

Afragola
AFRAGOLA. Anziana signora costretta a letto e senza cure mediche perché personale ASL in maternità.
AFRAGOLA – Ancora disservizi all’ASL Na2 Nord di Afragola. Stavolta è il caso di una figlia disperata in cerca di aiuto per l’anziana madre.
La cittadina afragolese, per aiutare la mamma si è recata all’Asl di competenza con tanto di piano terapeutico redatto dal medico di fiducia per dei medicinali salvavita da poter prelevare solo nella farmacia dell’ASL e contestualmente, dato che l’anziana signora è allettata, ha richiesto anche una visita domiciliare del geriatra.
Di tutta risposta dagli uffici di via Dario Fiore le è stato risposto che il geriatra è in maternità e che nel preciso istante non avrebbero saputo come aiutare l’anziana mamma della richiedente perché mancano i sostituti.
Insomma, al di là dei proclami spot del Governatore Vincenzo De Luca, che cerca di vendere la Sanità campana come la migliore d’Italia, a queste latitudini, per colpa del numero sottostimato di dipendenti ASL. la gente rischia di ammalarsi gravemente e nella peggiore delle ipotesi addirittura morire.
Afragola
Ad AFRAGOLA è vietato fare cittadinanza attiva e partecipare alla vita pubblica della città

AFRAGOLA – Oltre le passerelle che la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento e vicesindaca della città Pina Castiello, di quello che dovrebbe essere chiamata Politica, a queste latitudini non resta nulla.
Qui siamo rimasti ancora ai tempi di “Don Camillo e Peppone”, dove l’eletto di turno si sente padrone della città e “se ne frega” se in città ci possa essere un’associazione di persone che brilla di luce propria e vorrebbe applicare il suo know how per migliorare la vita pubblica della collettività.
Qui, quello che conta sono gli interessi personali e la visibilità propria di ogni singolo personaggio politico. Il resto? È tutto vietato se non a farlo non è un “padrone” della città!
Questo è il modus operandi dell’Amministrazione rappresentata dal Sindaco Pannone, dove chiunque degli eletti può alzare il telefono e chiamare gli uffici preposti e far interrompere dei lavori di cittadinanza attiva offerti da un mecenate afragolese.
È quello che ha dovuto subire il Presidente dell’AC Afragolese Raffaele Mosca che dopo essersi quasi vergognato dello stato in cui versava lo Stadio Comunale “L. Moccia” e di come è stato costretto ad ospitare gli ospiti della Puteolana domenica scorsa, in vista della partita di Domenica prossima contro il Pomigliano, bando alle ciance, ha deciso di impegnare di tasca propria la modica cifra di € 10mila per falciare e pulire dall’erba alta e incolta tutta la parte retrostante della tribuna casalinga che caratterizzava un cattivo biglietto da visita per la squadra e tutta la comunità rossoblu.
A qualche amministratore afragolese, invece, non va giù che la squadra cittadina abbia inanellato due vittorie alle prime due partite di campionato. Qualcuno in città non si sente orgoglioso dei colori rossoblu del calcio dilettantistico e preso dall’ira dettata dall’invidia, ha pensato bene di dimenticarsi della possibilità che ha un Presidente della squadra cittadina non affidatario del bene comunale, di poter fare, a spese proprie, il bene della collettività per il tornaconto di immagine della società che egli rappresenta, così l’invidioso di turno pensa bene di rifarsi alla mera burocrazia, richiamando l’assenza di autorizzazione/concessione.
Morale della favola? L’Amministrazione non ha a cuore lo stato di salute dello Stadio L. Moccia, non ha i soldi per bonificarlo e non le interessa della figuraccia che è costretta a fare al cospetto dei cittadini e dei tifosi avversari, al Presidente dell’Afragolese non è concesso riqualificare, nei limiti delle possibilità, il bene comunale e i tifosi afragolesi la domenica delle partite casalinghe saranno per sempre destinati a fare gincana tra erba alta, rifiuti ed escrementi.
Ecco quanto denunciato dal Presidente Raffaele Mosca attraverso il suo profilo social: “Rammaricato e deluso.
Ho perso una mattinata solo per capire le motivazioni del blocco della società incaricata personalmente da me per la pulizia e il ripristino delle aree retrostanti alla tribuna attualmente utilizzata.
Dopo una Domenica con la presenza di numerosi tifosi ho notato tantissime famiglie ed e per questo che lunedì scorso mi ero prodigato ad incaricare una ditta specializzata per il ripristino e pulizie di alcune aree a spese della società.
Purtroppo grazie ad alcune osservazioni fatte dall’amministrazione ma senza conoscere da chi, i lavori che avrebbero avuto una durata di 3 giorni, non saranno svolti.
Probabilmente osservazioni dettate semplicemente da un’ invidia che non è per niente affatto costruttiva ma solo distruttiva.
Da afragolese sono davvero mortificato in questi atteggiamenti che probabilmente sono solo frutto di una MAL POLITICA. Ho scelto di avviare questo percorso per un benessere comune e non per fare politica!!!
A questo punto aspetteremo l’intervento dell’amministrazione per la risoluzione di quanto richiamato in premessa.
Viva la mia città sempre ! Forza A.C. Afragolese“
Afragola
La Circumvesuviana arriverà fino alla Tav di Afragola

