

Attualità
Christina Grimmie: “Solo in Cristo trovo la mia speranza”.
Da qualche giorno a questa parte abbiamo scoperto che Christina Grimmie, la cantante assassinata da un suo fan, è morta per un atto di odio verso la sua fede.
Christina, infatti, era cristiana e non aveva vergogna di dirlo, testimoniava con determinazione e convinzione la sua fede. Nel brano In Christ Alone, Christina canta: «Solo in Cristo si trova la mia speranza. Lui è la mia luce, la mia forza, la mia canzone, questa pietra angolare, questa terra ferma. Il mio Consolatore, il mio Tutto in tutto, qui nell’amore di Cristo, io sto».
Pochi l’hanno notato, la notizia non ha fatto molto scalpore, la fede di Christina sembra essere stata esclusa da buona parte del mainstream, nonostante di solito notizie del genere facciano molto clamore, ma forse solo se non riguardano i cristiani.
Molti sono infatti gli atti di bullismo verso i cristiani e le derisioni verso la fede stessa, ma sembrano rimanere nel silenzio. Come il caso del ragazzo inglese legato ad una croce appesa al muro e umiliato con scritte blasfeme sul corpo; oppure il crocifisso distrutto in Cile, nella chiesa della “Gratitud Nacional” di Santiago e, infine, gli studenti atei che pochi giorni fa hanno vandalizzato le pareti della cappella dell’Università Autonoma di Madrid con scritte inneggianti l’educazione laica e l’aborto.
<<C’è da ricordare>> scrive ancora Christina sul suo sito web<<che la fede cristiana è l’unica religione al mondo incentrata non su una serie di regole, ma su una relazione personale. Mentre le altre religioni dicono ‘fa’ questo’, ‘obbedisci a quello’, ‘sacrifica quello’ in modo da trovare la verità e la luce, Gesù dice soltanto: io sono la via, la verità e la luce. Il cristianesimo si basa una persona. Il cristianesimo è una relazione, non una lista di cose da fare». Infine, conclude in modo profetico: «Anche se dovessimo perdere la nostra vita, non c’è nulla di più importante che seguire Gesù come siamo capaci».
Auguriamo a Christina che adesso sia veramente libera di restare accanto a Gesù, del quale diceva con amore: “He is my Lord and Savior”, “Lui è il mio Re e Salvatore”.
Attualità
Ucraina, il russo Medvedev attacca il ministro Crosetto: “Un raro eccentrico”

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dimitri Medvedev, ha attaccato su Telegram il ministro della Difesa Guido Crosetto. Ecco le sue dichiarazioni:
“Non ci sono molti sciocchi nelle strutture di potere europee, ma il ministro della Difesa italiano ha definito la fornitura di veicoli blindati e di altre armi all’Ucraina, un modo per evitare la Terza Guerra Mondiale. Un raro eccentrico. Se dovesse scoppiare una terza guerra mondiale, non salveranno i carri armati e nemmeno i jet da combattimento. Sicuramente tutto sarà in macerie”.
Attualità
Blitz dei carabinieri, ritrovata scultura del Duomo di Milano sparita nel 1943

Importante ritrovamento avvenuto a Vallefoglia, nelle Marche, dove è stata rinvenuta una gargolla del Duomo di Milano, una scultura in marmo a forma di drago alato, che faceva parte della guglia numero 6, ed è stata posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Milano.
In particolare, il fregio ornamentale del peso di 250 kg per un metro e mezzo di altezza, si era staccato dopo un bombardamento degli Alleati nel 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale, che aveva danneggiato il Duomo.
Pertanto, il pezzo è stato trovato in possesso di un gallerista marchigiano, ora indagato per ricettazione ed esportazione illecita di bene culturale, poiché voleva venderlo ad una fiera d’antiquariato in Olanda.
Attualità
Autorità portuale di Napoli, nove anni dal blitz cadono le accuse per peculato, truffa e turbativa di gara

Non c’è stato alcun accordo tra Autorità portuale e gruppi di imprenditori concessionari. Non ci sono stati condizionamenti di procedure amministrative e di appalti, né sono stati dimostrati degli abusi da parte dei vertici che gestiscono le banchine napoletane. Accuse crollate al termine del processo di primo grado, a distanza di nove anni dal blitz disposto dalla Procura di Napoli, a colpi di misure cautelari, sequestri e avvisi di garanzia. Eccolo il verdetto firmato due sere fa dai giudici del Tribunale di Napoli, in favore degli ex vertici dell’autorità portuale di Napoli. Parliamo di una ipotesi investigativa che non ha retto alla prova del dibattimento, non essendo emerse dal processo contatti irregolari tra presidenza e imprenditori. Assoluzione piena anche per Nicola Coccia, che ha dimostrato la correttezza della propria condotta a capo del Terminal di Napoli.
Nessun commento pubblico da parte dell’ammiraglio Dassatti, perfettamente in linea con il suo rispetto per le istituzioni. Preferisce che a parlare siano i magistrati, al termine del dibattimento, anche se chi gli è stato vicino in queste ore sottolinea la soddisfazione per essere uscito a testa alta da una vicenda che “nove anni fa devastò la sua vita professionale e la sua carriera militare”. Ad essere assolti anche Vincenzo Ambrosino Di Bruttopilo, Bruno Dardani, Barbara Gazzale, Pasquale Legora De Feo, al termine di un dibattimento nel corso del quale l’ente Autorità portuale si era anche costituita parte civile. “Tutto ha inizio da esposti di alcuni concessionari, in una sorta di battaglia condotta da blocchi imprenditoriali – potenzialmente concorrenti – nella gestione delle concessioni per la gestione delle banchine. Decisivo l’esame degli imputati, ma anche il deposito – nel corso del dibattimento – dei vari pronunciamenti amministrativi di Tar, Consiglio di Stato, Autorità garante che imponevano una revisione dei regolamenti, per abbattere eventuali posizioni dominanti.”
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