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Scuola. Come ripartirà e quali saranno le nuove regole

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La minstra dell’istruzione, Lucia Azzolina, ha ufficialmente annunciato quali saranno le regole per il rientro a scuola il 14 settembre.

Tra le novità più importanti quella dei banchi singoli: uno per ogni studente. Le regole sono state concordate dal Ministero dell’Istruzione e dalle Regioni e ciò che deve essere il punto preminente è quello della sicurezza per studenti e docenti.

Le operazioni da mettere subito in campo per assicurare il rispetto del distanziamento sono varie e verranno fatte nell’immediato. Innanzitutto è necessario recuperare spazio all’interno degli istituti, cercando anche nuovi locali fuori dalla scuola e, allo stesso tempo, aumentando il numero di docenti e personale Ata. Le soluzioni devono essere individuate scuola per scuola, partendo dai tavoli regionali.

Verrà investito un miliardo in più per la scuola perchè essa è “la priorità di tutto il governo“. Tre sono gli obiettivi principali: riattivare gli edifici dismessi, trovare nuovi docenti e cambiare completamente orari e ambienti.

Il tempo è poco, ma la ministra è ottimista: “Ci sono linee guida condivise. E ci sono i soldi. Ora c’è da lavorare. Io da questa settimana sarò sui territori a dare una mano e verificare che i lavori vadano avanti. Ognuno farà la sua parte“.

Con la novità dei banchi singoli ad oggi, secondo le stime del ministero, ben un milione e 200mila studenti rischia di non avere un banco in classe con le nuove norme anti-Covid: “Abbiamo costruito un sistema digitale per avere i numeri su spazio e organizzazione in tempo reale. Non c’era niente di simile prima. Questa è la situazione di partenza. Quella di arrivo, l’ho già detto, sarà un’aula per tutti. Pulizia e igiene sono la priorità. Anche su questo ci sono le risorse necessarie. E servirà una campagna di informazione per studenti e famiglie. Anche solo lavare le mani non è un gesto scontato se si parla di minori”.

Tra i problemi più grandi c’è quello della carenza dei docenti: se le classi dovranno avere un numero ridotto di studenti, è ovvio che occorreranno più insegnanti.

Stiamo lavorando per aggiornare le graduatorie dei supplenti e per digitalizzarle, cosa che non era mai stata fatta prima. Questo consentirà di avere i docenti di cui abbiamo bisogno e di poterli assegnare più rapidamente”,  ha spiegato Azzolina, parlando poi anche delle supplenze: “Se sono aumentate nel tempo è perché non sono più stati fatti concorsi. E non certo da questo governo che, invece, ha bandito 78 mila posti”.

C’è poi la questione degli ingressi scaglionati: “Servono ad evitare il sovraffollamento non solo davanti alle scuole, ma anche sui mezzi di trasporto. Ci organizzeremo cercando di evitare il più possibile i disagi e lavorando per fasce d’età”.

 

 

 

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Siccità, la Campania tra le regioni più a rischio per lo stress idrico

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In Campania è di 4,7 il tasso di stress idrico secondo quanto emerge dalla rilevazione di Community Valore acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti.

Tra le Regioni più a rischio, la Campania si colloca al quinto posto dopo Basilicata, Calabria, Sicilia e Puglia. Lo stress idrico è definito come il rapporto tra i prelievi idrici e la disponibilità di acque superficiali e sotterranee. La siccità italiana ha raggiunto «livelli preoccupanti» tanto che è stata registrata nel 2022 una perdita del 51,5% delle risorse idriche rinnovabili rispetto alla media storica dal 1950.

Nel 2023 temperature in crescita ed effetti dell’azione dell’uomo hanno generato nuova pressione sulla risorsa idrica. Sono già dodici le Regioni ad alto stress idrico – con il Sud ai primi posti – e destinate ad aumentare.


(fonte: il Mattino)

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Non c’è pace nelle carceri della Campania: a Salerno e Avellino fine settimana da incubo

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Non c’è pace nelle carceri regionali della Campania.
A denunciarlo è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario regionale Tiziana Guacci, che sintetizza quanto avvenuto nelle ultime ore: “Momenti di tensione nel pomeriggio di sabato presso la Casa Circondariale di Salerno dove un detenuto della sezione ex art. 32 ha appiccato un incendio nella propria camera di pernottamento. L’addetto alla vigilanza ha immediatamente dato l’allarme. Solo grazie al suo intervento e alla Sorveglianza Generale e gli altri poliziotti intervenuti, il detenuto, che si era barricato all’interno del bagno della camera detentiva, è stato messo in sicurezza. Successivamente sono stati rinvenuti sotto il materasso, a cui era stato dato fuoco, un pezzo di ceramica di notevole dimensione ed il piede del tavolino, oltre alla grata posta sopra lo sbarramento di ingresso della cella dissaldata. Lo stesso detenuto nella tarda serata, ritornato nella propria stanza di pernottamento, ha continuato a porre in essere atti turbativi dell’ordine e della sicurezza”. Ancora nel carcere di Salerno nella mattinata di domenica vi è stata una colluttazione tra detenuti ubicati alla sezione protetti promiscui, evidenzia la sindacalista.

Guacci aggiunge che “nella giornata di sabato presso la Casa Circondariale di Avellino, durante la perquisizione ordinaria, sono stati rinvenuti due Smartphone in  due diversi reparti detentivi, mentre nel locale antistante i passeggi del reparto dove sono ubicati i detenuti comuni è stato ritrovato un ingente quantitativo di sostanza stupefacente di tipo “hashish” e un micro cellulare con relativo caricabatterie”.

“Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del SAPPE e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione”, evidenzia Donato Capece, segretario generale del SAPPE“serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità”.

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NATO tratta per schierare più armi nucleari

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La Nato è in trattative per schierare più armi nucleari di fronte alla crescente minaccia da parte di Russia e Cina. Lo riporta il Telegraph citando un’intervista rilasciata al quotidiano britannico dal segretario generale dell’Alleanza nordatlantica Jens Stoltenberg, secondo il quale la Nato deve mostrare i muscoli al mondo per inviare un messaggio diretto ai suoi nemici.
“Non entrerò nei dettagli operativi su quante testate nucleari dovrebbero essere operative e quali essere immagazzinate, ma dobbiamo consultarci su questi temi: questo è esattamente ciò che stiamo facendo”, sono le parole di Stoltenberg al quotidiano britannico.
Nell’intervista, Stoltenberg ha lanciato un duro avvertimento sulla minaccia proveniente dalla Cina, ha detto di aspettarsi che un governo laburista nel Regno Unito sia un fedele alleato della Nato.
Il segretario generale dell’Alleanza ha sottolineato che “la trasparenza aiuta a comunicare il messaggio diretto che noi ovviamente siamo un’alleanza nucleare . L’obiettivo della Nato è un mondo senza armi atomiche ma finché esisteranno tali armi rimarremo un’alleanza nucleare, perché un mondo in cui Russia, Cina e Corea del Nord hanno armi atomiche e la Nato no è un mondo più pericoloso”. Il segretario generale dell’Alleanza ha quindi avvertito che la Cina in particolare sta investendo massicciamente in armamenti moderni, compreso il suo arsenale atomico: Pechino vorrebbe arrivare a possedere 1.000 testate nucleari entro il 2030. “E questo significa che in un futuro non molto lontano la Nato potrebbe dover affrontare qualcosa che non ha mai affrontato prima, e cioè due potenziali avversari dotati di energia nucleare: Cina e Russia. Naturalmente ciò ha delle conseguenze”, ha affermato Stoltenberg.

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