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CASTEL VOLTURNO. “Barca in difficoltà,si deve interviene”

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CASTEL VOLTURNO –  l’ammiraglio James Foggo, comandante del Comando Nato di Napoli ha dato una sua dichiarazione al riguardo alla barca in difficoltà:“Quando un marinaio incontra una barca in difficoltà deve sempre intervenire con l’obiettivo di salvare vite umane. É una regola del mare” in occasione della prima giornata dell’ Hub e continua dicendo:  “La Marina opera in completa autonomia e può decidere anche le modalità di intervento” poi prosegue con: “L’immigrazione è un problema prettamente internazionale, per questo la Nato ha capito che doveva dare nuovo impulso alla sua azione e soprattutto cercare di capire e analizzare le cause del fenomeno per poi agire. L’Hub di direzione strategica della Nato per il Sud ha proprio questa funzione”.

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Caivano

CAIVANO. Altro caso di malamministrazione dei Commissari Prefettizi. I genitori degli alunni della Milani si rivolgono a Ciciliano

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CAIVANO – Mentre il Governo, anche in vista delle prossime elezioni europee dove spera che tutto il popolo gialloverde voti “Giorgia”, continua a devolvere moneta sonante – è di stamattina la notizia dell’accordo tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e la Regione Campania in cui Invitalia gestirà altri 15 milioni di euro per il rilancio produttivo del territorio – a Caivano manca la gestione dell’ordinario.

A distanza di qualche settimana dall’approvazione del rendiconto relativo all’anno 2023 in cui si è registrato un avanzo libero di 4 milioni di euro, i commissari prefettizi non hanno ancora informato la cittadinanza su come vorrebbero investire questi soldi. Ora non hanno più alibi. Le strade si presentano come groviere e vanno aggiustate, la manutenzione ordinaria delle scuole e degli impianti va assicurata.

Un altro caso di malamministrazione si è registrato all’interno del plesso scolastico “L. Milani” dove alcuni genitori hanno dovuto allarmare la dirigente scolastica poiché tra l’erba alta e incolta hanno trovato alcune carcasse di topi morti e nidi di calabroni. La conseguenza a tutto questo è che ieri i bambini sono entrati con un’ora e mezza di ritardo a causa del panico scaturito tra le ansie dei genitori.

Assicurare la manutenzione nelle scuole, così come prevedere l’accensione dei riscaldamenti in tempo utile, deve essere una priorità per un Amministratore, ma la terna commissariale ci casca di nuovo e dopo il disservizio dei riscaldamenti ad ottobre scorso, adesso la poca attenzione è rivolta alla cura del verde all’interno dei plessi scolastici, al punto tale che i genitori, riuniti in una class action e non sapendo a chi rivolgersi, data l’austerità installata dai commissari prefettizi, hanno cercato di scrivere una missiva indirizzata al Commissario Straordinario Fabio Ciciliano.

La lettera recita così: “All’attenzione del Commissario Ciciliano, Noi rappresentanti dell’I.C. Milani desideriamo segnalarLe la vergognosa situazione in cui vertono tutte le aree esterne dell’istituto, con particolare attenzione alle aree verdi di Via Monteverdi e Via Bellini.
È evidente che il problema sia ormai fuori controllo con le erbacce che hanno invaso e inglobato i vialetti e i balconi di accesso alle aule rendendone difficile l’utilizzo.
Se da genitori vogliamo esprimerLe la nostra più profonda preoccupazione al riguardo, soprattutto in un periodo già di per sé critico per i soggetti allergici e nondimeno per l’altissimo rischio di proliferazione di animali e insetti, da cittadini caivanesi è con immenso rammarico che constatiamo il totale abbandono dei beni comunali e la completa assenza di cura e interesse verso la parte più fragile della comunità: i bambini.
Chiediamo dunque un intervento tempestivo che ponga rimedio a questa situazione e per il futuro suggeriamo di porre in calendario gli interventi di manutenzione ordinaria, ponendo al primo posto gli interessi degli studenti”.

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Caivano

CAIVANO. Flop Carovana Rosa. Quanto dichiara Dispenza indigna la parte sana della città, compreso il Direttore di Minformo

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CAIVANO – Ero molto combattuto dal dover esprimere la mia opinione su quanto dichiarato dalle autorità caivanesi all’indomani del flop – perché in questa città è ora di dare il nome giusto alle cose – ottenuto all’evento della Carovana Rosa al Parco Livatino.

È giunta l’ora di dire basta alle strumentalizzazioni, alle etichette e agli opportunismi. Caivano è si terra di camorra, di politici corrotti e di assoggettamento alla criminalità. Ma Caivano è anche città di gente perbene, laboriosa, professionisti, artisti e sportivi che militano nelle più alte categorie nazionali.

Il flop all’evento del Giro d’Italia non è dovuto alla mancata voglia di recepire segnali di legalità da parte dei caivanesi come dichiarato dal viceprefetto Filippo Dispenza ma è dovuto ad una scarsa organizzazione e ad una scarsissima Comunicazione e chi lo sta scrivendo, parla con cognizione di causa, dato che si vanta di essere un professionista serio e perbene della società caivanese nel campo della Comunicazione.

Un evento nato e finito nell’inesistenza mediatica assoluta. Nessuno sapeva di questo evento e per giunta organizzato in un Parco, dove bastava solo bonificarlo e sorvegliarlo per sottrarlo ai narcotrafficanti e tossicodipendenti non certamente per usarlo come centro nevralgico degli eventi cittiadini. Un evento locato in un parco dislocato, lontano dal centro, organizzato di mattina quando la gente perbene di Caivano lavora e dove le massaie che avrebbero dovuto accompagnare i figli, non si sarebbero mai sognate di fare chilometri a piedi sotto il sole.

