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Afragola

L’emergenza roghi tossici ricomincia, i cittadini corrono ai ripari

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Evidentemente si pensava che nel torpore dell’estate, un po’ per il fatto che grazie al caldo l’attenzione cala, un po’ per il fatto che l’hinterland nord di Napoli è in questo periodo tradizionalmente semi-deserta, i roghi tossici apparsi nuovamente in questi giorni sarebbero passati inosservati.
Così non è stato, ma andiamo con ordine.
Iniziamo dicendo che la questione roghi tossici non era mai stata considerata da nessuno del tutto chiusa, nonostante le numerose passerelle della politica nazionale e regionale e il grande clamore ormai conclamato su tutti i media a qualsiasi scala, nonostante il DDL sugli ecoreati presentato in Camera dai Deputati del Movimento 5 Stelle.

Ieri, 18 Luglio, è stato avvistato da una miriade di testimoni oculari uno spaventoso ed enorme rogo di smaltimento illegale proveniente dalla zona Rom tra Casoria e Casalnuovo.
I social impazziscono di segnalazioni dirette e messaggi indignati della popolazione, come testimoniato in modo esemplare da questo video da noi ricondiviso:

 

Il video ha ottenuto centinaia di migliaia di condivisioni.

Il giorno successivo, arriva un’altra segnalazioni di smaltimento illegale rifiuti con roghi tossici. Il fatto avviene alla luce del giorno tra Afragola e Cardito, in una proprietà privata ex stabilimento di demolizione automobili a cui ha fatto fronte il comando di Polizia Municipale, come abbiamo testimoniato con il seguente video. Il fatto attesta che l’emergenza roghi tossici è ricominciata.

Il clamore del web, unito alle prime segnalazioni della stampa locale e al gravissimo danno d’immagine arrecato alla cittadina, ha spinto il Movimento 5 Stelle Casalnuovo a indire un’assemblea pubblica a cui, secondo il manifesto apparso sul web, saranno presenti anche Salvatore Micillo della Commissione Ambiente e Paola Nugnes, Senatrice pentastellata.


Si spera che la mobilitazione generale della cittadinanza sui social e nell’assemblea, con il contributo di tutti, arrivi alle alte cariche di uno Stato apparentemente dotato di scarsa memoria a breve termine. Nel frattempo, la cosa più saggia da fare è informarsi e quindi apprendere ciò che sta accadendo in queste ore attorno a noi.

Foto copertina da Facebook

Acerra

Questione ambientale. “no alla quarta linea del termovalorizzatore” trasmesso alla Regione Campania

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‘No alla quarta linea del termovalorizzatore’, il documento dei sindaci trasmesso al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Campania ed alla Città Metropolitana. Nove gli amministratori che hanno sottoscritto l’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale di Acerra, che punta a creare una rete tra sindaci lavorando in maniera sinergica per la tutela ambientale e sanitaria dei territori. Firmatari i Comuni di Acerra, Afragola, Brusciano, Casalnuovo di Napoli, Castello di Cisterna, Marcianise, Marigliano, Pomigliano d’Arco e San Felice a Cancello, i quali si  impegnano ad istituire un Tavolo Permanente che tenga conto di un piano d’azione per “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.

“La tutela della salute e dell’ambiente costituisce un obiettivo prioritario dell’azione amministrativa – recita il documento – anche e soprattutto al fine di contenere i rischi sanitari che rappresentano un problema particolarmente avvertito nelle nostre città. Il dramma ambientale di questi territori deve assurgere, in modo concreto, a ‘questione politica nazionale’ di cui i governi, nazionali e regionali, devono farsi carico per le rilevanti implicazioni sociali, umane, finanziarie ed epidemiologiche”.

I sindaci manifestano la contrarietà alla paventata realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore di Acerra rifacendosi anche al principio di precauzione quale riferimento giuridico qualificante dell’azione amministrativa comunale al fine di prevenire e contenere ogni rischio per le proprie comunità. “Il termovalorizzatore di Acerra è l’impianto di trattamento rifiuti più rilevante della Campania ed è una delle concause che concorrono all’indice di saturazione – sottolinea il sindaco di Acerra Tito d’Errico ecco perché è fondamentale che Città Metropolitana individui questo territorio come area non idonea alla localizzazione di ulteriori impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti nel rispetto dei criteri generali stabiliti dalla Regione Campania”. Tra le richieste dei sindaci figurano:

