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Cronaca

Bimba ferita a Sant’Anastasia, la famiglia rifiuta risarcimento da 5mila euro: i dettagli

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Era il 23 maggio scorso, quando una bambina di circa rimase coinvolta suo malgrado in una sparatoria a Sant’Anastasia, nella quale fu ferita alla testa mentre stava mangiando un gelato.

Pertanto, è notizia di stamane che la famiglia del 17enne coinvolto nel raid, ha corrisposto la somma di 5mila euro ai genitori della vittima, come risarcimento per quanto accaduto. Tuttavia, tale denaro non è stato accettato dai coniugi.

Pertanto, a raccontare la notizia è il deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così spiegato:

“Un vero insulto. Per loro la vita umana non vale niente. Hanno fatto benissimo a rifiutare quel risarcimento ridicolo. I genitori della bambina chiedono giustizia, che non vale certamente 5mila euro, attraverso delle condanne esemplari, cosa che chiediamo anche noi, che chiede l’intera comunità che quella sera ha dimostrato che il muro di omertà può essere scardinato. Per questi piccoli criminali e le loro famiglie la vita umana non vale niente, e l’hanno ancora una volta dimostrato. Troppe volte abbiamo visto assassini o criminali che hanno rischiato di ammazzare innocenti, cavarsela con troppo poco rispetto a ciò che hanno fatto. Qui ci aspettiamo un’inversione di tendenza”.

Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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