Cronaca
Shock ad Aversa, giovane rapina un coetaneo del suo monopattino: i particolari
Episodio da condannare ad Aversa, dove i carabinieri hanno arrestato un giovane del posto per aver rapinato un coetaneo del suo monopattino elettrico, poiché questi si era rifiutato di prestarglielo per fare un giro.
In particolare, il ragazzo avrebbe minacciato verbalmente il proprietario del mezzo, dopo averlo incrociato in via del Seggio: “Ti uccido se non me lo dai”, avrebbe detto. Poi la spinta e la caduta a terra, in modo da prendere il monopattino e scappare.
Ecco la nota della Procura di Napoli Nord:
“L’attività d’indagine, basata su attività di osservazione, controllo e pedinamento, analisi dei sistemi di videosorveglianza privati, individuazione fotografica, nonché l’escussione delle vittime e di persone informate sui fatti, ha permesso di ricostruire l’azione delittuosa posta in essere dall’indagato. Con l’indagato gravato da recidiva reiterata e specifica”.
Pertanto, gli agenti sono andati direttamente a casa sua, rinvenendo il monopattino nel palazzo. Al momento, l’indagato è ai domiciliari in attesa di giudizio.
Cronaca
Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge
Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Cronaca
Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone
Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.
Cronaca
Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci
Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.
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