportare il tessuto in necrosi e bloccare così il propagarsi dell’infezione.
E dopo qualche giorno di ricovero Matteo era stato dimesso. Ora invece, questo piccolo guerriero di trova ad affrontare l’infezione che si è ripresentata e che sembra davvero non voler mollare la presa. La notizia del secondo ricovero del piccolino si è sparsa in un attimo in tutta la città, che si è stretta intorno ai genitori di Matteo.


(fonte: IlMattino)

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Cronaca

Appalti Sorrento, scarcerato il prestanome dell’ex sindaco Massimo Coppola

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Ha confermato di essere stato un semplice prestanome del sindaco Massimo Coppola nella gestione dell‘associazione La Fenice, con la quale il primo cittadino di Sorrento avrebbe gestito per acquisti personali i soldi destinati ad alcuni eventi direttamente dal Comune.

Oggi, il gip del tribunale di Torre Annunziata, Mariaconcetta Criscuolo, ha concesso il beneficio degli attesti domiciliari a Danilo Amitrano, incensurato e legale rappresentante dell’associazione utilizzata come bancomat, che avrebbe ottenuto circa 85mila euro di fondi comunali per eventi.

In realtà – hanno ricostruito i finanzieri del Gruppo di Torre Annunziata e della compagnia di Massa Lubrense, nel corso delle indagini coordinate dalla Procura oplontina sul cosiddetto Sistema Sorrento – lo stesso ex sindaco Coppola avrebbe gestito in prima persona la carta collegata al conto dell’associazione, spendendo circa 34mila euro di fondi per pagare vacanze, anche in compagnia del sensitivo Raffaele Guida, viaggi, beni di lusso, orologi e cravatte costose. 

Assistito dall’avvocato Giovanni Politelli, Amitrano ha reso un interrogatorio chiarificatore, nel quale ha spiegato il suo ruolo di mero prestanome. A lui sono stati concessi oggi gli arresti domiciliari. Per la vicenda La Fenice, Amitrano era accusato di peculato. A vario titolo, l’inchiesta coordinata dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Giovanni Cilenti, sostituto Giuliano Schioppi) ipotizza anche i reati di corruzione e turbativa d’asta collegati ad una decina di appalti. Nelle indagini condotte dai finanzieri agli ordini del colonnello Gennaro Pino e del capitano Francesco Tartaglione, insieme al sindaco Coppola e al suo stretto collaboratore Lello il sensitivo sono coinvolti anche 7 imprenditori, l’ex consigliere comunale e commercialista Vincenzo Sorrentino, e 2  funzionari del Comune di Sorrento.

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