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Cronaca

Violenza in classe, docente picchiato per aver messo una nota: i particolari

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Incredibile episodio avvenuto presso l’istituto ‘Majorana’ di Bari, dove Vincenzo Amorese, insegnante di diritto ed economia, è stato picchiato brutalmente per una nota messa ad una studentessa. L’episodio risale allo scorso 23 settembre, quando il docente ha sanzionato con una nota il comportamento fastidioso della ragazza, che oltre ad essere venuta in ritardo disturbava anche la lezione.

A quel punto, la studentessa gli ha promesso vendetta e che alla terza ora sarebbe avvenuta l’aggressione. Ecco le parole del professore, ovviamente scosso da quanto accaduto:

“Ho il terrore solo a pensare di poter ritornare in quella scuola, dove due balordi non hanno esitato a riempirmi di schiaffi senza che io potessi spiegare nulla né difendermi, entrando impuniti a scuola e andati via come se nulla fosse accaduto. Non mi era mai accaduto nulla del genere prima, e sono preoccupatissimo del fatto che chi mi ha aggredito, sia riuscito tranquillamente a raggiungere il primo piano dell’edificio scolastico senza alcun tipo di filtro e con un enorme senso d’impotenza, e nel silenzio anche del personale scolastico. Chi mi ha colpito, mi ha anche intimato di non permettermi in futuro di sanzionare ancora la ragazza, per non incorrere nel rischio di subire un’ulteriore punizione. Per la prima volta in 57 anni di vita, sono stato trattato in questa maniera umiliante, senza sortire la possibilità di spiegarmi e difendermi”.

Infine, conclude: “Sto valutando un congedo, al momento non me la sento di tornare lì dove ho seriamente rischiato un trauma cranico, per il sol fatto di aver esercitato le mie funzioni di docente”.

Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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