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Caivano

CAIVANO: Ecco cosa hanno chiesto al sindaco i consiglieri dissidenti di Forza Italia

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CAIVANO – Domani sera è prevista una riunione di maggioranza ed è la prima che si effettuerà dopo lo scontro che nelle scorse settimane abbiamo raccontato attraverso le pagine di Minformo, che vedeva i consiglieri di FI Buonfiglio e Ponticelli mettere all’angolo il sindaco Monopoli arrivando perfino ad assentarsi in un Consiglio Comunale.

Questa riunione sarà indicativa per capire il destino dell’amministrazione, se da un lato ci sono consiglieri comunali di FI che tentano di mettere in difficoltà il sindaco Monopoli, dall’altro lato c’è un sindaco che ha fatto capire a chiare lettere che non si lascia ricattare a differenza di altri sindaci del passato che per mantenere gli equilibri elargivano prebende a destra e a manca.

La dimostrazione che Minformo ha sempre operato nel nome della verità anticipando indiscrezioni e tattiche sta nel fatto che una notizia molto importante è stata mantenuta nascosta sia dagli interpreti ma soprattutto da esponenti formanti il settore della comunicazione del sindaco stesso e alcuni soggetti molto vicini a consiglieri comunali l’hanno fatta venire fuori con molta maestria solo adesso.

La notizia ha dell’incredibile, anche se noi di Minformo non ci meravigliamo perchè l’avevamo già anticipata. Circa dieci giorni fa c’è stato un incontro tra Armando Cesaro, il sindaco e il duo Buonfiglio Ponticelli per un ulteriore chiarimento a nervi distesi. Vi ricordate l’assenza dei due dal Consiglio Comunale di alcune settimane fa? Minformo parlò di malumori legati ad alcune richieste avallate dai due consiglieri di Forza Italia in merito a nuove figure in giunta e apriti cielo, minacce di querele fatte a mezzo social e denigrazioni dette e scritte verso la nostra testata, tutti a smentire ciò che noi anticipavamo. Ebbene sapete cosa hanno chiesto i due al sindaco in presenza del capogruppo regionale di FI? Hanno chiesto proprio gli assessorati, in cambio dei tecnici presenti ora in giunta, come potete osservare la verità viene sempre a galla e la malafede dei consiglieri sta proprio nel fatto che nessuno sapeva nulla di quest’incontro né tanto meno i sopra citati consiglieri si sono preoccupati di essere trasparenti, come loro asseriscono da sempre, verso il proprio elettorato e tutti i cittadini caivanesi, al contrario, i fatti stanno al punto che i cittadini caivanesi sapevano, visto anche che nessun organo di stampa ne ha fatto menzione, che quell’incontro non c’è mai stato.

Ecco perché la riunione di domani sarà determinante per il prosieguo della consiliatura, anche perchè il duo Ponticelli Buonfiglio dovrà anche spiegare ai presenti e alla cittadinanza perché hanno mantenuto segreto l’incontro se non per il tentativo di piegare il sindaco ma soprattutto staremo a vedere se il primo cittadino non cederà, fino al punto di sciogliere l’amministrazione. E se così sarà vuol dire che i due consiglieri se ne saranno fregati del momento storico delicato che attraversa Caivano, del quasi imminente ok del Ministero sul bilancio, della battaglia che Monopoli ha intrapreso verso i dirigenti e dei lavori della Magistratura avviati proprio dalle denunce fatte dal primo cittadino e dalla segretaria comunale. Se tutto questo avverrà e cioè se il sindaco dovesse rifiutare la richiesta di assessorato avallata dai due consiglieri, beccandosi così la sfiducia degli stessi, al di là delle smentite di rito, vuol dire che per loro la politica non è altro che un’equazione: Politica=Poltrona.

Ma al di là di tutto, un dubbio ci assale, ma siamo sicuri che la sfiducia a Monopoli sia solo legata ad una questione di prebende accettate o meno dal primo cittadino o dietro questa, seppur deprecabile richiesta, si nasconde ben altro? Come sempre le risposte vengono date solo dal tempo, noi come sempre siamo qui a far emergere la verità e il tempo fino ad oggi ci ha dato ragione, vuol dire che aspetteremo anche questa e da qui a breve ve la racconteremo.

