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Frattamaggiore

FRATTAMAGGIORE. Urbanistica, rifiuti e politiche sociali. Il Sindaco è su una polveriera

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FRATTAMAGGIORE – L’elezione del sindaco Marco Antonio Del Prete a “Città Metropolitana” ha solo indorato la pillola rispetto alle amarezza in coalizione. Il sindaco è seduto su una polveriera e il verdetto del voto ha dimostrato che in coalizione ha dei franchi tiratori che non l’hanno votato nemmeno a “Città metropolitana”.

La caccia ai franchi tiratori in maggioranza è aperta e i nomi sono sulla bocca di tutti. Ufficialmente tre ma in realtà “contando” i voti a Casoria da Frattamaggiore ne mancano almeno 4 di voti per Del Prete. Un boccone amaro per il primo cittadino addolcito, come detto, dall’elezione. A dimostrazione che la tensione nell’ambiente locale al Municipio è tutt’altro che sopita.

Infatti, pure l’opposizione vorrebbe riorganizzarsi su alcuni temi molto rilevanti. Rifiuti e urbanistica in primis. Due settori che potrebbero riservare scenari al vetriolo sia per inchieste giudiziarie in corso che coinvolgono il livello politico, dalle elezioni ad oggi, e sia che si potrebbero aprire qualora si iniziassero dei seri controlli sui cantieri autorizzati con regolare licenza. L’opposizione vorrebbe chiedere attraverso atti ufficiali se sono stati eseguiti i controlli sui cantieri soprattutto legati a quelli i cui progetti sono firmati direttamente da tecnici consiglieri comunali e capire se è tutto in regola. Qualora i controlli non ci siano stati e nemmeno le necessarie verifiche di conformità tra carte presentate all’ufficio e reale stato dei luoghi, procedere immediatamente ai sopralluoghi per evitare che l’intreccio tra politica e cemento possa produrre nuove distorsioni in città. A questo poi si deve aggiungere il capitolo delle politiche sociali i cui appalti sono finiti in una inchiesta dell’Antimafia che ha riprodotto un quadro inquietante, coinvolgendo figure che da sempre legate al doppio filo con la politica frattese ma nemmeno di questo si parla. Né una discussione in aula, né risultano seri provvedimenti all’Ambito per stravolgere totalmente il registro di quanto fatto fino ad oggi.

Non perché c’è già una sentenza di condanna ma gli indagati hanno il diritto di difendersi in piena autonomia ma lontano da quegli uffici e soprattutto lontani dalle nuove procedure. Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato è sempre lo stesso.

Il silenzio in aula dell’opposizione anche è frastornante su politiche sociali, ambiente e urbanistica e dimostrazione che la politica a Frattamaggiore è frastornata; una parte pensa agli interessi e l’altra se ne frega. Un clima di silenzio surreale che testimonia la tensione e l’imbarazzo per quanto è già uscito fuori e soprattutto per quanto potrebbe uscire se ci fosse un’azione di controllo più seria e continua da parte almeno della minoranza. Il fronte guidato da Francesco Russo assicura che si stanno svolgendo delle verifiche e a breve inizieranno ad arrivare atti ufficiali rispetto ad un’azione di controllo che, diciamo la verità, ad oggi latita come l’azione di governo. Un paese fermo, immobile, imprigionato tra i suoi mille problemi ed una questione morale che rischia di diventare sempre più ingombrante.

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Frattamaggiore. Oltre 12 chili di droga sotto al letto, tradito dall’odore, 22enne arrestato

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I carabinieri della stazione di Frattamaggiore hanno arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio Gaetano Chianese, 22enne del posto già noto alle forze dell’ordine. Durante una perquisizione è stato trovato in possesso di 12 chili di hashish, 68 grammi di cocaina e materiale per il confezionamento delle dosi. Lo stupefacente era nascosto in un borsone, occultato sotto al letto di una camera. A tradirlo l’odore intenso, immediatamente percepito dai militari. Non solo droga. In casa anche 57 proiettili a salve, 1 passamontagna e 1 sfollagente. Il 22enne è stato portato in carcere, in attesa di giudizio.

