Caivano
CAIVANO. Rinviati a giudizio Buttol, Cappelluccio, Vito Coppola, la sua assistente, l’ex Sindaco Monopoli e l’ex Consigliere Mariniello
CAIVANO – Inizia il processo sulla gara dei rifiuti ai danni della Buttol srl assegnata nel 2016 sotto l’Amministrazione Monopoli.
Gli indagati che diventano imputati, perché il Sostituto Procuratore Maurizio Giordano ha deciso di rinviarli a giudizio e fissare la data dell’udienza preliminare il giorno 17 ottobre 2022 presso il Tribunale di Napoli, sono Anti Luigi Cappelluccio, Antonio Cappelluccio, Onofrio Miele, Costantino Di Lorenzo, Magda Ricciardi, il dirigente del Comune di Caivano che assegnò l’appalto alla Buttol srl Vito Coppola, la sua assistente Carmela Frezza, un’altra dipendente comunale Teresa Pigliacelli, l’ex Consigliere Fabio Mariniello, l’ex Sindaco di Caivano Simone Monopoli e la stessa Buttol srl.
Ad Anti Luigi Cappelluccio gli vengono contestati i reati di Delitto colposo contro la salute pubblica, Truffa, Turbata libertà degli incanti pubblici, Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio con l’aggravante di averli commessi in concorso con altre persone.
Anti Luigi Cappelluccio, anche se non risultante dalle Visure camerali della Buttol srl viene riconosciuto come Amministratore de facto dell’azienda e factotum della stessa. Infatti nelle varie intercettazioni e indagini svolte dalla magistratura è sempre lui l’elemento che intesse rapporti con le varie pubbliche Amministrazioni e gestisce gli interessi della ditta vincitrice dell’appalto di raccolta rifiuti nel Comune di Caivano.
A Vito Coppola, maxi dirigente dell’epoca del Comune di Caivano, così come alla sua assistente Carmela Frezza gli vengono contestati i reati di Turbata libertà di incanti pubblici, Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio con l’aggravante di ricoprire un ruolo da dipendente comunale abusando della propria posizione per favorire l’aggiudicazione della gara alla Buttol srl rivelando informazioni sulla graduatoria e sui punteggi delle ditte partecipanti e modificando l’offerta della ditta aggiudicataria in cambio di regalie personali come una ipotetica tangente di 500€ intascata dall’assistente Frezza Carmela e il noleggio a lungo termine di un auto modello Hyunday con contratto intestato a Frezza Carmela ma auto di fatto usata dal maxi dirigente Vito Coppola.
All’ex Sindaco Simone Monopoli e all’ex Consigliere Fabio Mariniello viene contestato solo il reato Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio con l’aggravante di occupare un ruolo fondamentale nelle istituzioni e quindi all’interno dell’ente assegnatario. Fabio Mariniello è accusato di favorire l’esito della gara in cambio del fitto di un terreno appartenente alla sua famiglia da parte della ditta aggiudicataria da usare poi come deposito degli automezzi mentre all’ex Sindaco viene sollevata l’accusa di aver agevolato l’esito della gara in cambio di posti di lavoro da assegnare a diciassette persone indicate dall’ex fascia tricolore.
Ovviamente tutte le parti in causa dovranno dimostrare la loro innocenza in fase di processo e vi terremo aggiornati, come sempre, sugli eventi che accompagneranno il procedimento penale.
Afragola
Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva
Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.
Caivano
CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni
CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.
Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.
I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?
Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.
Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.
All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: “Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.
Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.
Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.
Caivano
Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso
Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.
Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.
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