Cronaca
Marina libica attacca tre pescherecci italiani: ferito un comandante
La Marina libica ha attaccato un gruppo di tre pescherecci italiani impegnati in una battuta al largo delle coste di Misurata.
I motopesca Artemide, Aliseo e Nuovo Cosimo erano, secondo la Marina italiana, nelle acque della Tripolitania all’interno della zona definita “ad alto rischio”.
Il comandante del peschereccio Aliseo di Mazara del Vallo, Giuseppe Giacalone, è stato ferito a un braccio. L’equipaggio di un aereo da ricognizione P-72 ha riferito d’aver assistito ad alcuni colpi d’arma da fuoco di avvertimento da parte della motovedetta libica.
“È la seconda volta in una settimana che si spara ai lavoratori del mare. Non si può lasciare che tutto ciò continui” ha detto all’AGI il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci.
Aggiungendo “L’ennesimo attacco è avvenuto a 30-40 miglia di Misurata, questa volta da parte del governo libico, quello riconosciuto, che ha un nuovo premier“.
Secondo Quinci i libici “hanno sparato ad altezza d’uomo. È una novità che episodi del genere accadano al largo di Misurata“, ha aggiunto, alludendo al fatto che negli ultimi mesi e ancora qualche giorno fa minacce del genere erano arrivate da libici di Bengasi.
La fregata Libeccio della Marina militare italiana, impegnata nell’operazione ‘Mare Sicuro’, è intervenuta a circa 35 miglia nautiche dalla costa libica, a nord della città di Al Khums “per la presenza di una motovedetta della Guardia Costiera libica in rapido avvicinamento ai motopesca italiani“.
La Libeccio, che al momento della segnalazione si trovava a circa 60 miglia dalla scena d’azione, “si è diretta alla massima velocità verso i motopesca e ha fatto levare in volo l’elicottero di bordo, che giunto in area ha preso contatto radio con il personale della motovedetta”.
La fregata Libeccio “giunta in prossimità dei motopesca, ha ricevuto notizia della presenza di un marittimo del motopesca Aliseo ferito ad un braccio. L’azione è tuttora in corso e dell’evoluzione della situazione è stato dato costante aggiornamento al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini” si legge in una nota della Marina Italiana.
Cronaca
Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge
Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Cronaca
Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone
Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.
Cronaca
Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci
Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.
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