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Salute

Allarme caldo a Napoli, l’appello dei medici: “Fate attenzione alle malattie tropicali”

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Allarme caldo a Napoli, come sostengono i medici di Medicina generale della FIMMG Napoli, Corrado Calamaro e Luigi Sparano. Ecco il loro appello:

“Il passaggio da un caldo torrido a temporali che fanno precipitare le temperature, rischia di compromettere la salute di molti pazienti anziani. È fondamentale che ai cambiamenti climatici, ormai evidenti, seguano cambiamenti nelle abitudini dei cittadini più fragili. Riuscire ad evitare il proliferare di questi insetti potrebbe rivelarsi essenziale, e ormai non c’è più molto tempo per giocare d’anticipo”.

Poi, aggiungono: “In questi giorni, le temperature sono salite oltre i valori medi stagionali, causando colpi di calore ed episodi anche gravi di affaticamento e disidratazione. A differenza di quanto accadeva in passato, però, le temperature a volte crollano a causa di improvvisi temporali e si moltiplicano in questo modo anche raffreddamenti e virosi”.

Inoltre, alla preoccupazione per un clima tropicale, si aggiunge anche quella per l’arrivo di malattie finora sconosciute all’ombra del Vesuvio, quali dengue, febbre gialla, chikungunya, zika e virus del Nilo occidentale:

“Nelle scorse settimane, il Centro europeo per la Prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha redatto nuovi rapporti epidemiologici, nei quali si evidenzia la diffusione in Europa delle zanzare pericolose. Non possiamo ignorare quest’allarme, è importante che i cittadini puntino sulla prevenzione che si può realizzare solo con comportamenti avveduti. Utilizzando repellenti, coprendo gambe e braccia e scegliendo per la casa zanzariere e zampironi”.

Salute

Essere sedentari da bambini aumenta il rischio di infarto da adulti: ecco i dati della ricerca

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Secondo uno studio dell’Università della Finlandia orientale, il rischio di infarto e ictus da adulti è strettamente correlato a quanto ci siamo mossi durante l’infanzia e l’adolescenza.

In particolare, lo studio ha dimostrato che la sedentarietà da bambini e ragazzi ha ripercussioni sul cuore in età adulta, anche in soggetti con peso e pressione sanguigna normale. Infatti, secondo i dati Istat, sarebbero circa 2 milioni i bambini che nel nostro Paese non praticano sport né attività fisica.

Pertanto, il presidente della Società Italiana di Cardiologia, nonché Professore ordinario di Cardiologia e direttore della scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare all’Università di Napoli Federico II, Perrone Filardi, ha così spiegato:

“I ricercatori hanno rilevato che l’eccessiva sedentarietà, oggi molto diffusa nei bambini e negli adolescenti, appesantisce letteralmente il cuore. Studi precedenti condotti su adulti hanno dimostrato che un cuore più pesante da adulti aumenta le probabilità di infarto e ictus. I bambini e gli adolescenti quindi, dovrebbero muoversi di più per proteggere la loro salute cardiaca futura”.

A tal proposito, arriva il commento di Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e direttore dell’Istituto per la Salute del Bambin Gesù di Roma:

“Lo studio finlandese è molto interessante e arricchisce un consolidato bagaglio di conoscenze sull’importanza dello stile di vita per il benessere di ogni individuo. L’epigenetica, la scienza che ha dimostrato come i comportamenti e l’ambiente siano in grado di modulare il patrimonio genetico, ha evidenziato l’importanza di investire sull’età evolutiva per migliorare la qualità e la lunghezza della vita. I pilastri del benessere sono rappresentati da una regolare attività motoria (ludica o sportiva), che significa anche semplicemente camminare, salire e scendere le scale, correre in un prato, fare giochi all’aria aperta. A questa sana abitudine va aggiunta una corretta e varia alimentazione (privilegiando la dieta mediterranea), un sonno adeguato per durata e qualità e la regolarità intestinale. Instaurare delle buone abitudini sin da piccoli, rispettare alcune semplici regole, permettono di vivere più a lungo e in buona salute”.

