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Cronaca

Ragazza di 14 anni uccisa dai compagni di scuola: è stata prima picchiata e poi gettata nel fiume

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Alisha, è stata trovata morta lunedì nella Senna a Argenteuil, vicino Parigi.

Aveva soli 14 anni ed è stata uccisa dai compagni di classe che l’hanno prima picchiata e poi gettata nel fiume.

La sua morte ha sconvolto la Francia. Gli inquirenti stanno indagando su due giovani, un ragazzo e una ragazza di 15 anni, attualmente in carcere.

Alisha e i due sospettati frequentavano la stessa scuola e si conoscevano da circa un anno.

Il motivo che avrebbe scatenato la lite sarebbe l’hackeraggio dell’account Snapchat della vittima: da quell’intrusione sarebbero state sottratte delle foto intime di Alisha, in particolare una in biancheria intima poi condivisa online, particolare che avrebbe fatto litigare violentemente la stessa vittima con la 15enne arrestata. Una lite violenta, avvenuta nei bagni della scuola.

Sul movente resta comunque un alone di mistero: secondo quanto affermano i media francesi, nonostante il giovane arrestato avesse avuto una relazione prima con una e poi con l’altra, Alisha e la sua coetanea erano comunque in buoni rapporti. Cosa che a lui però non piaceva.

I due ragazzi rischiano fino a 30 anni di carcere per omicidio premeditato: il movente è ancora incerto, si parla di atti di bullismo, di invidia, di cyberbullismo.

Secondo il procuratore Eric Corbaux, tra Alisha e il ragazzo finito in manette ci sarebbe stata in passato una breve relazione amorosa: in seguito il 15enne si era invece innamorato dell’altra ragazza che si trova ora in stato di arresto.

Il delitto sarebbe avvenuto lunedì pomeriggio: il corpo di Alisha è stato trovato lunedì sera dalla polizia.

Secondo Il Messaggero, ad avvertire gli agenti è stata la madre del ragazzo arrestato, che quel giorno era tornato a casa insieme alla fidanzata e le aveva detto di aver litigato con Alisha, e che durante quella lite era caduta nel fiume.

Sul corpo della vittima i segni delle botte: sul volto, sulla testa, sulla schiena. Ma quando è caduta (o l’hanno gettata) nella Senna, Alisha era ancora viva: è morta annegata.

Da tempo ormai tra i tre erano iniziate liti e scenate. I due giovani arrestati erano anche stati sospesi, dopo la vicenda delle foto intime della vittima: martedì dovevano finire davanti al consiglio di disciplina, ma sono arrivate prima le manette e ora rischiano fino a 30 anni di carcere.

«Le dobbiamo fare qualcosa», si scrivevano via sms, un indizio a sostegno della tesi dell’omicidio premeditato.

Sarebbe stata la ragazza a chiedere ad Alisha un appuntamento per chiarirsi dopo l’ultima lite: ma sul Quai Saint Denis, sugli argini del fiume, c’era anche lui ad aspettarle e sono arrivati i calci, i pugni, le botte.

Poi l’hanno buttata in acqua, pensando, secondo la loro difesa, che si sarebbe salvata nuotando, invece è annegata.

 

Cronaca

Paura al Rione Sanità, crolla solaio nella camera da letto di un 83enne

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Paura questo pomeriggio nella strada che diede i natali a Totò, nel Rione Sanità.

I carabinieri della stazione Napoli Stella sono intervenuti in via Santa Maria Antesecula. Poco prima il solaio di un appartamento al 4º piano è crollato.

Il solaio è corrispondente alla camera da letto. L’unico occupante – un 83enne – è rimasto illeso, era in un’altra stanza. I vigili del fuoco stanno mettendo in sicurezza l’appartamento.

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Aversa

Rapinava donne mentre parcheggiavano: preso rapinatore seriale nel Casertano

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E’ ritenuto l’autore di tre raid commessi nel Casertano – una rapina consumata lo scorso 8 luglio ad Aversa, e anche di due tentativi messi a segno a Villa Literno e a Trentola Ducenta – tutti commessi ai danni di donne che stavano parcheggiando, il quarantenne di Castel Volturno (Caserta) a cui la Squadra Mobile di Caserta e il Commissariato di Aversa hanno notificato, lo scorso 18 luglio, un provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Napoli Nord, coordinata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, convalidato dal gip che ha disposto per lui il carcere.

Particolarmente odiosa è risultata la rapina compiuta proprio ad Aversa dove ad essere stata presa di mira da un malvivente armato di pistola e con una mascherina sul volto è stata una mamma che stava parcheggiando la sua auto con a bordo il suo bimbo di pochi mesi.

In quell’occasione alla vittima è stata strappata una collana e sottratti alcuni anelli e 300 euro in contanti.
Grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza, la Polizia di Stato è riuscita a risalire inequivocabilmente alla Fiat Panda adoperata dal bandito a cui peraltro aveva sostituito le targhe, rubate a proprio a Castel Volturno.
Le informazioni raccolte hanno consentito di contestargli anche le tentate rapine (sventate dalla presenza di testimoni) commesse con lo stesso “modus operandi” a Trentola Ducenta e a Villa Literno, anche queste ai danni di donne che stavano parcheggiando.
L’uso della stessa vettura, l’identikit dei testimoni, il sequestro di abiti e accessori – come un paio di occhiali – uguali a quelli adoperati dal rapinatore, hanno indotto gli inquirenti a emettere un provvedimento di fermo, notificato con non poche difficoltà dalla Polizia di Stato: l’indagato, infatti, risultato con precedenti per reati contro il patrimonio, per alcune ore è riuscito a sfuggire alla misura precautelare.

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Cronaca

Melito, auto si cappotta e finisce contro vetrina di un bar

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Poco dopo le 13 di oggi, un incidente che sarebbe potuto diventare molto pericoloso – non ci sono conseguenze – è avvenuto a via Po a Melito, in provincia di Napoli.

Una Fiat Panda grigia è uscita di strada, ribaltandosi e terminando la sua corsa contro la vetrina di un bar della zona. I due giovani a bordo sono usciti indenni dall’autovettura nonostante il violento impatto.

L”auto, dopo aver perso il controllo, ha abbattuto diversi paletti di delimitazione del marciapiede e danneggiato un altare votivo che era nelle vicinanze. Sono stati dei passanti i primi a soccorrere e ad estrarre dalla vettura capovolta i due occupanti.

Poco dopo i vigili del fuoco sono intervenuti per mettere in sicurezza l’area e rimuovere il veicolo incidentato. L’esatta dinamica dell’incidente è in corso di verifica da parte della polizia municipale.

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