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CASORIA. Il sindaco Fuccio sempre più giu, viene sfiduciato da Presidente dell’ATO rifiuti

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CASORIA – Si è tenuto ieri lunedì 18 settembre presso la sala consiliare del comune di Casoria il consiglio d’ambito Ato Na 1 per la gestione dei rifiuti presieduto dal comune di Casoria nella persona del sindaco Pasquale Fuccio.

All’ ordine del giorno l’elezione del direttore generale, Casoria tenta di eleggere il suo direttore generale dopo aver ottenuto già la presidenza. Ma con un colpo di scena i comuni di Napoli, Cardito, Caivano e parte di Afragola ribaltano il quadro e dopo l’elezione del dott Lupoli a direttore generale esperto di comprovata esperienza e dirigente in Asia Napoli, procedono ad una sfiducia del presidente Fuccio consegnando nelle sue mani una sfiducia con 17 firme su 24, mettendo in forte imbarazzo il sindaco di Casoria e la sua maggioranza. A giorni la convocazione del consiglio Ato Na1 per l’elezione del nuovo presidente.

Questo è quanto comunicato direttamente dall’ATO NA1 in merito al Consiglio tenutosi ieri e dopo la farsa del rimpasto di giunta, oltre a perdere pezzi, il sindaco Fuccio ingoia quest’altro boccone amaro, la sua discesa diventa sempre più ripida. Ovviamente questo è un dato politico importante che da qui a breve può avere serie ripercussioni anche sulla sua tenuta da sindaco di Casoria, visto che a perdere i pezzi non fa parte solo di un discorso isolato tra le mura amiche. Fuccio ha perso di credibilità anche fuori dalle mura domestiche e con questo si è ulteriormente svuotato politicamente. Ma per sapere anche i pareri di chi ha sempre recriminato una cattiva gestione della casa comunale da parte del sindaco democratico, abbiamo contattato le consigliere di opposizione Elena Vignati e Luisa Marro che davanti ai nostri taccuini hanno dichiarato: “La rivoluzione di Fuccio è fallita all’Ato1 Napoli. L’incapacità della gestione dei rifiuti e la volontà di proporre personaggi vicini all’amministrazione di Casoria , probabilmente parenti, fotografano – conclude la pentastellata – l’attuale scenario anche al comune di Casoria”.

“Era marzo 2017 quando il sindaco Fuccio annunciava con orgoglio di essere stato eletto presidente dell’ATO NA 1 – dichiara la Marro – per organizzare il ciclo dei rifiuti in 9 comuni. Ieri, 17 settembre,  il sindaco Fuccio viene sfiduciato con 17 firme su 24 dai componenti dell’ATO. Tutto si è svolto in sala consiliare dove i componenti dell’ATO erano riuniti per eleggere il direttore generale e si sono ritrovati in forte disaccordo con il sindaco Fuccio, che in maniera furbesca ed arrogante ma poco proficua ha tentato di far eleggere il suo direttore. Tentativo fallito e non solo, a fine riunione si è ritrovata la sfiducia dei componenti dell’Ato. Segno che Fuccio  non riesce ad essere aggregante neanche fuori Casoria, segno che pensa di poter assumere il suo atteggiamento da despota anche fuori città. Ma non funziona così;  la sfiducia di ieri è il segno che Fuccio non ha nessuna stima politica, è sempre più solo.

Anche in questa vicenda,  l’immagine della città di Casoria – continua la consigliera Luisa Marro – agli occhi degli altri comuni,  esce  sconfitta e mal giudicata.  Tutto ciò, per colpa di un sindaco che ormai fatica sempre più ad andare avanti, arranca in qualsiasi situazione, galleggia su un’acqua impantanata, facendo finta che tutto scorra serenamente.

Casoria sporca parla da sé. Al di là dei comportamenti talvolta poco civili delle persone, Fuccio non è stato in grado di portare alcuna innovazione nell’ATO; ne era il presidente e avrebbe potuto avere qualche chance in più per organizzare e migliorare il ciclo dei rifiuti. ED INVECE IL NULLA! Ovvero, con un sindaco presidente dell’Ato, Casoria si è ritrovata molto più sporca. D’altra parte, nessun miglioramento Fuccio ha apportato alla Casoriambiente né si è preoccupato di formulare un piano di riorganizzazione. Troppo incatenato da costrizioni  politiche. Ed anche l’isola ecologica, merito di un percorso iniziato con la precedente amministrazione e aperta da Fuccio dopo quasi due anni, non sta funzionando  facilmente a causa  di orari e servizi  mal proposti.

Insomma – conclude la Marro – mentre Fuccio si ostina, inutilmente, a diventare “sirenetto” dei social,  Casoria sprofonda sempre più”.

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Campi Flegrei, non c’è pace: nuova scossa in mattinata, lezioni sospese

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L’emergenza bradisismo non trova pace. È di poche ore fa, alle ore 10:30 circa, l’ultima scossa (di magnitudo 2.1) registratasi nei Campi Flegrei.
Alcune scuole si sono viste costrette a sospendere le lezioni e a portare gli studenti fuori i cortili.
Proprio ieri si è svolto un vertice sulla questione tra il prefetto Michele di Bari, il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, e il primo cittadino di Bacoli, Josi della Ragione. 
“Dobbiamo fare i conti con il bradisismo da sempre e oggi abbiamo gli strumenti per farlo in sicurezza. Bisogna informarsi solo ed esclusivamente attraverso le fonti ufficiali.”, queste le affermazioni del sindaco puteolano.

