Attualità
Bomba distrugge un negozio a Napoli: catena umana di solidarietà ai Colli Aminei
Quest’oggi, a viale Colli Aminei, a Napoli, circa cento persone hanno manifestato per dire no alle intimidazioni e alle bombe della camorra e per stare al fianco di Bianca Pinelli, la titolare del punto Vaillant devastato da un ordigno esploso alle 21.30 di lunedì sera.
L’ordigno non ha provocato feriti, ma le associazioni, la municipalità e Cna, di cui Pinelli è vicepresidente in Campania, hanno avviato l’iniziativa: “Per amore della città, liberi dalla paura“.
“Questa reazione – spiega Bianca Pinelli – mi dà forza e mi spinge ancora di più a sapere di essere nel giusto, questa vicinanza mi fa capire che la maggior parte di questa città si sveglia al mattino per lavorare e dare un futuro migliore a Napoli. So che gli inquirenti stanno lavorando intensamente, a me spiace non poter dare loro spiegazioni, perché non ho avuto richieste. Se le avessi avute mi sarei preparata, invece non ho assicurazione, né telecamere, un minimo di sentore mi avrebbe fatto stare in allerta. C’è in me tanta rabbia anche perché non so il perché, mi sono scavata dentro io e i collaboratori per capire se c’è stato un passo falso e non ne vengo a capo, questo aumenta la sensazione di sentirsi inerme.
Faccio questo lavoro da 25 anni ma non ho subito nulla. Ora ricominceremo, ho una responsabilità enorme verso la mia famiglia e i miei dipendenti. Io abito qui ai Colli Aminei, abbiamo sentito il botto e pensavamo fosse stata una bombola di gas, eravamo tornati a casa da poco da lavoro e poi siamo venuti a vedere. Per me era impensabile, bomba era una parola che non esisteva che apparteneva ai film di una volta“.
Attualità
Putin e il cessate il fuoco, Zelensky: “È solo una farsa, non ci si può fidare. È una rinascita del nazismo”
Zelensky intervistato a Sky Tg 24: “Da Putin nuovo ultimatum. Quello che fa è una rinascita del nazismo. Vuole che noi diamo una parte dei nostri territori occupati, ma vuole anche quelli non occupati. Parla di regioni del nostro Paese, e lui non si fermerà. Non ci sarà un conflitto congelato”. Poi prosegue, “Putin è come Hitler, non ci si può fidare. Oggi parla di quattro regioni, prima parlava solo di Crimea e Donbass. È la stessa cosa che faceva Hitler, quando diceva ‘datemi una parte di Cecoslovacchia e finisce qui’. Sono tutte bugie”
Attualità
Campi Flegrei, in caso di eruzione: piano di fuga in 72 ore per 500mila persone
Un piano di fuga per mettere in salvo nel giro di 72 ore mezzo milione di persone in caso di eruzione del vulcano dei Campi Flegrei.
E’ quello messo a punto dalla Protezione Civile per la prima volta nel 2016, ma oggetto di recenti modifiche e ora al vaglio delle Regioni, e di cui parla oggi Repubblica sulle pagine del quotidiano.
L’ipotesi che farebbe scattare il piano d’emergenza nazionale, però, è quella di una eruzione del vulcano. Uno scenario che ad oggi non è previsto dagli scienziati. Quello che farebbe scattare il piano è il livello di colore rosso che imporrebbe una grande fuga da attuare nel giro di 72 ore a bordo di tutti i mezzi di collegamento, tra bus, navi e treni.
In particolare i cittadini di Pozzuoli, oltre 76 mila, sarebbero accolti in Lombardia, quelli di Bacoli (25mila) tra Umbria e Marche, gli oltre 11 mila di Monte di Procida tra Abruzzo e Molise. Destinazione Lazio per i residenti del quartiere napoletano di Fuorigrotta, rotta verso la Sicilia per i napoletani del quartiere Chiaia-San Ferdinando. Ma tutte le regioni italiane sarebbero coinvolte nell’accoglienza, sia pure in misura differente.
Attualità
Jabil a Marcianise, il Vescovo di Caserta a Joe Biden: “Le chiediamo un piccolo miracolo laico. L’azienda non abbandoni 420 persone”
“Egregio Sig. Presidente Biden, questa lettera non Le recherà forse meraviglia: ma di certo sono profondi i sentimenti che la ispirano. Non so perché, eppure c’è nella mia anima un misterioso ‘catalizzatore’ di speranza e simpatia per Lei. Nonostante l’abisso di tempo e di spazio che ci divide, un intero oceano, nel mio animo trovo per Lei come un «collegamento» di comunione e un ponte di speranza! Perché? Non lo so. Anzi, lo so: perché crediamo nell’unico Dio”. E’ l’inizio della missiva di Pietro Lagnese, vescovo di Caserta e arcivescovo di Capua, al presidente Usa Joe Biden. Al centro dello scritto la vertenza della Jabil, l’azienda di proprietà americana con sede in Marcianise, in predicato di trasferire altrove lo stabilimento.
La lettera è stata consegnata all’ambasciatore americano in Italia.
“Le scrivo per chiederLe un piccolo miracolo. A Marcianise c’è una fabbrica della multinazionale americana Jabil. L’azienda, secondo i manager, deve lasciare l’Italia e chiudere ovviamente il sito di Marcianise oltre le altre attività. Sono 420 le persone che rimarranno senza lavoro oltre la perdita dell’indotto e la chiusura degli altri centri italiani collegati. Eppure la Jabil non è un’azienda in perdita o poco innovativa: produce le colonnine per ricaricare le auto elettriche, le auto del presente e del futuro; sistemi di controllo ferroviario nel mercato dell’alta velocità, i treni del presente e del futuro. E tanto altro. Non sono quindi motivi economici o produttivi a motivare questo trasferimento ma, spiegano gli operai, si tratta di una strategia geopolitica degli Stati Uniti per riportare le aziende innovative in America”.
“Non vogliamo ‘armare guerre tra poveri’ – conclude Lagnese – ma Le chiediamo un piccolo miracolo laico. Intervenga per difendere questi posti di lavoro in Italia, a Marcianise. Chieda alla Jabil di trovare una soluzione alternativa, nuove produzioni. Ci affidiamo a Lei. La Madonna La ispiri e L’assista. Il Suo compito e le Sue responsabilità sono immense: per questa ragione noi, a Caserta e Marcianise, preghiamo per Lei. Grazie per quello che potrà fare e che fa per il mondo”.
(fonte: Ansa)
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