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Napoli, bimbo di soli 5 mesi operato per una malformazione congenita: salvato dai medici del Policlinico Federico II

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La storia che vi stiamo per raccontare è quella di Luigi, un bimbo di soli 5 mesi che ha già combattuto e vinto la sua battaglia più importante. Infatti, dopo 35 giorni presso la Chirurgia Pediatrica dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli, è tornato a casa.

In particolare, il piccolo paziente era affetto da una malformazione congenita, l’estrofia vescicale, che colpisce un neonato ogni 30mila compromettendo organi e apparati, consistente in una rara malformazione dell’apparato urogenitale.

Pertanto, egli è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico andato a buon fine, svolto dall’equipe guidata dal professor Ciro Esposito, direttore della Chirurgia Pediatrica dell’AOU Federico II, che ha così spiegato:

“L’intervento è durato oltre 8 ore ed è consistito in una ricostruzione della parete vescicale, un reimpianto degli ureteri, una ricostruzione della parete addominale, una ricostruzione di parte dell’apparato genitale ed un’osteotomia delle ossa pubiche, vale a dire un riallineamento delle ossa per fornire adeguato spazio alla vescica. Sono interventi estremamente complessi, e proprio per questo, abbiamo costituito in Italia un team di chirurghi pediatri esperti che, grazie ad una costante collaborazione, operano nelle diverse città italiane. Ringrazio il professor Paolo Caione dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, che ha collaborato con la nostra equipe per la realizzazione di questo intervento”.

Poi, ha aggiunto: “Grazie all’innovativa tecnologia che utilizziamo, abbiamo potuto rispondere alle esigenze del piccolo Luigi e della sua famiglia, dimostrando ancora una volta di poter offrire in Campania cure di alta specialità e di avanguardia”.

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Salute

Ospedale Monaldi, rimosso tumore alla laringe col laser CO2: paziente potrà parlare senza corde vocali

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-NAPOLI- All’ospedale Monaldi di Napoli è stato portato a termine con successo un delicato intervento di rimozione di un raro tumore, un carcinoma della laringe in stadio avanzato, consentendo al paziente di riprendere a parlare senza corde vocali. Un altro successo che conferma l’eccellenza della sanità partenopea e campana

 L’operazione è stata eseguita presso l’Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria diretta dal dottor Giuseppe Tortoriello, specializzato nell’utilizzo di tecniche innovative e mininvasive per la rimozione dei tumori del tratto testa-collo.

Al paziente, un 70enne affetto da un carcinoma sarcomatoide della laringe in stadio avanzato, il tumore è stato rimosso con una fibra laser a CO2 utilizzando la visione in 3D e con un monitor ad altissima risoluzione (tecnologia 4K).

Si tratta di una tecnica che  consente di rimuovere completamente il carcinoma e che al momento viene utilizzata, oltre che al Monaldi di Napoli, solo in un altro centro italiano, quello di Torino. L’aspetto straordinario dell’intervento è che il paziente potrà tornare a parlare senza corde vocali, grazie alla salvaguardia, in sede operatoria, delle cartilagini aritenoidi, che sono anatomicamente fondamentali per preservare l’uso della voce.

Inoltre, grazie all’esame istologico intraoperatorio, che ha dato esito negativo, sarà possibile procedere alla ricostruzione meticolosa della rimanente porzione della laringe e alla successiva chiusura della tracheostomia.

L’impiego del laser e di un approccio minimamente invasivo nel trattamento di patologie come il tumore della laringe assicurano ai pazienti una riduzione delle complicanze e dei tempi di ricovero, nonché una ripresa quasi immediata. “Nuove tecnologie e approcci innovativi – dice Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli – sono i pilastri su cui vogliamo investire all’Azienda Ospedaliera dei Colli per migliorare sempre più l’offerta di salute e l’assistenza di tutti i nostri pazienti”.

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