Cronaca
Maltrattamento di animali nel Parco Nazionale del Vesuvio: nei guai un 50enne
I carabinieri forestali della stazione di Marigliano, insieme a quelli della stazione parco di Ottaviano e a personale dell’ASL veterinaria, hanno ispezionato un’area protetta che ricade nel Parco Nazionale del Vesuvio.
Un 50enne di Ottaviano è stato denunciato per maltrattamento di animali perché è risultato essere gestore di animali in pessime condizioni fisiche. Nel fondo vi erano cavalli, cani, galline, maiali vietnamiti, asini e capre tibetane.
Due cavalli si presentavano magri, con muscoli posteriori quasi concavi. Un altro, invece, era ferito alla zampa posteriore sinistra con mosche carnaie che infestavano il taglio. Nei box dove erano ospitati i cani erano depositate al suolo feci di topo. Nelle ciotole non c’erano acqua e cibo, lo stesso negli stalli dove erano chiusi i maiali.
I militari hanno poi scoperto due carcasse, una di un maiale e una di un cavallo, seppellite nel terreno.
Il 50enne è stato anche sanzionato dall’asl veterinaria per oltre 30mila euro e segnalato all’UTC per presunte violazioni del testo unico sull’edilizia.
Cronaca
Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge
Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Cronaca
Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone
Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.
Cronaca
Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci
Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.
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