Resta sintonizzato

Caivano

Perché Caivano è Caivano!

Pubblicato

il

Più o meno è questa la conclusione di ogni ragionamento che quasi tutte le mattine disbrighiamo in compagnia di caffè e cornetto insieme ai soliti amici.

Si comincia sempre allo stesso modo e, tra una battuta sulle strade dissestate, sul fallimento del comune e il solito politico magna magna, si finisce con, perché Caivano è Caivano!

L’erba cresce, purtroppo, anche nella cittadina del Castello, ma non è quella buona dello spacciatore che tira a campare per quattro spiccioli che gli possano permettere una vacanza in Sicilia o l’ultimo 70 pollici al plasma, nossignore, l’erba a Caivano cresce sui marciapiedi, agli angoli delle strade, nelle rotatorie e nei terreni abbandonati alla cura del tempo ed è quella che infastidisce più di un passante.

La colpa ovviamente è del Sindaco che incurante dei bisogni dei cittadini se ne sta beatamente a casa e lascia i cittadini senza nemmeno un buono per comprarsi un macete e potersi difendere da questo abuso della natura.

Un momento, dalla regia mi dicono che il Sindaco a Caivano non c’è più, non nel senso definitivo del termine, è decaduto, la sua poltrona è vacante.

Che disastro!

Ma come? Se proprio stamattina ho letto di un cittadino che si lamentava per il mancato taglio dell’erba e accusava l’amministrazione di non saper fare il proprio lavoro e di fregarsene dei bisogni dei cittadini!

Nel bene e nel male vale sempre la regola del “dagli addosso”, l’incauto insistere e persistere, il macabro dissenso al nulla, la malcelata ipocrisia da tastiera per tirare acqua al proprio mulino che, da tempo immemore, non sforna neanche più un grissino e non sembra appagare il ludico piacere che si vive nella seconda fase descritta da Freud per cui il bambino deve farla fuori dal vasino.

Purtroppo la lamentela verso le istituzioni è ormai uso consolidato anche perché a qualcuno bisogna pure dare la colpa, come per l’immondizia abbandonata sull’asse mediano dalla camorra (non ridete, dietro ogni sacchetto si nasconde un camorrista), perché se non piovesse al governo non ci sarebbero ladri, per il parcheggio selvaggio sui marciapiedi che “dove me la devo ficcare”, delle distese di merce sui marciapiedi che impediscono ai disabili di poterli utilizzare che “ho il negozio piccolo non è colpa mia” e a tutta un’altra serie di sconcerie che se non esistessero i Sindaci sarebbe già scoppiata la rivolta dei fessi che non avrebbero con chi prendersela.

Diamo una notizia in esclusiva noi di Minformo, c’è un commissario a Caivano, le lagnanze dovrebbe sciropparsele lui, Monopoli è a casa a guardare il Grande Fratello o a leggere un libro e l’erba cresce nonostante tutto e se non ha buone radici muore.

Altra notizia è che nessun contratto è stato ancora firmato, quello per la raccolta della spazzatura da parte della Buttol ad esempio.

Sembrava che la faccenda riguardasse sempre il Sindaco che, non si sa per quale misterioso motivo, non permetteva di vergare definitivamente il rotolo con gli accordi prestabiliti dalla gara e tutti a dagli addosso, opposizione, i 4 dell’ave Maria e alcuni cittadini (attivi).

Monopoli ha cercato di spiegare più volte la sua posizione additando calcoli sbagliati da parte dei dirigenti comunali e viene tacciato di essere un bugiardo cronico, che tutto sta a posto, che la santissima e beatissima monnezza deve essere rispettata in tutta la sua dignità, e questo contratto “sadda firmare”.

Caduto il Sindaco, le carte vengono prese tra le mani dal commissario prefettizio che ne fa le veci e, dopo un mese, il contratto non è ancora stato firmato, comunque, tra l’indifferenza di tutti i politici che  sbraitavano addosso al primo cittadino per invogliarlo.

Che qualcosa sia andato storto quando il commissario ha letto i presupposti? Che qualche conto non torna e quindi il contratto non può essere firmato? Ma vuoi vedere che alla fine aveva ragione qualche assessore che si era fatto bene i conti e aveva consigliato di approfondire la questione prima di concedere centinaia di migliaia di euro alla Buttol?

La cronaca dei prossimi mesi ci dirà la verità, per il momento ci tocca attendere.

Campa asino che l’erba cresce.

Approveranno la legge elettorale e sarà colpa del Sindaco, Di Battista ha già mobilitato il popolo per farlo scendere a piazza Primo Maggio e protestare davanti alla sede del PD, colpevole di aver permesso a Monopoli di essere stato democraticamente eletto ed essere stato mandato a casa in modo legittimo.

Lo so, vi siete persi in questo ultimo paragrafo, ma non è facile nemmeno per me seguire il pensiero dell’asino caivanese di turno.

Vi lascio con un detto: ogni erba divien paglia e a incenerirla ci vuole poco.

 

Continua a leggere
Pubblicità
Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

Pubblicato

il

Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

Continua a leggere

Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

Pubblicato

il

CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

Continua a leggere

Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

Pubblicato

il

Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy