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Come smontare un Sindaco pezzo per pezzo

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Il programma elettorale dell’attuale Sindaco di Caivano, di cui non faccio il nome perché non so se sia lui o chi per esso scrive, è tutto un programma.

Il candidato della coalizione di destra si era presentato ai cittadini con un programma definito e dettagliato, 28 (ventotto) punti… di sutura, che preferisco non elencare per non molestare eventuali lettori.

Ne prenderò alcuni a caso, rifacendomi al metodo da lui usato per governare il Paese, a caso appunto.

  • Testimoniare la volontà reale di operare in discontinuità col passato!

Accorpati i settori Lavori pubblici, Manutenzione, Urbanistica e Cimitero assegnati all’ingegnere Stefano Lanna.
Assegnazione a Vito Coppola, dirigente del V settore, anche della delega all’Ambiente.

Tra l’altro nel suo blog preelettorale scrive, di suo pugno, dato che non aveva ancora le tasche dei cittadini per comprarsi qualcuno che sapesse scrivere:

“In piena campagna elettorale, il funzionario ha messo in seria difficoltà l’amministrazione commissariale poiché si è prestato ad accompagnare il candidato sindaco del PD nel tour elettorale”.
Si parlava dell’Ing. Stefano Lanna a cui ha affidato, in seguito, gran parte del destino di Caivano.

  • Installazione di apparecchi di video ed audio sorveglianza, con telecamere “protette” in punti strategici del paese, chiedere un incremento della presenza delle forze dell’ordine.

In effetti una richiesta di incremento delle forze dell’ordine è stata chiesta, peccato solo che sia stata fatta attraverso un’interrogazione parlamentare da parte dei locali attivisti del Movimento Cinque stelle.

  • Abbattimento delle barriere architettoniche nel paese prevedendo percorsi sicuri anche lungo le principali direttrici viarie.

Anche questo punto è stato rispettato, almeno in minima parte, grazie a cittadini che hanno promosso e realizzato un evento che fu svolto alla Milani con la presenza di Senatori, consiglieri regionali e con la rigorosa assenza del Sindaco. In seguito venivano rimossi i paletti che impedivano l’ingresso dei disabili alla villa comunale.

  • La salute dei cittadini va sempre salvaguardata a cominciare dalla raccolta differenziata porta a porta e la gestione dei rifiuti prodotti. La raccolta dovrà essere effettuata 7 giorni su 7 (compresa la domenica e i festivi).

Sempre nel sul blog, il Monopoli scrivendo dell’opposizione recitava:  Non si scandalizzano per i due milioni di euro di appalti con la “tecnica” della somma urgenza?
Non si scandalizzano per aver fatto fallire l’Igica e per quanto emerge dagli atti?
Non si scandalizzano perché l’appalto per la raccolta dei rifiuti non è stato mai affidato? Hanno dato in proroga un servizio che costa 25 milioni di euro in cinque anni.
Non si scandalizzavano quando aumentavano la Tarsu?

E questo mi irrita ancora di più, perché le somme urgenze, nell’ultimo anno, ammontano già a svariate centinaia di migliaia di euro, la raccolta dei rifiuti viene garantita ancora con proroghe firmate dai suoi dirigenti nonostante lo svolgimento di un bando di gara a cui hanno partecipato ben due concorrenti, e viene dato ancora in proroga alla solita Buttol.

La Tarsu, stando alle incazzature dei cittadini, sembra sia stata aumentata e non di poco.

  • Istituzione di una navetta gratuita che porti gli studenti da Caivano alla stazione di Frattamaggiore.

E su questa stendiamo un velo pietoso.

  • Potenziamento dei servizi sociali con l’assunzione di personale qualificato.

Abbiamo da accontentare chi ha portato voti.

Obiettivo primario, categorico e imperativo per tutti, è il ripristino della legalità!

Venditori abusivi di ogni bene di prima necessità a ogni angolo di strada, sentinelle della droga sempre presenti e ben visibili, auto regolarmente parcheggiate sui marciapiedi, uffici pubblici non usufruibili dai diversamente abili, evasione scolastica, rapine ogni due tre giorni, occupazione del suolo pubblico da parte degli esercenti più scaltri.

Cosa altro aggiungere?

Sindaco, mi censuri anche sul Minformo se ha anche questo potere.

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Stash dei The Kolors scopre Focaccia Factory a Londra e nasce un sogno italiano a Capri

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Londra, notte di musica, emozioni… e profumo di focaccia. Durante un concerto nella capitale britannica, è bastato un incontro, un assaggio e un’idea per accendere una scintilla: quella tra Focaccia Factory e Stash, frontman della band multiplatino The Kolors.