Collegamento delle linee vesuviane gestite da Eav alla stazione dell’alta velocità di Afragola: aggiudicato l’appalto integrato per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori per un importo pari a circa 119 milioni di euro. A comunicarlo è lo stesso Ente Autonomo Volturno che in una nota spiega come il collegamento sia tra l’area denominata Napoli Porta Est e Afragola alta velocità e come l’importo preveda anche la realizzazione del collegamento tra la linea Napoli-San Giorgio e la linea Napoli-Sorrento. L’appalto è stato assegnato all’Ati Icm SpA, Costruire SpA, Aet srl, Salcef SpA, Euro Ferroviaria srl e Francesco Ventura Costruzioni.
“La consegna del progetto definitivo – fanno sapere dall’azienda di trasporti – è prevista per febbraio 2024, mentre i lavori dureranno circa due anni e mezzo dalla consegna degli stessi”. La stazione dell’alta velocità di Afragola, oltre ai quattro binari dedicati proprio alle linee ad alta velocità, ne ospita due di competenza Eav che, con la realizzazione di una nuova tratta tra questa stazione e quella di Volla, permetterà il completamento “di un nodo di scambio – è evidenziato in una nota – tra la rete alta velocità e le linee vesuviane Eav”. Nell’ambito di questi lavori, sono previsti interventi relativi all’ammodernamento della stazione Eav di Volla, il completamento delle opere civili e tecnologiche della linea e della stazione Afragola alta velocità destinata all’esercizio della linea vesuviana.
“La futura stazione di Volla – conclude l’Ente Autonomo Volturno – diverrà un punto strategico della rete Eav. infatti, in tale impianto, verrà realizzato un nuovo posto centrale operativo per Accm multistazione che, a regime, gestirà la circolazione ferroviaria della nuova tratta Volla-Afragola alta velocità e dell’intera rete vesuviana. Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione del collegamento tra le linee vesuviane Napoli-San Giorgio e Napoli-Sorrento mediante la realizzazione di un tronco di galleria di collegamento della linea Napoli-Sorrento”.
Afragola
AFRAGOLA. Gaffe del Consigliere Gennaro Giustino. Giu le mani della politica dal caso Trimarchi

AFRAGOLA – La politica non strumentalizzi una tragedia che lascia ancora strascichi sui social da parte di soloni improvvisati che tra un caffè e un aperitivo, stando seduti fuori ad un bar, emettono sentenze, ignari delle abitudini dei protagonisti e dei fatti della vicenda.
Si è letto tanto e ci si è indignati abbastanza. La morte del povero Paolo Trimarchi ha dato la stura ad un’orda di barbari di puntare il dito contro il titolare della vineria sotto casa sua solo perché menzionato nel post di addio della vittima e ripreso con tanto di accuse dalla figlia e dalla moglie del suicida.
La vicenda è molto più complicata da come la vuole sintetizzare chi ha tutto l’interesse a far chiudere la vineria del Corso Garibaldi. I motivi del suicidio, così come dichiarato anche dal povero Paolo Trimarchi nel suo lungo post di addio, vanno oltre le scaramucce col suo vicino esercente e l’anamnesi va ricercata anche e soprattutto altrove.
Il titolare dell’enoteca per anni ha già dovuto sopportare, così come anche il povero Trimarchi – dato che la lotta era scaturita da diversi e legittimi punti di vista – una vita basata su denunce, controlli e deposizioni. Inoltre all’indomani del tragico evento all’esercente è rimasto anche l’obbligo di difendersi dal livore scatenato a mezzo social da chi superficialmente si è limitato a conoscere una sola versione dei fatti.
Ma la politica no! I soggetti politici sul territorio hanno il dovere di conoscere la storia in maniera ampia e sotto tutti gli aspetti e non devono, nella maniera più assoluta, in nome di un gioco delle parti – che oramai, a queste latitudini, dato il vuotismo dei contenuti, ha letteralmente stufato – strumentalizzare un caso del genere e giocare sulla pelle di chi è rimasto qui a risolvere i propri problemi giudiziari.
È il caso del post appena pubblicato a mezzo social del Consigliere Gennaro Giustino (leggi qui) che riferendosi al leight motiv, impazzato tra le strade e i social del territorio, che vuole il povero Paolo Trimarchi vittima suicida per uno spritz, pur di attaccare la parte politica avversa, crea un mappasone ideologico basato sulla mancanza di un regolamento che determini la gestione della movida sul territorio. Ancora strumentalizzazioni della movida. Questa volta però per un bene meno etico e più superficiale.
Il dato di fatto che si tratta di una mera strumentalizzazione politica viene determinato dal fatto che il Consiglieri Giustino non disdegna di fare riferimento al dehors chiuso in Piazza Gianturco, guarda caso, ad un’attività che espleta lo stesso tipo di servizio dell’enoteca “incriminata”. Implorando ancora altri controlli e auspicando perfino la chiusura, così come accaduto per il dehors, dell’enoteca di Corso Garibaldi, dimenticando od omettendo che le pratiche per la concessione di tale gazebo erano risultate fallaci ma siccome redatte da un tecnico, tutt’ora consigliere comunale ma all’epoca dei fatti anche amministratore della città, fu concessa l’autorizzazione seppur illegittima.
In questo caso non ci troviamo davanti ad una strumentalizzazione o peggio ancora ad una forzatura politica. La questione non è la stessa caro Consigliere Giustino, e siccome ci è scappato anche un morto che aggrava la delicatezza del tema, sarebbe utile lasciar fuori giochini o rivendicazioni politiche di parte.
Se poi, alla fine, vogliamo lasciare intendere ai più attenti cittadini che per aprire un’attività commerciale ed essere lasciati in pace o per combattere la concorenza, bisogna “affiliarsi” alla parte politica giusta, allora in questo caso i soggetti politici devono parlare chiaro. Per il resto sarebbe necessario lasciare che i processi maturino in maniera fisiologica e la verità sarà proferita dall’unico soggetto autorevole a farlo. La magistratura.
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