Per questo motivo, chi è incapace di amministrare e chi non conosce il territorio, deve smetterla di fare il Polizione dell’Interpol con la convizione di essere venuto a Caivano a fare una guerra metropolitana contro 36mila camorristi e spacciatori.

Assumersi le proprie responsabilità e ammettere di stare a governare male una città complesssa come Caivano è la prima di ogni azione nobile e onesta che si potrebbe fare.

Perchè se si vuole scendere sul personale contro ogni caivanese – dato che io dalle dichiarazioni di Dispenza mi sento più che offeso – col famoso sistema del “chi songhe io e chi si tu” allora chiedo al viceprefetto Dispenza di spiegare ai caivanesi cosa è successo nel suo recente passato a Vittoria in Provincia di Ragusa quando anche lì ricopriva il ruolo di Commissario Prefettizio?

I colleghi giornalisti siciliani de “isiciliani.it” tra la primavera e l’estate del 2020 scrivevano di un rapporto di amicizia tra il Commissario Dispenza e un certo Antonio Calogero Montante imprenditore ex icona antimafia, condannato in primo grado dal Tribunale di Caltanissetta a 14 anni di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso. Scrivevano inoltre, che grazie a tale rapporto si è agevolato l’assuzione del figlio di Dispenza ad opera della Ksm e, in successione, di altre società del gruppo, e che tale assunzione è inserita dagli inquirenti nella lista dei favori richiesti a Montante e da questi concessi.

Sono sicuro che il Dispenza saprà giustificare queste accuse ricevute in passato e sono sicuro che la sua integerrimità farà sì che egli risulti totalmente estraneo a questi fatti ma i quesiti sorgono solo per fare una riflessione insieme al commissario e ai lettori che mi leggono.

Vorremmo essere sicuri che oggi chi ci amministra e chi addita i caivanesi come quelli ostativi nei confronti della legalità sia per primo lontano anni luce da certi ambienti e sapere se sono vere o no quelle notizie riportate dai colleghi. Tutto qui!

Anche perché il Commissario Dispenza, come tutti quanti gli esseri umani, non è un uomo unto dal Signore né detiene il monopolio dell’antimafia ma deve comoprendere solo che è il contesto in cui è stato catapultato è montato solo come un caso mediatico e strumentale e il fatto che oggi tutti i caivanesi siano vittime di etichette e generalizzazioni negative non fa altro che indignare la parte sana della città che stanca ora grida BASTA! Quindi BASTA!

Un umile caivanese onesto stanco delle strumentalizzazioni e che pretende rispetto dalle autorità!

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Politica

SANT’ANTIMO. Più di 300 persone in piazza per Marzocchella. Gli altri due candidati a sindaco giocano a nascondino

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SANT’ANTIMO – Grande successo ieri sera della coalizione a trazione Nicola Marzocchella, più di trecento persone sono accorse in piazza ad ascoltare la voce dei candidati al Consiglio comunale e del Candidato a Sindaco della coalizione volta al civismo.

Un evento ben organizzato che è durato poco più di un’ora, tempo utile per illustrare il programma, le visioni, i problemi, le risposte ai feedback negativi e alle strumentalizzazioni provenienti dalle fazioni opposte.

Tutta la coalizione si è schierata contro l’uso blasfemo che si è fatto dell’iconografia della Sacra Famiglia e alcuni candidati hanno sollevato l’attenzione verso l’uso propagandistico-politico che qualche parroco locale fa del pulpito in chiesa.

È innegabile il successo ricevuto ieri da Marzocchella, la piazza era gremita e gli scrosci degli applausi erano frequenti, ma dal punto di vista giornalistico ci saremo aspettati una battaglia elettorale sparsa per le piazze della città.

Come di solito accade in questi casi, ogni candidato sindaco occupa una piazza della città e almeno nei primi due giorni dalla presentazione delle liste, il cittadino ha potuto farsi la propria idea ascoltando la voce dei vari candidati nelle diverse coalizioni.

A Sant’Antimo gli altri candidati, oltre Marzocchella, ossia Massimo Buonanno e Domenico Russo, preferiscono attaccare, schernire e scendere sul personale dei propri avversari attraverso gli spazi autogestiti, senza contraddittorio, della tv locale accondiscendente.

La piazza fa paura? Il confronto col popolo fa paura? O semplicemente il timore di aggregare molte persone in meno rispetto al competitor? Fatto sta che la politica è cambiata, oggi i candidati posticci, quelli privi di contenuto, preferiscono le vetrine virtuali, preferiscono trincerarsi dietro telecamere e fotocamere, promuovere la loro faccia d’angelo evitando il contatto diretto col cittadino per paura di “infettarsi”, colpevole forse anche la pandemia che ha terrorizzato e terrorizzerà intere generazioni sul tema del contagio.

Ma bando alle ipotesi, il sottoscritto realmente vorrebbe assistere ad un sano confronto tra i tre candidati a Sindaco e dato che sui profili social di Russo e Buonanno non vi è traccia di locandina che rimanda ad un appuntamento in piazza, rivolgo il mio invito ai tre candidati a Sindaco di Sant’Antimo per un vero e proprio confronto all’americana presso gli studi della Smart Tv di cui mi fregio essere il Direttore, con regole prestabilite uguali per tutti, e tempi di risposta uguali per tutti. Sono convito che così si possa offrire una giusta imparzialità e il popolo santantimese che potrà seguire il confronto anche in modalità ondemand, avrà dopo sicuramente le idee più chiare.

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