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Cronaca

L’asilo nido del terrore: maestra indagata per maltrattamenti sui bambini

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Giustizia è stata fatta potremmo dire, visto che i suoi comportamenti andavano avanti ormai da troppo tempo. Stiamo parlando dell’insegnante di un asilo nido di Ciorciano, in provincia di Perugia, la quale è indagata per maltrattamenti nei confronti dei piccoli, alcuni anche neonati.

In particolare, le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata dai genitori di alcuni bambini, che grazie all’ausilio delle telecamere e di intercettazioni audio all’interno della struttura, sono riusciti ad incastrare la maestra.

Pertanto, le immagini testimoniano un comportamento violento ed offensivo reiterato nei confronti dei bambini, continuamente vessati sia fisicamente che verbalmente dalla 47enne.

Ecco la nota della Procura perugina:

“Con comportamenti gravemente lesivi dell’integrità psichica e fisica dei minori affidati alle sue cure, avrebbe anche malmenato i bambini. Le condotte sarebbero state rivolti anche nei confronti di quei bambini affetti da maggiori problematiche e difficoltà, e non in grado di raccontare ai propri genitori quanto accadeva”.

Foto di repertorio e indicativa, non riconducibile alla vicenda.

Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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