Dietro le quinte, ad accoglierlo, c’era Giuseppe Aporovidolo, fondatore di Focaccia Factory, già amico e concittadino di Stash, con cui condivide radici, passione e uno spirito creativo instancabile. È stato proprio lui a portare nel backstage le sue celebri focacce artigianali, preparate secondo ricette autentiche italiane, che hanno immediatamente conquistato il palato (e il cuore) del musicista.

Dopo il primo morso, Stash ha detto: “Dobbiamo portarla a Capri”.
E da lì, tutto è cambiato.

In meno di un mese, è nato un progetto tanto ambizioso quanto naturale: aprire una sede di Focaccia Factory nel cuore di Capri, in Piazzetta, luogo simbolo del lifestyle mediterraneo. Insieme, Giuseppe, Stash e un gruppo di amici e collaboratori appassionati hanno dato vita a qualcosa di speciale: un team affiatato, un’atmosfera unica e tutta la qualità che aveva già conquistato Londra.

Oggi siamo felici di annunciare che Focaccia Factory Capri è realtà.
Un luogo dove gusto, musica e spirito italiano si fondono, in un’esperienza che celebra l’amicizia, la creatività e le cose fatte con amore.

Vi aspettiamo giovedì 22 maggio dalle 14..30 in Piazzetta, dove la nostra focaccia ha trovato casa.
E questa è solo l’inizio…

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Pezzotto, la Guardia di Finanza sta inviando migliaia di multe ai fruitori

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Nelle ultime settimane, la Guardia di Finanza ha identificato e sanzionato 2.282 utenti in tutta Italia che utilizzavano IPTV illegali per accedere a contenuti protetti da copyright (Serie A, Netflix, DAZN, Sky, Disney+, ecc.) senza pagarne il regolare abbonamento.

Questa vasta operazione – coordinata dalla Procura di Milano e da diverse procure distrettuali antimafia – è frutto di una lunga indagine su reti pirata note come “IPTV illegali” o “pezzotto”, e ha coinvolto ben 80 province italiane, dimostrando come il fenomeno sia diffuso in tutto il Paese.

Le multe partono da diverse centinaia di euro e possono arrivare fino a 5.000 euro, secondo quanto previsto dall’art. 174-ter della Legge 633/1941 sul diritto d’autore. E no, non si parla solo di chi gestisce i server illegali, ma anche dei semplici utenti finali: chi guarda, anche solo per un mese, contenuti piratati è perseguibile a norma di legge.

L’identificazione degli utenti è stata possibile grazie all’incrocio dei dati IP forniti dagli operatori di rete, un procedimento già convalidato in altre operazioni simili come “The Net” e “Eclissi”, condotte nel 2023-2024. Ora però si è passati dalle indagini penali alle sanzioni amministrative dirette ai consumatori finali.

Secondo l’ultima relazione dell’AGCOM (2024), in Italia il fenomeno della pirateria audiovisiva è ancora molto presente: circa 2,3 milioni di persone nel 2023 hanno fatto uso di servizi IPTV illegali, generando un danno economico di oltre 700 milioni di euro l’anno per l’intera filiera dell’intrattenimento. Numeri impressionanti che hanno spinto lo Stato a intervenire in modo più deciso.

E le istituzioni non sembrano intenzionate a fermarsi: altre operazioni sono già in corso, e migliaia di altri utenti rischiano sanzioni nei prossimi mesi.

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Fake news o odio sui social, il Deputato Borrelli propone il Daspo digitale

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Sospendere o bloccare l’accesso ai social media e alle piattaforme digitali per influencer, tiktoker e creatori di contenuti che diffondono messaggi d’odio, disinformazione, contenuti violenti o truffaldini per una rete più sicura, trasparente e civile: è questo l’obiettivo della proposta di legge sul DASPO Digitale, ispirata a un’iniziativa dell’avvocato Angelo Pisani, presidente nazionale dell’associazione Noi Consumatori, che sarà presentata dal deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.

Nei prossimi mesi si avvierà la raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare, con l’obiettivo di portare il testo all’attenzione del Parlamento e renderlo legge dello Stato.
La decisone è arrivata dopo le gravi accuse diffamatorie, nei confronti delle categorie professionali di medici ed avvocati, lanciate sui suoi canali social dalla tiktoker Rita De Crescenzo e dopo le ennesime minacce lanciate contro il deputato Borrelli l’indomani delle sue denunce sui campi boa abusivi.

La proposta – viene spiegato – prevede sanzioni progressive, che vanno dall’ammonizione con obbligo di rimozione dei contenuti, alla sospensione temporanea dai social, fino all’oscuramento dei profili e al divieto di aprirne di nuovi, anche per interposta persona.

Il DASPO si applicherà a chi ha almeno 10mila follower e genera profitto tramite la produzione di contenuti online. L’iter sarà gestito da AGCOM e da un apposito Osservatorio per l’Etica Digitale, che valuterà le segnalazioni in massimo 30 giorni, garantendo il diritto alla difesa dell’interessato.


(fonte: Ansa)

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