non realizzare la quarta linea del termovalorizzatore ubicato sul territorio  di Acerra e di giungere ad un suo progressivo decremento operativo; adottare atti e provvedimenti che escludano categoricamente la realizzazione di una nuova linea di combustione dell’impianto di Acerra, la cui ricaduta, in termini di sostenibilità ambientale coinvolge i territori limitrofi oltre che l’originaria ubicazione dell’impianto; prevedere l’eventuale carico di ulteriori impianti di trattazione termica dei rifiuti diluito su tutto il territorio regionale salvaguardando le province di Napoli e Caserta; adottare atti e provvedimenti che escludano categoricamente l’insediamento di nuovi impianti  di trattamento dei rifiuti speciali nel comparto territoriale di riferimento;

prevedere forme incentivanti per i Comuni che raggiungono un’alta percentuale di Raccolta Differenziata ed un alto grado di riciclabilità del materiale riducendo al minimo i rifiuti pro capite destinati ad incenerimento; implementare percorsi di screening gratuiti in tutte le aree coinvolte in accordo con le Asl di competenza; rendere operativo con urgenza l’Osservatorio Ambientale Regionale del termovalorizzatore di Acerra previsto dall’art 21 bis della L.R. 26 maggio 2016  n. 14  coinvolgendo i rappresentanti territoriali dei Comuni interessati; implementare con urgenza le azioni di monitoraggio dei livelli di inquinamento atmosferico per i Comuni sede di impianti di trattamento rifiuti, così come previsto dall’art.21 ter della L.R. 14/2016, estendendole ai Comuni limitrofi; la partecipazione dei Comuni al recupero di energia che si ricava dal termovalorizzatore.

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Afragola

Dirigenti dell’Academy Afragolese scelti come selezionatori di giovani talenti dall’Empoli Football Club

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AFRAGOLA – Motivo di vanto per la società di calcio afragolese e della città in generale, dato che alcuni dirigenti del settore giovanile, nello specifico il Direttore dell’Academy Mirko Iazzetta, l’allenatore Mister Domenico Leone e il preparatore atletico Arcangelo Crispino, lunedì 13 novembre scorso, hanno avuto l’opportunità di condurre le selezioni delle classi 2010 e 2011 della società calcistica di Serie A Empoli Football Club.

I dirigenti della società toscana si sono avvalsi delle professionalità dei loro colleghi afragolesi per poter scegliere i migliori talenti partenopei da poter inserire nelle loro rispettive rose.

Una punta d’orgoglio e di emozione si è letta negli occhi del dirigente afragolese Mirko Iazzetta che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “Sono molto orgoglioso di questa richiesta e con grande felicità ho aderito, portando sempre con me i colori rosso blu e marchiando a fuoco il simbolo dell’Afragolese nelle start up delle carriere di questi piccoli potenziali campioni di calcio. Ringrazio il mister Leone e il preparatore Crispino con cui faccio squadra e se una società come l’Empoli si è accorta della nostra realtà sul territorio è soprattutto merito del lavoro di gruppo ma anche della società rappresentata dal Presidente Raffaele Mosca che tanto sta facendo per gli appassionati di calcio della nostra città”.

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Afragola

Afragola. 45enne arrestato perchè ritenuto a capo di un gruppo malavitoso, scacco al clan Moccia

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Beni per circa due milioni di euro sono stati sequestrati dagli agenti della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Napoli a Girolamo Scafuro, 45 anni, ritenuto a capo del gruppo malavitoso Ferone, costola del clan Moccia di Afragola.

La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, su richiesta del questore, ha emesso un decreto – notificato dalla Polizia di Stato – con il quale ha disposto il sequestro di diverse abitazioni rapporti finanziari e due società operative nel settore delle onoranze funebri, attive nel comune di Arzano e già destinatarie di provvedimenti interdettivi antimafia emessi nel corso del 2022 dal Prefetto di Napoli

A carico di Scafuro ci sono già condanne definitive per concorso in estorsioni aggravate dal metodo mafioso, illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso, tentato furto aggravato e furto militare: lo scorso gennaio è sotto sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza in virtù di un provvedimento della durata di tre anni.

Il decreto di sequestro riguarda beni intestati formalmente ai familiari del 45enne ma acquistati durante il periodo in cui – secondo gli inquirenti e i giudici – Scafuro ha espresso la propria pericolosità.

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