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Cronaca

Trova la sua sosia online e poi la uccide per inscenare la propria morte: ora rischia l’ergastolo

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L’ha cercata sui social media, l’ha contattata su Instagram e poi l’ha uccisa. Questa l’assurda e tragica storia che ha visto protagonista una 23enne tedesco-irachena, la quale avrebbe ucciso una sua sosia per inscenare la propria morte. L’episodio risale allo scorso agosto 2022, a Ingolstadt, in Baviera.

Tuttavia, la Polizia tedesca ha confermato ufficialmente i sospetti contro la giovane donna e un uomo suo complice, aggiungendo che la sospettata abbia potuto compiere l’insano gesto per sfuggire a problemi familiari.

Pertanto, la vittima si chiama Khadidja O., 23enne beauty blogger algerina di Heilbronn, nel Baden-Wurttemberg. Il suo corpo è stato abbandonato in una Mercedes con il volto coperto di sangue, ritrovato nell’agosto 2022.

Ecco le parole di Veronika Grieser, membro dell’ufficio del procuratore:

“Le indagini, ci hanno portato a presumere che l’accusata volesse nascondersi a causa di una lite familiare, e simulare la propria morte”.

Secondo una prima ricostruzione, la coppia avrebbe pianificato tutto nei minimi dettagli, cercando sui vari social i profili che facevano al caso loro, ma riuscendo ad ingannare soltanto una donna parlandole di prodotti cosmetici. Una volta incontrata l’hanno fatta salire in auto, per poi fermarsi in un tratto di bosco tra Heilbronn e Ingolstadt, e dopo averla fatta scendere dal veicolo con una scusa l’avrebbero pugnalata a morte.

Al momento, i due hanno fatto perdere le proprie tracce, anche se su di loro pendono due mandati di cattura per accuse pesantissime. Rischiano l’ergastolo.

Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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