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Casandrino. In 8 al ristorante in zona rossa: sanzioni per tutti

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Otto persone sono state sorprese dai Carabinieri in un ristorante a Casandrino: cenavano tutti insieme nonostante la zona rossa.

Il titolare di una braceria di Casandrino, in provincia di Napoli, aveva organizzato una cena all’interno della propria attività con sette suoi amici: lo hanno scoperto i carabinieri della sezione radiomobile di Giugliano in Campania durante i servizi di controllo del territorio.

I militari, arrivati per un controllo di routine nel locale, che era aperto per l’asporto, hanno sorpreso gli otto commensali mentre erano in una sala a mangiare.

Il titolare dell’attività e i clienti sono stati sanzionati per violazioni alla normativa anti Covid; per i sette commensali, che erano ancora a cena al momento dell’arrivo dei carabinieri, è scattata la multa, mentre per il locale è stata disposta la chiusura dell’attività per cinque giorni.

Le norme della zona rossa vietano l’ingresso ai clienti all’interno delle attività di ristorazione, restano invece consentiti il servizio da asporto (fino alle 22, orario in cui scatta anche il coprifuoco), e quello di consegna a domicilio (senza limitazioni di orario).

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Casandrino (Na), 42enne vuole i soldi della droga dalla madre che si rifiuta e lui tenta di accoltellarla: arrestato

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I carabinieri della sezione radiomobile di Caivano hanno arrestato per tentata estorsione, rapina e lesioni un 42enne di Casandrino già noto alle forze dell’ordine. Ha preteso da lei denaro, verosimilmente destinato all’acquisto di stupefacenti.

Il 42enne ha incassato il rifiuto della madre aggredendola e raccogliendo un coltello da cucina. Poi avrebbe tentato di colpirla.

La vittima è scappata e si è rifugiata nell’appartamento dei vicini. I carabinieri sono arrivati poco dopo, allertati dal 112.

Il 42enne è stato disarmato ed è finito in manette. E’ ora in carcere, in attesa di giudizio.

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Casandrino: Sequestri dei carabinieri nella settimana dell’anti-contraffazione.

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Un giro d’affari che vale miliardi per la criminalità organizzata e che purtroppo costa – mai come in questo periodo di crisi – diverse centinaia di posti di lavoro. Nella settimana dell’anti-contraffazione, con la sua settima edizione promossa dal Ministero dello sviluppo economico, i Carabinieri della compagnia di Caivano hanno inferto un duro colpo al mercato nero dell’illegalità.

A Casandrino i Carabinieri della stazione di Grumo Nevano sono intervenuti, allertati dal 112, in un centro di smistamento spedizioni postali. Alcuni pacchi erano sospetti e bisognava controllarli. 17 i “colli” rinvenuti e sequestrati destinati a diversi indirizzi di Napoli e provincia con all’interno molti capi di abbigliamento contraffatti.

76 paia di scarpe di diverse firme e marche ma anche tute alla moda, pantaloni e giacche. Sequestrata anche diverse buste “firmate” verosimilmente utilizzate per custodire il capo d’abbigliamento falso da vendere o regalare. Un campionario del falso che avrebbe fruttato diverse migliaia di euro.

Indagini in corso da parte dei militari dell’arma su questo giro d’affari e secondo sequestro avvenuto in queste ore nello stesso centro di smistamento. Preziosa la collaborazione dei responsabili della filiale di spedizione della DHL che hanno consentito di recuperare altra merce contraffatta.

8 le spedizioni sospette e controllate. Altre 26 paia di scarpe delle più note firme della moda e altre tute che in questo periodo sono tanto in voga tra i giovani consumatori. Le indagini proseguono e tra le ipotesi investigative dei Carabinieri anche il commercio on-line.

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Grumo Nevano e Casandrino: Dispersione scolastica, carabinieri denunciano 40 genitori per 20 ragazzi

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I carabinieri della Stazione di Grumo Nevano hanno effettuato dei controlli volti al contrasto del fenomeno della “dispersione scolastica” ed hanno denunciato all’Autorità giudiziaria 40 persone residenti tra i comuni di Grumo Nevano e Casandrino che, in qualità di genitori di 20 ragazzi minorenni, si sono resi responsabili di inosservanza dell’obbligo dell’istruzione dei figli minori.

Dagli accertamenti effettuati presso gli istituti comprensivi “Pascoli”, “Cirillo”, “Marconi” e “Torricelli” i Carabinieri hanno constato con la collaborazione dei dirigenti scolastici e degli assistenti sociali del Comune che i 20 ragazzi, nonostante fossero iscritti in quelle scuole dallo scorso settembre 2021, non avevano rispettato l’obbligo di frequenza. Qualcuno ha un tasso di assenza superiore al 90% mentre altri non hanno mai frequentato.

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