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Afragola

Caivano, sequestrati 900 litri di olio di oliva

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Ad una ventisettenne, originaria di Afragola, le sono stati sequestrati 900 litri di olio di oliva, in quel di Caivano, con conseguenziale denuncia.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata mentre guidava un furgone per le strade caivanesi. I militari hanno scoperto poco meno di 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. Trovato anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate riconducibili ad un noto marchio. Il carico sarà sottoposto ad analisi chimiche.

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Caivano

CAIVANO. Si continua ad affidare lavori in maniera urgente e diretta a ditte gradite al clan menzionate nel processo delle estorsioni

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CAIVANO – Bellissima notizia quella di oggi, dove, tra poche ore sarà posta la prima pietra, alla presenza dei Ministri Piantedosi e Abodi, del complesso polifunzionale a via Sant’Arcangelo che prevede anche la costruzione di un nuovo stadio con pista d’atletica e un anfiteatro di circa seimila posti a sedere per spettacoli ed eventi. Tutto questo grazie al lavoro svolto dal Commissario Straordinario di Governo Fabio Ciciliano.

Chi, invece, stenta a far decollare la normalità, ma siamo anche consapevoli che il lavoro di controllo sulla macchina comunale è più difficile, è la terna commissariale prefettizia.

I tre commissari, inviati dalla Prefettura, hanno il compito non solo di riportare la legalità e la normalità amministrativa all’interno dell’ente ma anche di rappresentare una linea netta di rottura col modus operandi del passato, specie se quel passato è rappresentato da un’Amministrazione che è stata ingerita dalla criminalità organizzata. Ma a quanto pare tutto questo a via Don Minzoni non è ancora accaduto. Vediamo perché!?

Il 22 Aprile scorso con determina n°457 il Responsabile di Settore Giuseppe Schiattarella affidava in maniera diretta i lavori di manutenzione urgente e straordinaria degli edifici comunali e della caserma dei Carabinieri per una cifra pari a € 37.660,00 con l’impegno di spesa in bilancio di € 42.926.00 alla ditta Artedile srls con sede alla via Ticino, 24/B di Caivano.

Fino a qui nulla quaestio dal punto di vista amministrativo e procedurale. La riflessione matura dal punto di vista etico e morale, dato che la società a cui sono stati affidati i lavori è la stessa che si legge dalle dichiarazioni rilasciate alla magistratura dall’ex Assessore Carmine Peluso che ha deciso di collaborare con la Giustizia all’indomani dell’arresto riguardante il Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino.

All’interno del verbale delle dichiarazioni si legge testualmente: Falco Armando dalla ditta ARTEDIL (riferendosi alla Artedile srls ndr) ha preso 1000 euro che gli vennero dati presso lo studio “omissis”. In un altro passaggio ancora si legge: “Intendo riferire di molte ditte che hanno lavorato per il Comune di Caivano sotto la mia direzione e del funzionario Vincenzo Zampella. Quest’ultimo si attivava in tal senso ovvero faceva lavorare le ditte che indicavo io. Le ditte a me legate erano la Samar, Barchetti Maria, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls), FV Costruzioni, Gicar, fratelli Peluso, Fiacco Antonio e la MG di Cardito”. In un altro passaggio si legge inoltre: “Falco Armando voleva la mazzetta da Amico Domenico, Della Gatta Domenico, Artedil (sempre riferendosi alla Artedile srls) e Celiento.

Ora, siamo consapevoli che tali dichiarazioni sono al vaglio della magistratura e il coinvolgimento di tali ditte devono sempre essere accertate con ulteriori riscontri e indagini, così come siamo consapevoli che tutti gli attori di questo processo sono innocenti fino a prova contraria e che il coinvolgimento o quanto dichiarato dai collaboratori di Giustizia non possono sempre essere fonte di verità ma è anche giusto riflettere sull’opportunità etica di tale affidamento.

Non sarebbe stato il caso, nelle more che si concluda il processo, evitare di creare una continuità amministrativa con la precedente gestione ingerita dalla camorra? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, accordi camorra-politica: si pente l’assessore Peluso

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Come riportato da “La Repubblica”, l’ex politico e commercialista ha deciso di collaborare con la giustizia: “Noi decidevamo le ditte, la camorra chiedeva l’estorsione. Io ero il perno, portavo le richieste della cosca alle imprese”, le affermazioni di Carmine Peluso.

Lo scorso ottobre, diciotto persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di governo e dell’amministrazione del comune di Caivano, di particolare rilevanza gli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici.
L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere notizie riservate, relative all’aggiudicazione degli appalti, da parte di pubblici amministratori.

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