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Cronaca

Denise Pipitone, la madre a ‘Chi l’ha visto?’: “Abbiamo scoperto cimici in casa mia, erano ancora funzionanti”

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In occasione dell’ultima puntata di ‘Chi l’ha visto?’ Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bimba scomparsa nel settembre 2004 a soli 4 anni, ha denunciato la presenza di cimici in casa sua a Mazara del Vallo.

In particolare la donna ha rivelato i dettagli del ritrovamento di due dispositivi di ascolto occultati all’interno delle prese elettriche della sua abitazione. Le cimici sono state rinvenute nell’androne e in cucina. Ecco quanto ha spiegato Piera Maggio:

“Quando le abbiamo trovate erano caldissime, probabilmente funzionanti. Erano installate dentro le prese, una l’abbiamo trovata in una presa nell’androne e l’altra nella famosa cucina dalla quale Denise è uscita prima di scomparire”.

Pertanto la Procura ha aperto un’inchiesta per violazione della privacy, nonostante non si escluda il coinvolgimento delle autorità giudiziarie in indagini precedenti. “Se le cimici vengono installate per un’indagine, devono avere un inizio e una fine. Ben vengano se le hanno installate per indagare, perché la mia famiglia non ha mai avuto nulla da nascondere. Ora bisogna capire se c’era una regia, se qualcuno ha ascoltato per chissà quanto tempo ciò che si è detto in questa casa”, ha sostenuto la Maggio.

Poi, ha aggiunto: “Alcune in passato le abbiamo trovate in stanze private”.

Cronaca

Omicidio Coppola a Casoria, la Cassazione conferma la condanna a 19 anni per il suo assassino

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Era l’8 aprile 2021 quando il 27enne Gianluca Coppola venne ferito a colpi di pistola a Casoria, morendo poi il 18 maggio successivo in ospedale a causa di sopraggiunte complicazioni.

Stando alla ricostruzione dell’epoca egli fu ucciso dal 30enne Antonio Felli per gelosia, poiché ex fidanzato della ragazza che la vittima frequentava quando è stato ucciso. Pertanto la Corte di Cassazione ha confermato la condanna in appello a 19 anni di reclusione per Felli.

Ecco il commento del deputato Francesco Emilio Borrelli:

“Finalmente giustizia è stata fatta, ed è confermata. Anche se alle fine l’assassino poi uscirà di galera e la sua condanna finirà, mentre il dolore per i genitori ed i familiari di Gianluca resterà a vita: per loro si prospetta un ergastolo di strazio, come già stanno vivendo. La giustizia dovrebbe fare sempre il suo corso condannando duramente gli assassini a cui, sin troppo spesso, vengono inflitte pene irrisorie rispetto alla gravità dei loro crimini. Prima ancora di questo, però, occorre fare prevenzione perché non è giusto che per far sì che cambino le cose e far smuovere le acque debba morire un giovane innocente: serve la presenza continua dello Stato sul territorio”.

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Cronaca

Giovane donna si suicida dopo violenza sessuale in ospedale: arrestato il responsabile

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Era la sera dello scorso 27 maggio quando una 21enne denunciava di essere stata stuprata al pronto soccorso dell’ospedale di Vizzolo Predabissi, nel milanese, dov’era stata portata in ambulanza a seguito di presunti abusi in famiglia.

Pertanto il giorno dopo, la giovane decise di suicidarsi gettandosi dalla finestra del quarto piano del reparto di ginecologia dov’era ricoverata. Infatti non era riuscita a superare lo shock per l’abuso subito da quel 28enne poi fermato martedì mattina dai carabinieri e portato in carcere.

Intanto stamane è giunta la Commissione di valutazione costituita da Regione Lombardia per accertare quanto accaduto, guidata dal vicedirettore della direzione Welfare Alberto Ambrosio.

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Cronaca

Anziano disabile truffato da sedicente funzionaria delle poste: 22enne denunciata e arrestata

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Episodio deplorevole avvenuto a Modugno, in provincia di Bari, dove un 80enne gravemente disabile è stato raggirato da una 22enne di Napoli, prontamente arrestata e sottoposta ai domiciliari per truffa aggravata e sostituzione di persona.

Secondo le informazioni raccolte, l’anziano avrebbe ricevuto all’inizio del mese due telefonate a casa a stretto giro di posta, e in entrambe un uomo si è presentato come il genero dicendo che la figlia della vittima aveva effettuato un bonifico senza avere i fondi sufficienti sul conto, e che quindi era stata denunciata dal direttore dell’ufficio postale.

A quel punto l’anziano, ha consegnato i soldi a quell’uomo che avrebbe dovuto consegnarli ad una funzionaria di Poste italiane per evitare guai giudiziari. In seguito la 22enne si è presentata a casa dell’ottantenne, con quest’ultimo che le ha consegnato quasi 12mila euro.

Tuttavia l’anziano, quando ha capito di essere stato truffato, si è rivolto ai carabinieri di Modugno denunciando l’accaduto. Gli agenti hanno avviato le indagini che hanno consentito di identificare la 22enne, la quale si era sostituita alla funzionaria dell’ufficio postale e aveva intascato il denaro, venendo per questo associata ai domiciliari.

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