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Cultura e spettacolo

Oggi, 35 anni senza il talento di Rino Gaetano

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Era il 2 Giugno del 1981 quando il destino portò via uno dei migliori cantautori italiani, un’artista sempre fuori dalle righe e anticonformista per antonomasia. Le sue opere ancora oggi restano di un’attualità disarmante a dimostrazione di quanto erano avanti le sue visioni.

Attraverso la sua voce rauca e i suoi testi leggeri e disimpegnati Rino sapeva fare denuncia sociale in modo singolare senza mai schierarsi politicamente, ma questo non impediva al cantautore calabrese di sollevare critiche al mondo politico tant’è che nei suoi testi è arrivato perfino a fare nomi e cognomi fino a causargli diverse censure ai suoi concerti in giro per l’Italia. Rino rimase sempre fedele alle sue origini calabresi anche se già da diversi anni abitava a Roma e nei suoi testi lo si può dedurre tranquillamente.

La causa che lo portò via in modo prematuro, a soli trent’anni fu tragica, egli morì in un incidente stradale, all’epoca e per parecchio tempo la gente ha pensato che magari egli si fosse messo ubriaco alla guida ma queste sono sempre le solite storie all’italiana. A noi di Minformo piace ricordarlo per il suo eccezionale talento e per tutte le opere che ci ha lasciato.

Cultura e spettacolo

“Un pensiero ribelle: Maria Bakunin, la Signora di Napoli”, l’intervista a Mirella Armiero

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Intervisto con grande piacere Mirella Armiero, scrittrice e direttrice delle pagine culturali del Corriere del Mezzogiorno, a proposito del suo ultimo libro Un pensiero ribelle: Maria Bakunin, la Signora di Napoli, edito da Solferino editori.

Un vero romanzo storico, che dona un memorabile ritratto di Maria Bakunin, figlia del celebre filosofo anarchico russo Michail, prima donna a laurearsi in chimica e ad ottenere una cattedra universitaria da docente ordinaria. Brillante e determinata, rigorosa ed instancabile accademica, cosmopolita, contribuì alla storia della scienza e dell’emancipazione femminile, tutelando le ragazze – durante il ventennio fascista -nel negato diritto allo studio.

  1. Intanto GRAZIE per aver ridato appassionante attualità a Maria Bakunin, a Napoli chiamata La Signora. Com’è nata l’idea di “tornare” a questa donna, viva e fiera artefice del progresso del suo tempo?

“L’idea mi è stata suggerita da Goffredo Fofi che è appassionato conoscitore del pensiero anarchico. E si è rafforzata attraverso la mia frequentazione con il lavoro di Fabrizia Ramondino, la grande scrittrice scomparsa nel 2008, che è stata co-sceneggiatrice di Mario Martone in Morte di un matematico napoletano, storia di Renato Caccioppoli, che di Maria era il nipote. In sostanza volevo raccontare un altro volto di Napoli, quello del rigore e della scienza, che viene sommerso da folklore e luoghi comuni dell’eterno paese del sole.”

  • Parlare di Maria Bakunin equivale a tessere un autentico elogio del “pensiero ribelle”. Pensa che oggi ci sia una sufficiente ribellione culturale ed antropologica?

“Siamo nel mondo dell’omologazione, penso che per la ribellione non ci sia proprio più spazio. Nemmeno nelle nuove generazioni tendiamo a trasformare i ragazzi in semplici consumatori, senza alcun pensiero critico. Fatte salve, naturalmente, le eccezioni.”

  • Riflettendo sul coraggio e sull’anticonformismo di Maria, le chiedo e mi chiedo: dopo tanta strada fatta, lotte, rivendicazioni, emancipazioni, quanto dovranno soffrire ancore le donne?

“Il cammino per un cambiamento radicale di mentalità è ancora lungo. Maria veniva paragonata a un uomo proprio perché era brava e determinata. Oggi naturalmente lo studio di ogni disciplina è accessibile alle donne, le leggi tutelano la parità, ma l’effettivo processo di parificazione non è ancora concluso, ripeto soprattutto nelle pieghe di una mentalità diffusa e spesso retrograda.”

  • La nostra epoca è irrimediabilmente devastata da un numero esponenziale di  drammatici femminicidi. Dov’è andato a finire l’anelito alla libertà di straordinarie figure femminili come quella di Maria?

“Proprio per questo, riscoprire certe figure può servire da esempio. Se pensiamo che Maria viaggiò in tutto il mondo, non si perse mai d’animo, difese la memoria del padre, cercò di salvare la biblioteca dell’università dal fuoco dei nazisti, è incredibile pensare che sia stata una donna nata nel 1873. La sua modernità è un esempio ancora valido e vibrante.”

di Monica Cartia

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Caivano

CAIVANO. Alla Scuola Capogrosso si discrimina. Ad un bambino soltanto viene negata la possibilità di introdurre la torta in classe

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CAIVANO – All’interno della Scuola Capogrosso, ente gestito dalla Suore Compassioniste serve di Maria, si fa discriminazione e distinzione tra i bambini. È quanto denuncia una mamma di un bambino frequentante quella scuola – meglio ricordare privata con una retta anche abbastanza importante, tanto è vero che sul territorio è detta anche la scuola dell’elite – a cui gli è stata sottratta la possibilità di introdurre all’interno della classe la torta per festeggiare il proprio compleanno.

Chi sta leggendo magari possa pensare che se fosse una regola dettata dalla direzione della scuola, potrebbe anche essere una regola giusta, dato che gli altri bambini ignari degli ingredienti adottati possono ingerire qualcosa di intollerante. Ma non è così! Alla scuola Capogrosso questa regola non vige, o almeno non vige per gli altri bambini dell’Istituto. (vedi foto allegate)

A dimostrazione di quanto denunciato da questa mamma, addirittura l’insegnante del figlio, per un aspetto ludico-associativo-aggregativo aveva proposto che a rotazione, ogni sabato, un bambino portasse a scuola proprio una torta, da spartirla con i propri amichetti e passare insieme qualche minuto di ricreazione. (vedi foto allegate)

Allora cosa c’è di male nella torta di questo bambino che non ha potuto introdurre la sua all’interno della propria classe? All’apparenza nulla! Ma c’è una coincidenza che lascia perplessa la mamma che si augura che questa coicidenza non collimi precisamente col rifiuto o peggio ancora con la discriminazione fatta al figlio.

La mamma di questo bambino è stata uno dei principali genitori a fomentare la protesta sul crollo di una parte dell’Istituto, quando la direttrice Suor Jessica Kuruppassery si assunse la responsabilità di far entrare i bambini a scuola, ammassandoli nella restante parte dell’Istituto non interessata dal crollo, in assenza di una perizia tecnica che attestasse l’agibilità di tutto l’immobile, di questo caso ce ne occupammo anche noi di Minformo (leggi qui).

Ora siamo sicuri ma ce lo auguriamo più che altro che un bambino non venga discriminato per un senso di rivalsa nei confronti del genitore ma è anche giusta la reazione e la denuncia da parte di un genitore che si sente vessato dal comportamento della direzione della scuola a cui mensilmente si versano profumati euro. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi!

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Attualità

Stash dei The Kolors scopre Focaccia Factory a Londra e nasce un sogno italiano a Capri

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Londra, notte di musica, emozioni… e profumo di focaccia. Durante un concerto nella capitale britannica, è bastato un incontro, un assaggio e un’idea per accendere una scintilla: quella tra Focaccia Factory e Stash, frontman della band multiplatino The Kolors.

Dietro le quinte, ad accoglierlo, c’era Giuseppe Aporovidolo, fondatore di Focaccia Factory, già amico e concittadino di Stash, con cui condivide radici, passione e uno spirito creativo instancabile. È stato proprio lui a portare nel backstage le sue celebri focacce artigianali, preparate secondo ricette autentiche italiane, che hanno immediatamente conquistato il palato (e il cuore) del musicista.

Dopo il primo morso, Stash ha detto: “Dobbiamo portarla a Capri”.
E da lì, tutto è cambiato.

In meno di un mese, è nato un progetto tanto ambizioso quanto naturale: aprire una sede di Focaccia Factory nel cuore di Capri, in Piazzetta, luogo simbolo del lifestyle mediterraneo. Insieme, Giuseppe, Stash e un gruppo di amici e collaboratori appassionati hanno dato vita a qualcosa di speciale: un team affiatato, un’atmosfera unica e tutta la qualità che aveva già conquistato Londra.

Oggi siamo felici di annunciare che Focaccia Factory Capri è realtà.
Un luogo dove gusto, musica e spirito italiano si fondono, in un’esperienza che celebra l’amicizia, la creatività e le cose fatte con amore.

Vi aspettiamo giovedì 22 maggio dalle 14..30 in Piazzetta, dove la nostra focaccia ha trovato casa.
E questa è solo l’inizio…

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