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Cronaca

Cimitile: insulta la moglie e pretende danaro, poi le incendia i vestiti. Arrestato 54enne

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CIMITILE – Da 30 minuti sono passate le 23 in Via Trivice D’Ossa, lunga strada nel comune di Cimitile. In una delle abitazioni un uomo alza la voce, insulta e minaccia la moglie. E’ ubriaco e vuole denaro, forse per bere ancora. La donna è terrorizzata perché è già successo altre volte. Perché quello che ha sentito in passato non è solo disagio ma anche dolore, al volto. Quello provocato dagli schiaffi presi senza mai aprire la bocca, in silenzio. In compagnia solo delle lacrime.

Così si arrende. Asseconda il marito e gli consegna i soldi, poi scappa di casa. Fuggendo si rende conto che la cosa giusta da fare è mettere un punto a questa storia e racconta tutto ai Carabinieri. Intanto il 54enne è fuori di sé. Distrugge tutto quello che in casa gli capita a tiro, mobili, piatti. Nessuna camera viene risparmiata. Anche alcuni abiti della donna. Quelli li brucia, rischiando di incenerire l’intera palazzina. I militari non ci mettono molto e lo trovano ancora in un appartamento ormai in subbuglio.

Lo arrestano per maltrattamenti, estorsione e danneggiamento a seguito di incendio. Ora è in carcere, in attesa di giudizio.

Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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