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Cronaca

Il pediatra la manda in ospedale: incinta a soli 12 anni. E’ stata violentata dal cugino 23enne

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Un ragazzo di 23 anni è stato arrestato dai Carabinieri di Riccione con l’accusa di aver violentato la cugina di soli 12 anni.

I fatti risalgono allo scorso 4 novembre quando una coppia di giovani genitori peruviani aveva richiesto l’intervento dei carabinieri di Riccione, subito dopo aver scoperto che la propria figlia dodicenne era in stato di gravidanza, all’ottavo mese, come accertato dai sanitari dell’ospedale di Riccione dove la minore era stata inviata dal proprio pediatra, insospettito da un anomalo rigonfiamento dell’addome.

I carabinieri della Compagnia di Riccione hanno avviato le indagini, volte ad identificare l’indagato, grazie alle quali sono riusciti a ricostruire compiutamente non solo i fatti oggetto della denuncia ma ad accertare anche che lo stesso ragazzo si era reso protagonista, nello scorso mese di ottobre, di ripetuti tentativi di abuso nei confronti di un’altra dodicenne, anch’essa peruviana e cugina della prima vittima.

Il 23enne ha poi tentato di far perdere le proprie tracce rifugiandosi presso alcuni parenti residenti a Firenze, ma i carabinieri, coadiuvati dai colleghi fiorentini, nella mattinata di ieri lo hanno rintracciato al termine di un lungo servizio di osservazione e pedinamento e, dopo la notifica del fermo, lo hanno condotto presso la casa circondariale Sollicciano di Firenze, ove attenderà la convalida del provvedimento.

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Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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