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Tragedia a lavoro. 20enne muore dopo essere rimasto incastrato in una macina industriale

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Una fine atroce per un ragazzo di appena 20 anni, Raffaele Vergara, strappato alla vita dopo un grave incidente sul lavoro. Questa mattina a Frattamaggiore, in via Sossio Russo, il giovane è morto dopo essere rimasto incastrato in una macina industriale. Le circostanze dell’incidente sono ancora poco chiare. Teatro della tragedia è il consorzio industriale della ditta Delifood. Secondo una prima ricostruzione operata dai carabinieri, Raffaele sarebbe rimasto incastrato all’interno di un macchinario utilizzato per la macina delle spezie decedendo sul colpo. Sul posto il Pm di turno della Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Nil di Napoli, i Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e personale dell’Asl Napoli 2 Nord. Indagini in corso. Probabilmente verrà disposta l’autopsia sulla salma del ragazzo. Presenti sul luogo della tragedia anche i genitori, originari di Crispano.

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Frattamaggiore

FRATTAMAGGIORE. L’arroganza continua anche con maggioranza allargata. Sorteggi a porte chiuse

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FRATTAMAGGIORE. Un altro episodio sconcertante si registra nella casa comunale che testimonia quanto ormai la situazione rischi definitivamente di degenerare.

Terzo settore, il tanto chiacchierato dirigente Raimo, spesso al centro addirittura del dibattito politico e considerato l’uomo con “superpoteri” al Municipio. Mentre si svolge il sorteggio per affidare una gara d’appalto, l’apertura delle buste contenti le varie offerte presentate dalle ditte partecipanti, dove per termini di legge quest’operazione dev’essere pubblica. A Frattamaggiore nulla è scontato. Tanto è vero che un consigliere comunale l’altra mattina decide di assistere alla regolarità delle procedure e si presenta presso gli uffici dove si sta svolgendo il sorteggio. Trova la porta chiusa e tutti dentro. Bussa, nessuno apre.

Probabilmente non vogliono occhi indiscreti. Il consigliere di maggioranza chiama la polizia per segnalare lo sconcertante episodio; le forze dell’ordine arrivano al Municipio e verbalizzano tutto tra lo stupore dei consiglieri presenti e l’imbarazzo del dirigente Raimo che ancora una volta torna a far parlare di sé dopo i fatti messi in evidenza dai consiglieri dell’opposizione sui rifiuti.

Un altro episodio assurdo: com’è possibile che a Frattamaggiore un consigliere comunale per impedire che si possa svolgere un sorteggio per un appalto a porte chiuse è costretto a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine?

Ombre sulle politiche sociali, dove addirittura l’inchiesta ha svelato il filo che lega la camorra, le cooperative vincitrici di gara, i burocrati dell’Ambito e i loro indissolubili legami con la politica.

Ombre sul settore dei rifiuti tra proroghe e debiti fuori bilanci che meritano approfondimenti; le ombre sulle concessioni che riguardano cantieri dove c’entrano i consiglieri comunali, alcuni finiti pure sott’inchiesta.

La lista è lunga ma basta questo spaccato per comprendere che siamo di fronte ad un pentolone a pressione che rischia di scoppiare da un momento all’altro. Ma la storia del consigliere Giovanni Pezzullo costretto a chiamare una volante di polizia per farsi aprire la porta ed evitare che si svolgesse un sorteggio per un appalto in spregio alla legge, è l’emblema di una situazione che rischia di degenerare.

L’opposizione di “LiberiamoFratta” non riesce ad incidere su quanto ogni giorno si consuma in quelle stanze e menomale che i consiglieri di maggioranza non hanno abdicato al ruolo di controllo che spetta ad ogni singolo componente dell’Assise, ben oltre l’appartenenza alla minoranza o alla maggioranza. La polizia, ovviamente, ha verbalizzato tutto e si aggiunge un altro tassello a chi ci vede nella gestione dell’Ente delle zone d’ombra non più trascurabili.

Persino i movimenti liberi di consiglieri comunali diventano oggetto di velate minacce, di toni alti, per evitare che si possa disturbare la cabina di regia che opera dalle politiche sociali fino a tutti gli altri settori. E nemmeno di fronte alle inchieste della Procura si decide di arretrare ma, al contrario, ci si spinge sempre più in là dimostrando un’arroganza dovuta quasi ad una convinzione di impunità che la storia dimostra non appartenere a queste terre.

E il sindaco continua a restare in silenzio. I suoi stessi consiglieri comunali si rivolgono alle forze dell’ordine per evitare la degenerazione nei settori e lui fa finta di niente. La domanda sorge spontanea: incapacità o complicità? Perché non interviene di fronte a casi così chiari ed eclatanti? E Del Prete continua a far finta di nulla? Altra domanda: Del Prete ha azzerato l’opposizione per allargare la condivisione oppure solo perché pensava che una volta tutti in maggioranza, nessuno avesse più controllato cosa accade negli uffici?

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