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Stazione Garibaldi e Campi Flegrei: presentati i nuovi progetti

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FS Sistemi Urbani ha, da poco, presentato progetti ambiziosi per Napoli Porta Est e Napoli Campi Flegrei. Una vera e propria trasformazione urbana volta a stravolgere il volto del capoluogo campano. L’obiettivo è quello della modernizzazione, dell’integrazione di diverse modalità di trasporto e della promozione dell’accesso a spazi pubblici più ampi e funzionali.
Non vi sarà soltanto una riqualificazione delle infrastrutture, bensì la creazione di nuovi spazi aperti al pubblico e aree all’insegna del green.
Il report presentato da Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari Immobiliari, ha sottolineato come i progetti di rigenerazione incrementeranno il valore degli immobili nelle aree interessate e stimoleranno anche lo sviluppo di nuovi servizi e infrastrutture.

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Napoli, trasporti marittimi: arriva il nuovo Giove Jet, il catamarano green

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Silenzioso, sostenibile, confortevole, amico dell’ambiente. Al punto da consentire una riduzione di oltre un milione di chilogrammi di emissioni di anidride carbonica all’anno, calcolati su un utilizzo medio di duemila ore. Con un abbattimento di consumi ed emissioni del 30% rispetto a quanto accadeva prima della rimotorizzazione e una serie di vantaggi complementari in termini di impatto ambientale, a cominciare da una riduzione di rumorosità e vibrazioni per una percentuale compresa tra il 30 e il 40%.
Il golfo di Napoli accoglie il nuovo Giove Jet, un’unità innovativa col target principale rivolto alla sostenibilità, il primo catamarano di queste dimensioni per trasporto passeggeri in Europa con una quadrupla Volvo Penta IPS (Inboard Performance System) IMO III, che garantisce manovrabilità e prestazioni avanzate, una maggiore facilità di manutenzione e assistenza, alti livelli di comfort a bordo, spazi più ampi ma soprattutto una riduzione consistente dell’impatto ambientale.
Nel dettaglio, i vecchi motori con sistema di alimentazione a pompe e iniettori sono stati sostituiti con motori ad iniezione elettronica ad alta pressione per una ottimizzazione della combustione e un abbattimento di consumi ed emissioni (il consumo litri/ora passa da 708 a 495).
Un sistema di trattamento dei gas di scarico e di abbattimento delle emissioni contribuisce a una ulteriore riduzione del 75% dei livelli di NOx (la somma del monossido di azoto e del biossido di azoto). I motori sono inoltre già pronti per essere utilizzati con combustibile HVO con conseguente ulteriore riduzione delle emissioni. Ancora: un sistema di monitoraggio tramite software favorirà una riduzione intelligente dei consumi di bordo. Pannelli fovoltaici sono installati sull’unità e contribuiscono al suo fabbisogno energetico.
Un profondo refitting per un’unità marittima costruita nel 1985 nei cantieri “Marinteknik Verkstadts AB” di Oregrund, in Svezia, 33 metri di lunghezza e 9.30 massimi di larghezza, con 261 passeggeri trasportabili, subito in linea nella tratta che collega Napoli alle isole del golfo.
Presentato oggi, mercoledì 24 aprile, al Volaviamare HQ del molo Beverello di Napoli, alla presenza – tra gli altri – di autorità e istituzioni politiche locali e nazionali, il Giove Jet accelera dunque la transizione “green” del Gruppo Lauro, già avviata negli scorsi anni attraverso una prima fase di refitting di alcune tra le unità che ne compongono la flotta, attiva nel servire un numero complessivo di 47 destinazioni e che proprio nel 2024 celebra l’ottantesimo anniversario dalla sua fondazione.
“Un progetto importante, che consente di innalzare il livello di tutela ambientale oltre le norme Ue tuttora vigenti e che abbiamo portato a termine grazie al sostegno del Piano nazionale di ripresa e resilienza – spiega l’amministratore delegato di Alilauro, Eliseo Cuccaro – Un intervento che rientra nella filosofia di un’impresa da sempre attenta alla sostenibilità ambientale e all’efficienza e che oggi guarda con rinnovato ottimismo alla sfida inderogabile di trasporti sempre più in linea con la tutela del pianeta, senza rinunciare ad elevati standard di efficienza, velocità, comfort e sicurezza. Alilauro punta con convinzione anche alla cosiddetta intermodalità, garantendo all’utenza itinerari in sinergia con le maggiori realtà di trasporto su gomma e su rotaia”.
Il progetto del nuovo Giove Jet è realizzato in collaborazione con Volvo Penta, leader mondiale nella gornitura di motori, dispositivi di propulsione e generatori per un’ampia gamma di applicazioni marine e industriali.
“Le trasmissioni POD sono il vero cuore tecnologico del sistema propulsivo IPS: grazie alle eliche traenti e controrotanti, che consentono di aumentare l’efficienza fino al 35%, permettono di installare motori più piccoli e di conseguenza ridurre i consumi in modo drastico, consentendo anche in un minore dimensionamento dei serbatoi a bordo e maggiori spazi disponibili”, spiega l’ingegnere Andrea Piccione, direttore commerciale Volvo Penta Italia. “Il sistema IPS, che vanta più di 20 anni di esperienza e 40.000 installazioni, consente elevatissimi livelli di affidabilità e up time – aggiunge – e si evolverà in futuro con soluzioni ibride ed elettriche, sempre minimizzando la quantità di energia necessaria a bordo, grazie all’efficienza dei POD”.

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