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Cronaca

Napoli. Riapre l’Ospedale San Giovanni Bosco riconvertito in Covd Hospital

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Domani, sabato 14 novembre, riaprirà l’Ospedale San Giovanni Bosco che è stato chiuso lo scorso 30 ottobre per essere riconvertito in Covid Hospital.

Ad annunciarlo è stata l’ASL Napoli-1. Dalle ore 14 di domani verranno aperti 19 posti di degenza al secondo piano e 21 posti al terzo piano, per un totale di 40 letto.

Questi posti avranno da subito il supporto dei servizi di laboratorio analisi, radiologia e anestesiologia.

A completamento del lavori di adeguamento funzionali per garantire la sicurezza degli operatori sanitari, pervisti entro venerdì prossimo, saranno attivati anche posti di degenza specialistica: 12 posti di ginecologia e ostetricia con nido; 6 posti di ortopedia; 15 posti di chirurgia generale, vascolare e neurochirurgica; 8 posti più 4 di Unità di terapia intensiva coronarica (Utic) per la cardiologia e l’emodinamica e 4 posti di terapia intensiva post operatoria.

Ovviamente tutti i posti saranno riservati a pazienti covid positivi.

Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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