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Cronaca

Ancora episodi di razzismo. “Non affitto a stranieri”

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E’ accaduto a Pavia, dove una coppia, lei italiana lui africano ma residente in Italia da 30 anni, hanno subito un atto di razzismo da parte di un proprietario di una casa in affitto.

Una coppia residente a Pavia si sarebbe vista rifiutare l’affitto di una casa dopo che il proprietario, all’appuntamento per la firma del contratto, ha visto che il marito della donna che l’aveva contattato è un uomo di colore. A dare la notizia è  il quotidiano La Provincia pavese. Secondo quanto riferito, il proprietario avrebbe deciso di far saltare l’intesa che era stata raggiunta con un contatto telefonico, affermando “Non affitto a stranieri”.

A nulla sono valse le rimostranze della coppia ed in particolare della donna che ha spiegato che suo marito vive in Italia da 30 anni, si è laureato a Pavia ed è un professionista affermato. Il proprietario non ha voluto sentire ragioni. La coppia non ha voluto denunciare il fatto all’autorità giudiziaria, ma lo ha comunque segnalato allo Sportello Antidiscriminazioni del Comune di Pavia.

Nel 2021 ancora episodi di discriminazione raziale in Italia.

Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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