Resta sintonizzato

Attualità

Caivano, ecco la lettera di una docente sullo stupro delle due cuginette

Pubblicato

il

La violenza sessuale perpetrata ai danni delle due cuginette a Caivano, ha smosso la coscienza di molti su un fenomeno sempre più frequente nel nostro Paese. A tal proposito ecco la lettera di Giovanna D’Angelo, docente presso un liceo di Caivano:

“Sono una docente. Sono nata e cresciuta nell’area nord della città metropolitana di Napoli: enormi distese di cemento per lo più intervallate da interminabili file di auto e asfalto consunto. Insegno a Caivano, comune di circa 36,000 abitanti, in un liceo situato in un bellissimo ex complesso monastico del 1856, a tre kilometri dal Parco Verde. Caivano è per me casa; lo è nel suo disordine, nel traffico, nelle strade dissestate, nei servizi carenti, ma lo è soprattutto nei sorrisi dei miei studenti e delle mie studentesse. Sono ragazzi e ragazze come gli altri: qualcuno proviene da famiglia più agiata, possiede abiti griffati e uno scooter, altri provengono dalle famiglie del Parco Verde; famiglie di umili e onesti lavoratori e lavoratrici che, nella precarietà e difficoltà di un territorio che offre poche opportunità, si adoperano cercando di insegnare ai propri figli e figlie un valore che sembra ormai perso: l’importanza del riscatto. Il riscatto dallo stigma di provenire da un quartiere che un tempo è stato pensato per ospitare coloro che avevano perso la casa a causa del sisma del 1980, ma che è presto diventato terreno di sopruso, illegalità e degrado sociale; il riscatto dal provenire da famiglie dove l’istruzione non aveva un ruolo, famiglie per cui le istituzioni sembravano poter offrire poco supporto. Quell’idea di riscatto è per queste famiglie affidata alla scuola, all’importanza della cultura, alle persone che con la loro opera di sostegno, inclusione, trasmissione della conoscenza e importanza della cultura, offrono opportunità di crescita e creazione di un futuro consapevole per tutti i giovani. No, non è facile riuscire a costruire un ambiente di apprendimento e di socialità in questo territorio: la speranza è continuamente offuscata dalle risorse limitate e da istituzioni che appaiono spesso lontane; eppure l’entusiasmo e lo sforzo congiunto e costante, non hanno mai smesso di plasmare un liceo che è diventato presidio di legalità e cultura sul territorio”.

Poi, prosegue: “L’abnegazione e la visione del Dirigente e dei docenti hanno contribuito a trasformare il semplice edificio scolastico in casa per molti studenti: il Liceo Braucci è divenuto luogo di attività teatrali, convegni scientifici e letterari, spettacoli musicali, incontri di sensibilizzazione su temi sociali; e lo è diventato grazie all’impegno di tutti coloro che rendono la scuola non solo una comunità di buone pratiche ma il simbolo del progresso, un baluardo di legalità che cerca di imporsi sul degrado, che si adopera per sovrastare l’incuria morale e sociale a cui certi territori sono abbandonati. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana; la seconda parte dell’articolo 3 della Costituzione Italiana è la vera espressione del valore delle Istituzioni democratiche, che si impegnano quotidianamente a rendere possibile la partecipazione di tutti alla vita del Paese: nessuno deve restare indietro, nessuno dev’essere condannato dal luogo di nascita, di provenienza! È grazie all’azione strenua, alla vocazione appassionata degli educatori, rappresentanti dello Stato, che anche in luoghi che saltano agli onori delle cronache solo per brutalità e violenza, i giovani possono trovare il vero spirito di riscatto e senso civico. Caivano è anche questo: il coraggio, la gioia e il senso d’iniziativa dei docenti e degli studenti e delle studentesse che sono il vero futuro del territorio”.

Giovanna D’Angelo

Attualità

San Gennaro fa davvero il miracolo: abbraccio tra Borbone e Savoia

Pubblicato

il

Storico abbraccio tra Emanuele Filiberto di Savoia e Carlo di Borbone nella Cattedrale di Napoli in occasione del Miracolo di San Gennaro.
Un gesto avvenuto davanti alla folla dei fedeli, a dispetto della storica diatriba tra le due famiglie reali. Il primo ad arrivare questa mattina nel Duomo è stato Carlo di Borbone, seguito pochi minuti dopo da Emanuele Filiberto.

L’esponente della famiglia dei Savoia, dopo la celebrazione, ha stretto la mano e ha scambiato alcune frasi con il Governatore della Campania De Luca e con il Sindaco di Napoli, Manfredi.

Continua a leggere

Attualità

Vincenzo in coma dopo aver contratto la meningite: il 14enne è tornato a casa

Pubblicato

il

Arrivano finalmente buone notizie per la famiglia di Vincenzo Caterino, il 14enne finito in coma dopo aver contratto la meningite.

Infatti il giovane è tornato a casa e a darne notizia è il papà Pasquale, presidente dell’Albanova, con un lungo post sui social:

“Venerdì 30 Agosto, mio figlio Vincenzo manifesta una semplice febbre, un po’ alta ma può capitare. Lui ci ha abituati a queste influenze, che poi magari in un paio di giorni vanno via e dobbiamo pregarlo di rimanere a casa. Sabato sera, dopo un pomeriggio normale di febbre (sale e scende), Vincenzo non risponde più normalmente ai nostri dialoghi e alle nostre domande. Comincia un grande spavento, Pronto Soccorso prima a Pineta Grande, supportato dal mio amico e dottor Francesco Petrillo, poi al Santobono in codice rosso”.

Tac d’urgenza, lo spettro della meningite, poi la firma e l’autorizzazione ad un intervento alla testa d’urgenza per una grave infezione in atto. Vincenzo viene operato e riceve numerosi messaggi d’affetto e di speranza da tutta Casal di Principe e dalle zone limitrofe, oltre che da ogni parte d’Italia.

Poi, nei giorni successivi, i miglioramenti e il buio che comincia a dilatarsi:

“Vincenzo era stabile nella sua criticità poi il 4 settembre, quasi inspiegabilmente a detta degli stessi medici, la risonanza magnetica ha mostrato importanti miglioramenti a tal punto da stubarlo e provare piano piano a svegliarlo. Nel frattempo era arrivata la diagnosi: meningite tipo C. Risveglio complicato ma subito si sono visti miglioramenti, altri 3 giorni in rianimazione, dove lo potevamo prima vedere solo attraverso un vetro, poi piano piano cominciare a stargli vicino. E allora ecco un nuovo importante passo avanti, con Vincenzo che viene trasferito nel reparto di terapia sub-intensiva e, dopo altri 12 giorni, ritorna finalmente a casa. Oggi sta bene, non ha riportato alcun danno neurologico. Un vero e proprio miracolo per il quale voglio ringraziare tutti i medici, il personale sanitario del Santobono, la mia famiglia e ancora tutti quanti voi. Grazie”.

Continua a leggere

Attualità

Napoli, si è sciolto il sangue di San Gennaro

Pubblicato

il

Alle 10.01 di questa mattina, presso la Cappella del Tesoro nel Duomo di Napoli, si è sciolto il sangue di San Gennaro. Un evento straordinario per tutta la città partenopea, simbolo di tranquillità e serenità per tutti, poiché il mancato scioglimento viene visto come segno di sventura.

Si tratta del secondo miracolo dell’anno, dopo quello del primo sabato di maggio e in attesa della celebrazione rituale di dicembre.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy